Regola non bollata ( 1221 ) |
[53] I frati miei benedetti, sia chierici che laici, confessino i loro peccati ai sacerdoti della nostra Religione.
E se non potranno, si confessino ad altri sacerdoti prudenti e cattolici, fermamente convinti e consapevoli che da qualsiasi sacerdote cattolico riceveranno la penitenza e l'assoluzione, saranno senza dubbio assolti da quei peccati, se procureranno di osservare umilmente e fedelmente la penitenza loro imposta.
Se invece in quel momento non potranno avere un sacerdote, si confessino a un loro fratello come dice l'apostolo Giacomo: "Confessate l'uno all'altro i vostri peccati" ( Gc 5,16 ).
Tuttavia per questo, non tralascino di ricorrere ai sacerdote poiché solo ai sacerdoti è concessa la potestà di legare e di sciogliere.
[54] E così contriti e confessati ricevano il corpo e il sangue del Signor nostro Gesù Cristo, con grande umiltà e venerazione, ricordando le parole del Signore.
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna" ( Gv 6,55 ), e ancora: "Fate questo in memoria di me" ( Lc 22,19 ).
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