Altre testimonianza Francescane |
Nota di Frate Leone
[2696] Il beato Francesco procurò questo Breviario per i suoi compagni frate Angelo e frate Leone e, mentre era in salute, volle sempre con esso dire l'ufficio, come è prescritto nella Regola.
In tempo di malattia, invece, non potendo recitarlo, voleva ascoltarlo; a questo impegno rimase fedele finché visse.
Fece anche scrivere questo Vangeliario e quando, a causa di malattia o di altro impedimento manifesto, non poteva ascoltare la Messa, si faceva leggere il brano evangelico assegnato per la Messa di quel giorno.
E così continuò a fare fino alla sua morte.
Ne dava questa ragione: " Quando non ascolto la Messa, adoro il Corpo di Cristo nella preghiera con gli occhi della mente, allo stesso modo in cui l'adoro quando lo contemplo durante la celebrazione eucaristica ".
Ascoltato o letto il brano evangelico, il beato Francesco, per la sua profonda riverenza verso il Signore, sempre baciava il libro del Vangelo.
Per questi motivi, frate Angelo e frate Leone supplicano con insistenza Benedetta, abbadessa delle Povere Dame del monastero di Santa Chiara, e tutte le abbadesse che le succederanno, di conservare sempre nel loro monastero questo libro, in memoria e per devozione al santo padre, che tante volte ha letto in esso.
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