Ritiro del 8/12/95
1 - Sia santificato il tuo nome
2 - Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo
3 - Chiediamo di vivere quanto, in dono e gratuitamente, abbiamo ricevuto
4 - Cantiamo con intensità d'amore la santità del Signore
5 - Io sono il Signore che vi santifico
6 - Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo
7 - Vi darò un cuore nuovo
8 - Anche se Israele non lo merita, Dio lo deve salvare
Sia santificato il tuo nome.
Continuiamo il nostro cammino di riflessione sulla preghiera più bella, che Gesù stesso ci ha insegnato.
"Signore, insegnaci a pregare", chiedono i discepoli e pensiamo che Gesù avesse affascinato i loro cuori con il suo atteggiamento di comunione profonda col Padre, di dialogo intenso di amore.
Ai discepoli Gesù risponde: "Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome" ( Mt 6,9 ).
È il tema su cui rifletteremo oggi, illuminati e guidati dallo Spirito Santo.
"Creando l'uomo a immagine e somiglianza ( Gen 1,26 ) - ci dice il Catechismo della Chiesa Cattolica ( n.2809 ) - Dio lo corona di gloria, ma l'uomo peccando viene privato della gloria di Dio.
Da allora Dio manifesta la propria santità rivelando e donando il proprio Nome per restaurare l'uomo a immagine del suo Creatore.
Il Nome di Dio abita in mezzo alla nazione santa ed invita le sue creature, i suoi figli a essere santi: Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo ( Lv 19,2 )".
È Gesù che ci rivela il nome del Dio santo; è il cuore della sua preghiera sacerdotale: "Padre santo, per loro io consacro me stesso perché siano anch'essi consacrati nella verità" ( Gv 17,19 ).
È nell'acqua del battesimo "che siamo stati lavati, santificati, giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio, Signore e Creatore" ( 1 Cor 6,1 ).
Lungo tutta la nostra vita il Padre nostro "ci chiama alla santificazione" ( 1 Ts 4,6 ).
"È per lui che noi siamo in Cristo Gesù, il quale è diventato per noi - ci dice san Paolo - santificazione", colui che ci santifica.
Ne va allora della sua gloria e della nostra vita che il suo Nome sia santificato in noi e dato che a Dio nessuno può aggiungere qualcosa, ma riceviamo tutto da lui, quindi essendo Dio santo, dobbiamo attingere anche questo grande dono della santità.
Con san Cipriano di Cartagine ci chiediamo: "Chi potrebbe santificare Dio?"; ma traendo ispirazione da queste parole: "Sarete santi, poiché io, il Signore, sono santo", noi chiediamo che, santificati per mezzo del sacramento del battesimo, possiamo perseverare in ciò che abbiamo incominciato ad essere.
Ecco ciò che è importante.
Abbiamo ricevuto questo dono di santità, di grazia, il dono dello Spirito Santo, siamo stati consacrati, quindi abbiamo ricevuto tutto e chiediamo di vivere quanto, in dono e gratuitamente, abbiamo ricevuto.
E lo chiediamo ogni giorno, perché ogni giorno ci lasciamo, per debolezza umana, sedurre dal male e perciò dobbiamo purificarci dai nostri peccati ogni giorno, con una purificazione incessantemente ricominciata.
Al termine del Padre nostro chiediamo al Signore che ci liberi da ogni male; ricorriamo dunque alla preghiera perché la santità di Dio dimori in noi e accompagni il nostro cammino di vita.
E san Pietro Crisologo ci dice: "Chiediamo a Dio di santificare il suo Nome, perché è mediante la santità che egli salva e santifica tutta la creazione".
Domandiamo che il nome di Dio sia santificato in noi dalla nostra vita.
"Tutta la terra è piena della sua gloria" ( Is 6,3 ), è piena della sua santità; "La sua gloria risplende sulla terra e nei cieli", preghiamo con il Sal 148,13.
Cantiamo con intensità d'amore la santità del Signore: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti" ( Is 6,3 ) e con il salmista preghiamo: "Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il nome santo, in eterno e per sempre" ( Sal 145,21 ).
Scrive san Paolo ai cristiani di Corinto: "È per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è divenuto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione" ( 1 Cor 1,30 ).
Il Padre ci vuole santi ( Paolo i cristiani li chiamava "i santi" ) e ci dona il Verbo perché "per Cristo, con Cristo e in Cristo" possiamo realmente venire santificati: è lui la nostra santificazione.
Cristo "potenza di Dio e sapienza di Dio" è la santità divina incarnata "per noi uomini e per la nostra salvezza".
Allora, invocando dal Padre nostro che sia santificato il suo Nome, il nome del Padre, ricco di amore misericordioso per le sue creature, noi chiediamo che il Santo di Dio, l'Emmanuele, l'Agnello di Dio entri in noi, nel nostro cuore, nella nostra vita, nella nostra storia, nella nostra quotidianità, perché converta, trasformi dinanzi alla gloria del Padre la nostra povera umanità, santificandola.
Ma l'uomo, il popolo di Dio, è ancora bisognoso di purificazione, di perdono, di grazia che redime e santifica, ha bisogno di conversione.
La parola di Dio ci dice: "Seguirete dunque i miei comandamenti e li metterete in pratica.
Io sono il Signore Dio vostro.
Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in mezzo agli israeliti.
Io sono il Signore che vi santifico" ( Lv 22,31-32 ).
Ecco come viene santificato il nome di Dio: se Israele vive secondo il progetto d'amore di Dio per l'umanità.
Dio Padre da sempre ama e da sempre con misericordia infinita accompagna, con pazienza il suo popolo, le sue creature, affinché davvero possano essere lode e gloria a lui.
Dio propone al suo popolo eletto, a noi tutti una condotta santa, invitandoci a santificare la nostra vita.
E di nuovo il Levitico: "Santificatevi e siate santi, perché io sono santo.
Osservate le mie leggi e mettetele in pratica; io sono il Signore che vi vuole fare santi" ( Lv 20,8 ).
Ma il popolo di Dio ha ancora il cuore indurito, ha il cuore ancora lontano dal suo Signore.
Infatti "giunsero tra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal loro paese.
Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati - così dice il Signore Dio -.
Io agisco non per riguardo a voi, gente di Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato tra le genti presso le quali siete andati".
Questo il Signore lo ripete più volte, perché Israele aveva una cervice dura, come del resto noi ai nostri giorni.
"Santificherò il mio nome grande, disonorato tra le genti e profanato da voi in mezzo a loro.
Allora le genti sapranno che io sono il Signore": abbiamo una grande responsabilità noi cristiani, noi consacrati, perché dobbiamo testimoniare la santità di Dio, che anima, sostiene, perdona, purifica la vita dei suoi figli.
"Quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi sapranno che io sono il Signore.
Vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo; vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati e io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e dai vostri idoli" - questa grande purificazione, che porta l'uomo alla santificazione -
"Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne": ecco il progetto di amore che Dio ha sulle sue creature -
"Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi, vi libererò da tutte le vostre impurità.
Chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia; moltiplicherò il frutto degli alberi e il prodotto dei campi.
Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete disgusto.
Non per riguardo a voi io agisco, sappiatelo bene.
Si dirà: la terra che era desolata è diventata ora come un giardino; le città rovinate ora sono fortificate e abitate.
I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io sono il Signore" ( Ez 36,20-38 ), ho ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra, che era un deserto.
Anche se Israele non lo merita, Dio lo deve salvare: ecco dove arriva l'amore del Padre.
Per fare ciò è necessario cambiarlo nel profondo del cuore, deve avvenire un radicale rinnovamento e lo farà lo Spirito Santo, quell'acqua che purifica il popolo di Israele e che sgorga dal cuore di Cristo.
I cristiani vedranno realizzata questa profezia con la venuta di Cristo Gesù e per mezzo della potenza dello Spirito Santo.
S. Paolo pertanto ci dice: "In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione nel timore di Dio" ( 2 Cor 7,1 ).
E san Pietro ci insegna: "Come figli obbedienti non conformatevi ai desideri di un tempo quando eravate nell'ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: "Voi sarete santi perché io sono santo"" ( 1 Pt 1,14-16 ).
Come potremmo chiamare il Padre Iddio, gloriarci del suo santo nome, celebrare le sue meraviglie, se ancora conservassimo in cuore la malizia del peccato?
"Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai suoi comandamenti, si sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu, o Dio, avevi operato in loro favore".
Dimenticato tutto, vivono come se Dio non esistesse; come del resto oggi: si vive come se Dio non esistesse, tutto viene programmato - "Hanno indurito la loro cervice e nella loro ribellione si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù.
Ma al tempo della loro angoscia, essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e nella tua grande misericordia tu hai dato loro dei liberatori che li hanno strappati dalle mani dei loro nemici" ( Ne 9,16-17.26 ).
E concludiamo qui questa prima parte, chiedendo allo Spirito Santo che illumini il nostro cuore perché possa essere liberato da ogni tutto ciò che non permette a Dio di santificarci, per essere testimoni della santità di Dio nella nostra vita.