Contro Fausto manicheo |
Fausto. " È a vostro proposito che Paolo già da tempo ha scritto: Alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine diaboliche, dicendo menzogne nella loro ipocrisia, marchiati a fuoco nella loro coscienza.
Costoro vieteranno il matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio invece ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli ". ( 1 Tm 4,1-3 )
Non sarò d'accordo con te sul fatto che l'Apostolo abbia detto questo, se prima non confesserai che Mosè stesso e i profeti introdussero le dottrine dei demoni e furono interpreti dello spirito seduttore e maligno, quando insegnano con sollecitudine che bisogna astenersi dalla carne di maiale e da altre carni che chiamano impure.
Riguardo a queste cose, in primo luogo dovete pensare e a lungo e profondamente riflettere su come debbano essere accolte, e se costoro figurino averle affermate nel nome di Dio oppure del demonio.
Fin qui, infatti, o Mosè e i profeti saranno condannati con noi, oppure anche noi saremo assolti insieme con loro.
Non è infatti giusta la vostra attuale opinione per cui noi, che nel popolo pensiamo si debba astenere dalle carni soltanto la classe sacerdotale, vi sembriamo seguaci degli insegnamenti dei demoni, mentre ritenete che i vostri profeti e persino lo stesso Mosè, il quale per primo vietò non solo ai sacerdoti ma indistintamente a tutte le categorie la carne di maiale, di lepre, di riccio, le seppie, i calamari e gli altri tipi di pesce privi di squame, ( Lv 11 ) non parlarono né in nome dello spirito di seduzione né secondo gli insegnamenti dei demoni, ma piuttosto in nome di Dio e dello Spirito Santo.
Dunque, pur concedendoti per ora che Paolo abbia detto questo, tuttavia non mi riterrò vinto da te prima che tu abbia condannato Mosè e i profeti: cosicché ti si veda compiere adesso a motivo del ventre ciò che mai avresti fatto convinto dalla ragione e dalla verità, ovvero diffamare Mosè.
Avete poi anche l'altro fatto relativo ai tre fanciulli nel libro di Daniele, dal quale sareste con forza e fino in fondo confusi, se fosse vero che l'astenersi dai cibi è caratteristico della religione dei demoni.
Si legge infatti che si astennero non solo dai cibi interdetti dalla legge, ma anche da quelli concessi: ( Dn 1,12 ) per questo siete soliti circondarli di grande ammirazione e annoverarli tra i Martiri, sebbene anch'essi abbiano seguito l'insegnamento dei demoni, se è sicuro che quel testo è di Paolo.
A ciò va aggiunto che lo stesso Daniele afferma di aver digiunato per tre settimane e di non aver mangiato carne né bevuto vino mentre pregava per il suo popolo. ( Dn 10,2-3 )
Che dunque? Anche lui si vanta dell'insegnamento dei demoni e cerca di procurarsi gloria da questa trovata dello spirito seduttore?
3 - E che potrei dire di voi? Cioè dei più cristiani tra voi, dei quali alcuni si astengono dalla carne di maiale, la maggior parte da ogni quadrupede e altri da ogni animale in assoluto, e per questo tutta la Chiesa li ha sempre negli occhi, li tratta con venerazione somma e manca solo che li ritenga divini?
Né vi accorgete, incapaci come siete di apprendere, che se questo testo è autentico ed è dell'Apostolo, anch'essi sono stati ingannati dagli insegnamenti dei demoni.
E che diremo di quell'evento che nessuno oserebbe certo eludere o negare, che consta venga celebrato ogni anno con grande cura da tutti e allo stesso modo, nelle assemblee cattoliche del mondo intero?
Sto parlando della Quaresima: chi fra voi pensi che vada osservata secondo le regole, è necessario che si astenga da tutti i cibi che questo passo dice essere stati creati da Dio perché noi li assumessimo; passo che, in più, qualifica come insegnamento dei demoni l'astenersi dai cibi suddetti.
E voi stessi, carissimi, cosa fate? Vivete forse nel culto dei demoni, quando celebrate questi misteri della passione di Cristo?
Siete preda dell'inganno dello spirito seduttore, dite menzogne nell'ipocrisia, avete la coscienza marchiata a fuoco?
Se nulla di tutto ciò è valido per voi, non lo è neppure per noi.
Che significa dunque questo passo, e da chi lo riterremo scritto e contro chi, dal momento che non conferma né le tradizioni del Vecchio Testamento né le prescrizioni del Nuovo?
Poiché, se l'uno insegna che l'astinenza debba essere praticata da tutti - come risulta evidente da voi stessi -, e l'altro che essa debba esserlo, ma soltanto da alcuni, la vostra opinione pretende invece che ogni astinenza dai cibi di carne sia insegnamento dei demoni.
Se voi credete questo, ve lo ripeterò ancora, condannate allora Mosè, rinnegate i profeti, abbiate la medesima opinione anche su voi stessi: giacché, come quelli si astenevano sempre da alcuni cibi, allo stesso modo voi talora vi astenete da tutti i cibi.
Se Mosè e i profeti, quando classificano gli alimenti, vi sembrano sanzionare la legge di Dio e non quella dei demoni; se Daniele osservò le tre settimane per ispirazione dello Spirito Santo; se i fanciulli Anania, Azaria e Misaele preferirono cibarsi di erbe e legumi per impulso della mente divina; se infine quanti fra voi praticano l'astinenza non lo fanno per istigazione dei demoni; se la Quaresima senza vino né carni viene da voi rispettata non per superstizione ma in obbedienza alla legge divina: vedete, vi prego, vedete se non sia somma demenza pensare che Paolo abbia qualificato come insegnamento dei demoni ogni astinenza dai cibi e la proibizione del matrimonio, come anche che qualifichi come insegnamento dei demoni dedicare vergini a Cristo.
Voi, leggendo questa cosa, come le altre, senza riflessione, guardate subito a noi: ma non vi accorgete che a partire da lì anche le vostre vergini sono connotate come prigioniere degli insegnamenti dei demoni, e che voi stessi siete sacerdoti dei demoni, voi che gareggiate nell'incitarle sempre a questa professione con i vostri suggerimenti, così che nelle vostre chiese il numero delle vergini è già quasi maggiore di quello delle donne sposate?
Perché non desistete anche voi da tali intenti?
Perché traete in inganno le povere figlie degli uomini, se a compiersi in esse non è la volontà di Cristo ma quella dei demoni?
Tuttavia vorrei che prima rispondeste a questa domanda: l'insegnamento dei demoni consiste nell'abbracciare la verginità in sé per sé o nell'abbracciarla solo in ragione della proibizione del matrimonio?
Se è per la proibizione, non ci riguarda: infatti noi stessi giudichiamo sciocco proibirlo a chi lo voglia, e malvagio e empio costringervi chi non lo voglia; se invece pensate che sia insegnamento dei demoni anche il favorire questo proposito e anche il non ostacolare chi lo voglia, taccio sul pericolo in cui versate, e già temo che l'Apostolo stesso appaia avere introdotto a Iconio l'insegnamento dei demoni quando, con la sua parola, infiammò di amore per la verginità perpetua Tecla, che già era promessa in matrimonio.
E che diremo del maestro stesso e autore di ogni professione di verginità, Gesù, celibe sposo delle fanciulle che vivono in questo stesso modo?
Egli, valutando nel Vangelo tre generi di eunuchi, quelli che sono nati così, quelli che sono stati resi tali e quelli che lo sono diventati di propria volontà, assegna tuttavia la palma della vittoria a coloro che si fecero eunuchi per il Regno dei cieli, ( Mt 19,12 ) intendendo le vergini e i fanciulli che, castrando nel loro cuore il desiderio di sposarsi, vivono sempre come eunuchi nella sua Chiesa come in una reggia.
Che dunque? Anche questo vi sembra un insegnamento dei demoni, un'affermazione ispirata dallo spirito seduttore?
Ma chi altri parlerà in nome di Dio, se si prova che Paolo e Cristo furono sacerdoti dei demoni?
Tralascio infatti gli altri apostoli di nostro Signore, Pietro, Andrea, Tommaso e quel Giovanni, beato tra tutti gli altri, che non conobbe Venere, i quali in modi diversi hanno cantato con lodi divine il possesso di questo bene tra le vergini e i fanciulli, lasciando a noi e anche a voi un modello per la formazione dei vergini.
Ma costoro, come ho detto, li lascio da parte, perché voi li avete esclusi dal canone e con la vostra mente sacrilega potete facilmente attribuire loro dottrine demoniache.
Ma potrete forse dire altrettanto di Cristo oppure dell'apostolo Paolo, il quale consta che similmente e ovunque nella predicazione abbia sempre anteposto le non sposate alle sposate e abbia mostrato ciò con il suo comportamento nei riguardi della santissima Tecla?
Se dunque non fu insegnamento dei demoni ciò che Paolo annunziò a Tecla e gli altri apostoli annunziarono ad altri, a chi si potrà ormai dare credito sul fatto che Paolo stesso abbia detto una cosa simile, che cioè sia volontà e insegnamento dei demoni perfino l'esortare alla verginità?
Al momento, poi, non avete motivo di pensare che si abbracci la verginità solo per le esortazioni e non per la proibizione del matrimonio.
Ciò è ben radicato anche fra noi ed è da ritenersi folle, non solamente stolto, chi reputi che si possa proibire con legge privata ciò che è concesso dalla legge pubblica, cioè lo sposarsi.
Pertanto anche noi esortiamo a rimanere vergini coloro che lo vogliono e tuttavia non costringiamo a diventarlo quelli che sono contrari.
Sappiamo infatti quanto la volontà e la forza stessa della natura siano potenti anche contro la legge pubblica, e a maggior ragione conto la legge privata, alla quale si è liberi di rispondere " non voglio ".
Se dunque vivere da vergini in questo modo non è un crimine, anche noi siamo senza colpa; se invece vivere da vergini è un crimine in qualunque modo, anche voi siete colpevoli.
Non vedo quindi con quale intenzione o proposito possiate addurre contro di noi questo passo.
Agostino. Ascolta allora, poiché confessi di non vederlo, per quale intenzione o proposito adduciamo contro di voi questo passo.
Non è perché vi astenete dalle carni: infatti fecero così anche i nostri padri, che si astennero da alcune - come tu stesso ricordi - non tuttavia per condannarle, ma per significare qualcosa che voi non comprendete e di cui ho parlato per quanto mi è sembrato sufficiente nelle parti precedenti di questa opera; e i Cristiani, non quelli eretici ma i Cattolici, per domare il corpo e meglio umiliare l'anima nelle orazioni, e non perché credano che essa sia impura, si astengono non solo dalle carni ma anche da alcuni frutti della terra: sempre, come fanno pochi, oppure in giorni e tempi stabiliti, come fanno quasi tutti in Quaresima, di più o di meno a seconda di quanto ciascuno vuole o può.
Voi invece negate che la creazione stessa sia buona e dite che è impura, perché è il diavolo a formare le carni con la più torbida feccia della materia del male, e per questo le rigettate con orrore come le catene più impure e spaventose del vostro Dio.
Ma ai vostri uditori, che hai menzionato come distinti dalla classe dei sacerdoti, concedete il permesso di mangiarle; così come l'Apostolo concede non qualunque unione coniugale, che pure avvenga per il solo scopo di procreare, ma solo quella che avviene per incontinenza, però con il proprio coniuge. ( 1 Cor 7,5-6 )
Infatti non si permette nulla per accondiscendenza, se non il peccato.
Ecco ciò che pensate su ogni alimento di carne, ciò che voi stessi avete appreso dalla vostra eresia e insegnate ai vostri uditori; ma ad essi, come ho detto, concedete una cosa che si può perdonare, per il fatto che vi procurano il necessario: non affermate che non è peccato, bensì elargite il perdono a dei peccatori; voi però vi astenete da tutto ciò che sia simile come da un contagio maligno e impuro.
Per questo, ciò che segue le parole dell'Apostolo con cui hai terminato la citazione del passo è proprio ciò che ci permette di opporvi questa testimonianza: cosa che, penso, sapevi anche tu, dal momento che non hai posto in primo luogo quelle parole e ci hai detto in conclusione " non vedo con quale intenzione o proposito possiate addurre contro di noi questo passo ", preferendo tacere il nostro proposito piuttosto che menzionarlo.
Infatti l'Apostolo, dopo aver detto: Imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio invece ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli, seguita dicendo: e da quanti conoscono la verità.
Infatti tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con rendimento di grazie, perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. ( 1 Tm 4,3-5 )
Ecco ciò che voi negate; ed ecco il motivo, ecco la ragione, ecco la credenza per cui vi astenete da simili alimenti: perché sono malvagi e impuri non per ciò che significano, ma per natura. In questo bestemmiate senza dubbio il loro creatore: ed ecco ciò che appartiene all'insegnamento dei demoni.
Non vi meravigliate dunque che lo Spirito Santo abbia profetizzato questo di voi così tanto tempo prima.
D'altra parte, se voi esortaste alla verginità come ad essa esorta la dottrina apostolica - chi si sposa fa bene e chi non si sposa fa meglio ( 1 Cor 7,38 ) -, dicendo che le nozze sono un bene ma la verginità è migliore, come fa la Chiesa che è la vera Chiesa di Cristo, lo Spirito Santo non parlerebbe in anticipo di voi dicendo: Vieteranno il matrimonio. ( 1 Tm 4,3 )
Infatti proibisce di sposarsi chi afferma che ciò è un male, non chi antepone a questo bene un altro ben migliore.
Infine, voi odiate soprattutto quell'unione che sola è onesta e coniugale, che anche le tavole matrimoniali mostrano apertamente, motivata dalla procreazione dei figli: per cui in realtà proibite non tanto il giacere insieme, quanto lo sposarsi.
Infatti si giace insieme anche per lussuria, mentre non ci si sposa che per i figli.
Non diteci dunque che non lo proibite per tolleranza nei confronti di molti vostri uditori, che su questo non vogliono o non possono obbedirvi, facendo salva così l'amicizia.
L'una cosa infatti appartiene al vostro erroneo insegnamento, l'altra invece riguarda gli obblighi della vita sociale.
Da qui deriva il motivo - che poco fa avevo differito di dire - per cui vi è parso di dover predicare la morte di Cristo, sia pure falsa e simulata, e non anche la sua nascita.
Infatti voi predicate e lodate la morte quale separazione dell'anima, cioè della natura del vostro dio, dal corpo dei suoi nemici, cioè da un'invenzione del diavolo, e per questo avete creduto degno che Cristo la avvalorasse, sebbene non morendo, tuttavia fingendo di morire.
Al contrario, poiché credete che, nella nascita, il vostro dio non si liberi ma piuttosto si incateni, non avete voluto che credesse ad essa, neppure per finta, il vostro Cristo immaginario: così che, se Maria avesse giaciuto con qualcuno e non avesse concepito, la cosa non vi dispiacerebbe tanto come vi dispiace che non giacque con nessuno e tuttavia partorì.
Vedete dunque che c'è una grande differenza tra l'esortare alla verginità, anteponendo un bene più grande a uno minore, e il proibire di sposarsi, accusando con maggior violenza l'unione indirizzata alla procreazione, che sola è propriamente nuziale.
C'è grande differenza tra l'astenersi dai cibi per il significato del mistero religioso o per castigare il corpo e l'astenersi dai cibi, creati da Dio, affermando che non fu Dio a crearli.
Pertanto, l'uno è insegnamento degli apostoli e dei profeti, l'altro dei demoni bugiardi.
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