Sacrum commercium |
[1963] 5. Come un solerte e premuroso esploratore, cominciò ad aggirarsi per le strade e per le piazze della città, cercando con diligenza l'oggetto del suo amore.
Interrogava quelli che stavano sulla via, s'informava dai passanti dicendo: « Avete visto l'amata del mio cuore? ».
Ma quel parlare restava oscuro per loro, come fosse barbaro.
Non comprendendolo, gli dicevano: « Brav'uomo, non sappiamo cosa stai dicendo.
Parlaci nella nostra lingua e ti risponderemo ».
In quel tempo i figli di Adamo non avevano voce né sensi per voler trattare fra loro o parlare della povertà.
La odiavano di tutto cuore, come fanno anche oggi, e non riuscivano a dire nemmeno una parola amichevole a chi si informava di lei; perciò gli rispondono come a uno sconosciuto, e dichiarano di non sapere nulla di quanto viene loro richiesto.
[1964] 6. « Mi rivolgerò ai grandi e ai sapienti », disse allora il beato Francesco, « e parlerò a loro.
Certo essi conoscono la via del Signore e il diritto del loro Dio, perché questi altri forse sono di bassa condizione e stolti, e ignorano la via del Signore e il diritto del loro Dio ».
Ma quando l'ebbe fatto, quelli risposero anche più duramente: « Che strana dottrina vieni tu a metterci negli orecchi?
La povertà, che vai cercando, resti per sempre a te e ai tuoi figli e alla tua discendenza dopo di te!
Quanto a noi, siamo risoluti a godere a fondo dei piaceri e ad abbondare di ricchezze, perché la nostra vita è breve e triste, e quando l'uomo muore, non c'è per lui luogo di refrigerio.
Noi non abbiamo trovato nulla di meglio che stare allegri, mangiare e bere per tutto il tempo della nostra vita ».
[1965] 7. Il beato Francesco, udite queste parole, si meravigliava in cuor suo e rendeva grazie a Dio, dicendo: « Sii benedetto, Signore Iddio, che hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli!
Sì o Padre, perché così è piaciuto a te!
O Signore, padre e padrone della mia vita, non abbandonarmi nella loro adunanza, né lasciarmi cadere in quella vergogna, ma per tua grazia concedimi di trovare quello che cerco, perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella ».
[1966] 8. Uscito quindi dalla città, il beato Francesco con passo svelto arrivò ad un campo nel quale, guardando di lontano, scorse due vegliardi che sedevano affranti da grave languore; uno dei quali diceva: « Su chi volgerò lo sguardo, se non sul povero e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola? ».
E l'altro rispondeva: « Nulla abbiamo portato in questo mondo, nulla di certo possiamo portarne via, quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci contentiamoci di questo ».
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