Leggenda di Santa Chiara Vergine

Un altro miracolo

[3264] 51. Alessandrina della Fratta, nella diocesi di Perugia, era tormentata da un pessimo demonio.

L'aveva talmente ridotta in suo potere, che la faceva volteggiare come un uccellino su un'alta rupe che si ergeva sul bordo del fiume, e la faceva scendere lungo un sottilissimo ramo d'albero sporgente sul Tevere e librarsi lì, nel vuoto, come per gioco.

In più, per i suoi peccati, aveva perso completamente l'uso del lato sinistro e aveva una mano rattrappita: e a nulla le giovavano le medicine spesso tentate.

La donna si reca, con cuore compunto, alla tomba della gloriosa vergine Chiara; e, invocati i suoi meriti contro quella sua triplice disgrazia, riceve il benefico effetto di un unico rimedio.

Infatti la mano rattrappita si distende, il lato ritorna sano ed è liberata dall'ossessione diabolica.

Un'altra donna della medesima località, in quello stesso periodo, davanti al sepolcro della Santa ottiene il dono della liberazione dal demonio e da molti dolori.

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