8 - I peccati capitali. Invidia

Gravità e conseguenze

L'invidia va contro la virtù della carità che vuole che ci si rallegri del bene degli altri.

In sé è peccato grave quando vi si acconsente pienamente

"Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono." ( Sap 2,24 )

perché è contraria alla carità.

La gravità è, oggettivamente, proporzionata al bene invidiato specialmente se si tratta di beni spirituali o apostolici

"... quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio.

Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando." ( At 13,42-46; At 17,2-6 )

La gravità può essere attenuata fino ad escluderne la colpa quando si tratta soltanto di impressioni o di sentimenti involontari o poco volontari accompagnati da poca o nessuna riflessione.

"Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi, perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi." ( Sal 72,2-3 )

L'invidia può essere colpevole nelle sue conseguenze

eccita a sentimenti di odio

"I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava ( Giuseppe ) più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlagli amichevolmente." ( Gen 37,4 )

Si odiano coloro di cui si ha invidia o gelosia fino a sparlare di loro denigrarli, calunniarli, desiderare loro del male

"( Pilato ) sapeva infatti che i sommi sacerdoti gli avevano consegnato ( Gesù ) per invidia" ( Mc 15,10 )

Tende a seminare ostilità tra gli uomini

divisioni tra i membri di una stessa famiglia

Giuseppe venduto dai fratelli ( Gen 37 )

Caino che uccide il fratello ( Gen 4 )

divisioni che possono andare molto avanti e generare profonde inimicizie e scandali

divisioni anche tra i battezzati di una stessa comunità a volte con grave danno per la Chiesa

"... perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana?" ( 1 Cor 3,1-4; 2 Cor 12,20; Fil 1,15; 1 Tm 6,4 )

spinge alla smodata ricerca delle ricchezze e degli onori

per superare coloro a cui si porta invidia ci si abbandona ad eccessi di lavoro ad intrighi poco leali

si compromette seriamente l'onestà

turba l'anima dell'invidioso per eclissare e dominare i rivali non ha pace né riposo e poiché è raro riuscirvi pienamente si vive in continue tensioni.

Letture

dal diario di Fra Leopoldo episodio del 27 dicembre 1909

Tanquerey cap 4 n. 848-849