Passione
Con il termine Passione ( dal latino passio, dal verbo pati: sopportare, patire ) i cristiani indicano la sofferenza di Gesù Cristo, morto in croce a Gerusalemme, dopo aver subito oltraggi fisici e morali ( Mc 15,20 ). La passione di Gesù è narrata in tutti e quattro i Vangeli ( Mt 26,36-27,66; Mc 14,32-15,47; Lc 22,39-23,56; Gv 18,1-19,42 ) e a essa si riferiscono, più o meno diffusamente, anche gli altri scritti contenuti nel Nuovo Testamento. La prima comunità cristiana, infatti, riconobbe come salvifica ed espiatrice la morte di Cristo. Nella Passione è possibile scorgere un nesso che lega l'annuncio dell'avvento del Regno di Dio, attestato anche dall'azione di Gesù di Nazaret, con la sua accettazione di questa morte violenta proprio per mantenersi fedele alla missione di rappresentante della signoria divina. La morte violenta non giunge inopinatamente, ma viene prevista e riletta da Gesù attraverso il motivo del profeta rifiutato e del giusto perseguitato: egli l'affronta nella fedeltà alla missione divina e nella fiducia che Dio attuerà il suo Regno nonostante questa fine oscura. Gesù ha inoltre inteso il senso salvifico della propria morte: l'ha infatti espresso e anticipato simbolicamente nella cena di addio, durante la celebrazione della Pasqua ebraica. Le prime comunità cristiane, dunque, annunciavano la morte di Gesù Cristo quale evento di salvezza e redenzione, nell'orizzonte del compimento dell'alleanza tra Dio e il suo popolo. Attraverso il culto, infine, rendevano attuale il sacrificio del passato con il quale Gesù, portando a compimento nella morte la sua vita di servizio, aveva additato a ogni uomo la via da percorrere per il conseguimento della vita eterna. |
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La Passione di Gesù nel vangelo di Giovanni ( 40 Registrazioni del 1991 ) | Conferenze di D. Reviglio |
Schedario biblico |
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Passione (A) | B 89 |
Passione (B) | B 90 |
Cena del Signore | B 91 |
Pasqua di Cristo | B 92 |
Croce di Cristo | B 93 |
Croce, albero di vita | B 94 |
Magistero |
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Meditazione penosissima, perché obbliga il nostro pensiero a considerare in Cristo, il primogenito dell'umanità ( cfr. Rm 8,29; Col 1,15 ), i misteri più oscuri e più ripugnanti, e tuttavia realissimi, quelli del dolore, del peccato, della morte, non solo riferiti a Gesù e alla tragedia inconcepibile della fine della sua vita nell'economia temporale presente, ma a considerarli altresì riferiti a noi, a ciascuno di noi, in un rapporto così diretto e così inevitabile da riflettere, anzi da rinnovare misticamente in noi quel dramma sconfinato, fino a farcelo capire, per quanto a noi possibile, come il sacrificio per eccellenza, il sacrificio dell'Agnello di Dio, il sacrificio dell'incomparabile, oceanico amore di Cristo per noi, e insieme come la fonte beatissima della nostra fortuna, cioè della nostra Redenzione. |
Catechesi Paolo VI 2-4-1969 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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… di Cristo |
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Compie la redenzione | Sacrosanctum concilium 5 |
Nostra aetate 4 | |
per la … Cristo entrò nella gloria | Presbyterorum ordinis 12 |
E sacrificio della Messa | Lumen gentium 3 |
L'Unzione degli infermi, la sofferenza di Cristo e quella dei fedeli | Lumen gentium 11 |
I sacerdoti devono imitare la … | Presbyterorum ordinis 12 |
Responsabilità degli Ebrei nella … | Nostra aetate 4 |
v. Mistero pasquale; Morte di Cristo | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Tutti i peccatori furono gli autori della Passione di Cristo | 598 |
Gli effetti della celebrazione di questo sacramento | 1521 |
La giustificazione | 1992 |
… di Cristo Comp. 112-124; 314; 319; 392; 543 | |
v. Cristo; Gesù Cristo | |
Rinnovamento catechesi |
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per mezzo del Figlio suo fatto uomo | 5 |
Iniziazione alla vita ecclesiale e all'apostolato | 150 |
Codice Diritto Canonico |
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circostanza attenuante la pena | 1324 § 1 n. 3 |
1325 |