Testimonianze successive alla morte

D) Tommaso da Spalato

[2252] Mi trovavo, in quell'anno ( 1222 ), allo Studio di Bologna ed ho potuto ascoltare, nella festa dell'Assunzione della beata Madre di Dio, il sermone che san Francesco tenne sulla piazza antistante il palazzo comunale, ove era confluita, si può dire, quasi tutta la città.

Questo era il tema prescelto: « Gli angeli, gli uomini i demoni ».

Parlò con tanta chiarezza e proprietà di queste tre specie di creature razionali, che molte persone dotte, che l'ascoltavano, furono piene di ammirazione per quel discorso di un uomo illetterato.

E tuttavia, non aveva stile di uno che predicasse, ma di conversazione.

In realtà, tutta la sostanza delle sue parole mirava a spegnere le inimicizie e a gettare le fondamenta di nuovi patti di pace.

Portava un abito dimesso; la persona era spregevole, la faccia senza bellezza.

Eppure, Dio conferì alle sue parole tale efficacia, che molte famiglie signorili, tra le quali il furore irriducibile di inveterate inimicizie era divampato fino allo spargimento di tanto sangue, erano piegate a consigli di pace.

Grandissime poi erano la riverenza e la devozione della folla, al punto che uomini e donne si gettavano alla rinfusa su di lui con bramosia di toccare almeno le frange del suo vestito o di impadronirsi di un brandello dei suoi panni.

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