Leggenda di Santa Chiara Vergine |
[3213] 30. Le è familiare il pianto della passione del Signore: a lei che, ora, attinge dalle sacre ferite sentimenti di amara mirra, ora ne sugge più gaudiosa dolcezza.
Il pianto di Cristo sofferente la rende come ebbra e la memoria continuamente le ripresenta Colui che l'amore le ha impresso ben profondamente nel cuore.
[3214] Insegna alle novizie a piangere Cristo crocifisso e ciò che va insegnando con le parole, lo esemplifica insieme coi fatti: poiché spesso, mentre le esortava singolarmente a questo, il suo pianto preveniva le parole.
[3215] Tra le Ore del giorno, a Sesta e a Nona è presa per solito da maggiore compunzione, volendo immolarsi col Signore immolato.
Così accadde una volta che, mentre pregava nella sua celletta all'Ora di Nona, il diavolo la colpì sulla mascella e le soffuse di sangue un occhio, le illividì una guancia.
[3216] Per nutrire poi ininterrottamente la sua anima con le gioie ineffabili del Crocifisso, meditava assai frequentemente l'orazione delle cinque Piaghe del Signore.
Imparò l'Ufficio della Croce, come l'aveva composto san Francesco, l'amante della croce, e fu solito recitarlo con pari amore.
Si cingeva sulla carne, sotto le vesti, una cordicella annodata con tredici nodi, come segreto memoriale delle ferite del Salvatore.
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