L'ideale cristiano e religioso

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Conclusioni pratiche

4 Ne segue forse che tutte le anime ben disposte riceveranno di fatto tali grazie?

Ecco la risposta: è legittimo desiderare l'intervento diretto dello Spirito Santo nella vita di orazione e d'azione, ossia nella santificazione dell'anima.

È pure certo che Dio concede generalmente alle anime pure queste grazie quando le chiedono con fervore, umiltà e costanza e quando prevede che di tali grazie non faranno un abuso nocivo alla loro perfezione e alla sua gloria.

Tuttavia non tutte le anime anche molto ferventi ricevono queste grazie.

Dio vuol dimostrare coi fatti che non si è impegnato per nulla.

Ma le preghiere fatte con questa intenzione ottengono altre grazie più utili all'anima e più rispondenti alle sue necessità.

Questo è conforme a quanto asserisce S. Alfonso: che, per raggiungere la perfezione, l'unione passiva non è necessaria, ma basta l'unione attiva.

San Tommaso, malgrado la sua dottrina circa l'imperfezione inerente ad ogni modo d'agire che deriva dalle sole virtù, non conclude, in nessun luogo, che, per essere perfetta, l'anima debba essere abitualmente condotta dallo Spirito Santo.

E i grandi commentatori dell'Angelico Dottore si limitano sempre positivamente a dire che, secondo San Tommaso, l'azione dello Spirito Santo è necessaria in certe difficili circostanze della vita.

Santa Teresa, sebbene spinga tutti a bramare l'acqua viva dell'unione completa con le seguenti parole:

« Pensando che il Signore fa un invito generale al suo banchetto e dice senza restrizione: venite tutti, io considero come certo che tutti coloro i quali non si fermano per istrada riceveranno quest'acqua viva.

Si degni Colui che ce lo promette darci la sua grazia per cercare come si deve »; pure successivamente scrive:

« Non crediate che i nostri sforzi per disporci siano inutili.

Se tuttavia, senza vostra colpa, ne siete privato, Dio, che è giusto, vi darà, per altre vie, ciò che, secondo le viste da Lui conosciute, vi nega con questa; i suoi segreti sono impenetrabili, ma è fuori di dubbio che riceverete ciò che vi sarà più vantaggioso.

Sono ben lontana dal dire che non vi dobbiate sforzare di giungere alla perfezione; dico semplicemente che voi dovete provarvi anche in altri modi di fare orazione ».

« La contemplazione ( soprannaturale ) infatti non è lasciata alla nostra scelta, ma a quella del Signore.

Lasciate fare al Padrone della casa.

È sapiente, potente, sa ciò che ci conviene ed anche ciò che conviene a Lui stesso.

Se, facendo ciò che potete e preparandovi alla contemplazione ( soprannaturale ) per questa strada perfetta che vi abbiamo indicato, vedete rifiutarvi questo dono - e sono tuttavia inclinata a credere che lo riceverete se il vostro distacco e la vostra umiltà sono vere - siate sicure che nostro Signore vi riserba questa gioia per aggiungerla a tutte quelle che vi aspettano in cielo.

Lo ripeto, Egli vi tratta come delle anime forti chiedendovi quaggiù la croce che Lui stesso ha sempre portato.

E quale miglior segno di amicizia di quello di scegliere per voi ciò che ha scelto per se stesso?

Forse avreste meritato un premio più piccolo con la contemplazione.

Sono questi dei giudizi che il Signore riserba a se medesimo; non è affare vostro il penetrarli ».

È detto certamente che l'anima, coll'operare per mezzo delle virtù, non dà ai suoi atti quell'impronta sovrumana o piuttosto divina che darebbe sotto l'azione dello Spirito Santo; ma da ciò può forse conchiudersi che la vita spirituale basata sulle virtù infuse, coll'intervento dei doni nei casi difficili, non è capace di far raggiungere l'intiera unione della volontà con Dio?

Si ammette che questa unione sarà più facile se lo Spirito Santo interviene direttamente.

Sarà forse per ciò più reale?

Si ammette persino che gli atti i quali la producono porteranno un'impronta umana.

Sarà forse per ciò meno intensa?

Sarà soprattutto meno gloriosa per Iddio, quando è principalmente il frutto del lavoro umano?

Sarà meno degna di premio, quando sia soprattutto l'opera dell'uomo?

Non è forse detto che ognuno riceverà secondo le sue opere?

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