Alla conquista della terra promessa

Il passaggio nel deserto effettivamente non fu facile, perché le rivolte interne non furono isolate ma ripetute ( Es 32, Nm 11,14.16.17.25 ) e sedate spesso col sangue.

Questo modo di condurre la popolazione era richiesto dalla necessità di mantenerla unita per fronteggiare i nemici che si sarebbero parati davanti ( Nm 32 ) in una teorica terra promessa i cui confini vengono fatti coincidere a grandi linee con quella già mostrata ad Abramo ( Es 23,31 ).

Ma una volta arrivati lì, come avrebbero dovuto essere trattati i popoli che in essa già vi risiedevano?

Cacciati, dopo aver distrutto prima i loro altari e idoli ( Es 34,13 ), perché era vietato fare alleanza con loro o imparentarsi in qualche modo.

Le lotte contro le popolazioni che vengono incontrate furono di una crudeltà abominevole: furono sistematicamente depredate e distrutte le loro città, preferibilmente sterminando i maschi e rapendo donne e bambini che venivano schiavizzati ( Nm 21,31 ), anche se per le città di Canaan il verdetto è ancora più tremendo in quanto dovevano essere sterminati tutti ( Dt 20,16ss ).

Per inciso, in questa terra si ritrovano gli ebrei che erano rimasti in Canaan e non erano andati in Egitto qualche secolo prima ( Dt 2 ), cioè i discendenti di Esaù da cui gli ebrei, per ordine divino, non dovevano pretendere alcunché.

Una volta conquistato il territorio e uccisi in parte i precedenti possessori, fu ripartito tirando a sorte e destinando le aree maggiori a chi era già "grande" ( Nm 33,54 ), stabilendo che l'eredità doveva rimanere all'interno di ogni tribù ( Nm 36 ) e individuando una tribù che era sottoposta a regole particolari in quanto era gente che doveva dedicarsi al culto e che non poteva permettersi possedimenti.

Questi erano i Leviti che vivevano di quanto proveniva dai fratelli delle altre tribù, prelevando altrettanto proporzionalmente, cioè molto dal grande e poco dal piccolo ( Nm 35,8 ).

É in questo momento che viene precisato il motivo per cui solo agli ebrei era toccata questa sorte, perché cioè Dio avesse scelto Israele e non altri popoli per portarli nella terra promessa:

Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più piccolo di tutti i popoli - ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re di Egitto. ( Dt 7,7-8 )

In un altro passo si attesta che non è che Israele meriti la benevolenza del Signore, è solo che le altre nazioni sono perverse e il Signore deve mantenere la parola data ( Dt 9,4-6 ).

Per questo Israele doveva sterminare senza misericordia gli altri popoli ( Dt 7,16ss ).

Vi è anche un modo per discernere i falsi profeti, vedendo semplicemente se riescono a prevedere il futuro ( Dt 18,21ss ), che vedremo avere una importante relazione con la teoria della conoscenza.

Indice