Sulla cura dovuta ai morti
| 1.1 | Domanda di Paolino: Quale utilità per uno l'essere sepolto presso la Memoria di un santo? |
| 1.2 | Nel comportamento in questa vita si determina ciò che gioverà per l'altra |
| 1.3 | La Chiesa ha l'antica usanza di pregare per i defunti all'interno della Messa |
| 2.3 | Per i cristiani lo scempio dei corpi e la non sepoltura non ha arrecato nessun vero danno |
| 2.4 | Tuttavia il rispetto dei cadaveri, che per i vivi è un conforto, è anche un atto di pietà per i defunti |
| 3.5 | Ragioni per cui merita lode la cura dei morti |
| 4.6 | Essere sepolti presso un santo non giova di per se stesso, ma in quanto è un ricordo costante per tenere l'anima del defunto sotto la sua protezione |
| 5.7 | Inoltre il luogo della sepoltura può stimolare un maggiore affetto e devozione nella preghiera |
| 6.8 | I martiri di Lione testimoni del superamento di ogni affetto verso la materialità del corpo a favore di una fede suprema e splendida |
| 7.9 | Esempio del profeta e dell'uomo di Dio al tempo del re Geroboamo |
| 8.10 | Forza dei martiri e tristezza dei fratelli nel non poter curare i loro corpi martoriati |
| 9.11 | Nella Scrittura è lodata la pietà verso i defunti come opera di misericordia |
| 10.12 | Ipotesi su certe apparizioni di morti che rivelavano in sogno dove giaceva insepolto il loro corpo |
| 11.13 | Due casi di apparizioni in sogno, in uno dei quali vi è preso di mezzo lo stesso Agostino |
| 12.14 | Visioni di nevrotici o di menti malate |
| 12.15 | Visione del curiale Curma |
| 13.16 | Le anime dei morti non conoscono quel che succede nel regno dei vivi |
| 14.17 | Obiezione dalla parabola del ricco epulone |
| 15.18 | Ciò che i morti sanno riguardo ai vivi possono averlo appreso o da persone morte dopo di loro, o da Angeli o dallo Spirito di Dio |
| 16.19 | Così se i martiri intervengono talora nelle cose dei vivi, non è per un loro potere connaturale, ma per un miracolo della potenza di Dio |
| 16.20 | In qual modo i martiri sembrano intervenire in favore di chi li invoca, Agostino confessa di non sapere |
| 17.21 | Su questo gli piacerebbe poter interrogare il monaco Giovanni, che passa per uno che ha il dono della profezia |
| 18.22 | Epilogo |
| 18.23 | Saluti e convenevoli |