Numeri |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Tabera |
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1 Ora il popolo cominciò a lamentarsi malamente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e il suo sdegno si accese e il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò l'estremità dell'accampamento. |
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2 Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense. |
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3 Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a loro. | ||||||
Kibrot-Taava. Lamenti del popolo |
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4 La gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da bramosia; anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: « Chi ci potrà dare carne da mangiare? |
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5 Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio. | ||||||
6 Ora la nostra vita inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna ». | ||||||
7 Ora la manna era simile al seme del coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa. |
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8 Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole e ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta all'olio. | ||||||
9 Quando di notte cadeva la rugiada sul campo, cadeva anche la manna ». | ||||||
Intercessione di Mosè |
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10 Mosè udì il popolo che si lamentava in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; lo sdegno del Signore divampò e la cosa dispiacque anche a Mosè. |
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11 Mosè disse al Signore: « Perché hai trattato così male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, tanto che tu mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo? |
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12 l'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: Pòrtatelo in grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? |
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13 Da dove prenderei la carne da dare a tutto questo popolo? Perché si lamenta dietro a me, dicendo: Dacci da mangiare carne! |
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14 Io non posso da solo portare il peso di tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. |
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15 Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; io non veda più la mia sventura! ». |
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La risposta del Signore |
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16 Il Signore disse a Mosè: « Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi; conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. |
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17 Io scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo porti più da solo. |
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18 Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne mangerete. |
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19 Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, | ||||||
20 ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a noia, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto? ». | ||||||
21 Mosè disse: « Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero! |
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22 Si possono uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che ne abbiano abbastanza? |
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23 Il Signore rispose a Mosè: « Il braccio del Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se la parola che ti ho detta si realizzerà o no ». |
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Effusione dello Spirito |
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24 Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del convegno. | ||||||
25 Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. |
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26 Intanto, due uomini, uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per andare alla tenda; si misero a profetizzare nell'accampamento. | ||||||
27 Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: « Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento ». | ||||||
28 Allora Giosuè, figlio di Num, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: « Mosè, signor mio, impediscili! ». |
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29 Ma Mosè gli rispose: « Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito! ». |
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30 Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele. | ||||||
Le quaglie |
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31 Intanto si era alzato un vento, per ordine del Signore, e portò quaglie dalla parte del mare e le fece cadere presso l'accampamento sulla distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall'altro, intorno all'accampamento e a un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo. |
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32 Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero intorno all'accampamento. |
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33 Avevano ancora la carne fra i denti e non l'avevano ancora masticata, quando lo sdegno del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una gravissima piaga. | ||||||
34 Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taava, perché qui fu sepolta la gente che si era lasciata dominare dalla ingordigia. |
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35 Da Kibrot-Taava il popolo partì per Caserot e a Caserot fecero sosta. |
Indice |
11,1-35 | Mormorazioni del popolo e dono delle quaglie 11,1 il suo sdegno: lo sdegno ( o collera ) di Dio, che assume più spesso la forma di un castigo, è un aspetto della sua assoluta santità ( Lv 17,1+ ), della sua « gelosia » ( Dt 4,24+ ), che non tollera nessuna resistenza al suo disegno e soprattutto nessuna infedeltà all'alleanza ( Nm 11,33; Nm 12,9; Dt 1,34; Dt 6,15; Dt 9,8; 2 Cr 19,2; Is 5,25; Na 1,2; ecc. ). Esso suppone dunque la misericordia ( Es 34,6+ ). La sua manifestazione totale e definitiva è riservata al « giorno » ( Am 5,18+; Sof 1,15; cf. Dn 8,19; Mt 3,7; Ap 19,15+ ). |
11,3 | Tabera: questo nome sembra significhi « luogo da pascolo », ma l'autore l'ha collegato a una radice analoga che significa « bruciare ». |
11,4-34 | Il racconto di
Nm 11,4-34 combina due tradizioni, una sulla manna e sulle quaglie ( vv 4-13; 18-24a; 31-34 ), l'altra sul dono dello Spirito agli anziani ( vv 14-17; 24b-30 ). L'episodio della manna e delle quaglie è situato dall'Esodo tra la partenza dall'Egitto e l'arrivo al Sinai ( cf. Es 16,1+ ). Qui viene collocato nell'itinerario verso Kades ( cf. Nm 13,26 ). In tutti e due i casi sono stati riuniti elementi che appartengono a tradizioni diverse in un quadro geografico artificiale. |
11,6 | Riguardo alla manna, il cibo inviato da Dio, vedi Es 16,14-36. |
11,16 | L'istituzione dei settanta anziani, che devono aiutare Mosè nell'esercizio del governo della comunità, è fatta risalire a Dio stesso e non più all'iniziativa del suocero di Mosè ( vedi Es 18,13-27 ). |
11,24-30 | Lo spirito di profezia, oltre che su settanta anziani, si posa su Eldad e Medad ( v. 26 ). Giosuè vuole opporsi, ma il suo zelo non è condiviso da Mosè: lo spirito di Dio non è possesso esclusivo di nessuno. |
11,25 | Essi ricevono il dono profetico solo in modo temporaneo. Tuttavia si può anche tradurre ( volg. ): « senza potersi fermare ». |
11,31-32 | Riguardo alla prodigiosa caduta delle quaglie, vedi Es 16,12-13. |
11,32 | dieci homer: ogni homer equivaleva a circa 450 litri ( vedi nota a Lv 27,16 ). |
11,34 | Kibrot-Taava: potrebbe trattarsi di un nome geografico autentico che significa « i sepolcri di Taava » ( nome di tribù? ) che d'altronde è impossibile localizzare. In ogni caso è certo che la tradizione l'ha inteso come « sepolcri dell'ingordigia », secondo il contenuto del racconto. |