Siate frequentemente comunicanti

B9-A1

Siate frequentemente comunicanti o Associati del SS. Crocifisso

Nel passato numero del vostro Bollettino vi dicevamo: " Siate gli apostoli della Comunione frequente!, e oggi l'esortazione la rivolgiamo direttamente all'anima vostra per la vostra anima: " Siate frequentemente comunicanti! "

Dell'arte profana letteraria Orazio nella sua epistola ai Pisoni diceva: « Se vuoi ch'io pianga, devi tu stesso dolerti prima »; quanto più nell'arte divina della perfezione, della santità, il precetto; l'esortazione acquista valore e forza dal fare noi e prima quello che si consiglia, s'inculca agli altri; lo dice la parola divina: " Colui che avrà operato e insegnato questi sarà tenuto grande nel regno dei cieli " ( Mt 5,19 ).

Ma voi già l'avete per vostro istituto, non è vero?

Sfogliamo il vostro Regolamento: III, 8, Confessarsi sovente e fare la SS. Comunione ogni domenica e, se si può, ogni giorno; e noi appunto vi ripetiamo anche dal vostro Bollettino: Vita, vita eucaristica! comunione, comunione! possibilmente quotidiana! tendere a questo scopo: la comunione quotidiana!

È il sospiro di Gesù:

« Procacciatevi non quel cibo che passa, ma quello che dura sino alla vita eterna, il quale sarà a voi dato dal Figliuolo dell'uomo' ». ( Gv 6,27 )

« Io sono il pane di vita: chi viene a me, non patirà fame ; Venite a me tutti voi che siete affaticati e aggravati, ed io vi ristorerò » ( Mt 11,28 )

« Sono venuto a portar fuoco sopra la terra: e che voglio io se non che si accenda? » ( Lc 12,44 )

« I padri vostri mangiarono nel deserto la manna, e morirono.

Questo è quel pane disceso dal cielo: affinché chi ne mangerà, non muoia » ( Gv 6,49-50 )

« In verità, in verità vi dico: se non mangerete la carne del Figliuolo dell'uomo, e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna; ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno » ( Gv 6,54-55 )

È il sospiro della Chiesa.

Ci fu un tempo, dice il Catechismo del Concilio di Trento ( Pars. II, n. 61 ), in cui i fedeli ogni giorno ricevevano la Santa Eucaristia come si desume dagli Atti degli Apostoli.

Quella consuetudine, che poi dopo parve interrompersi, da vari Pontefici si venne rinnovando.

I grandi Ordini di S. Benedetto, di S. Domenico e di S. Francesco la promossero grandemente cogli scritti, colla predicazione e coll'esempio; così, più tardi, i Teatini e i Gesuiti.

Ma a questi sforzi particolari aggiunse felicemente l'opera sua la Chiesa adunata in Trento: " Il santo Concilio con affetto paterno avvisa, esorta, prega e scongiura … che tutti e singoli quelli che si gloriano del nome di Cristiani … che credano e venerino questi sacrosanti Misteri del suo Corpo e del suo Sangue con tanta costanza, purezza e fede, con tanta pietà e divozione d'animo che possano frequentemente ricevere quel pane soprassostanziale " ( Sess. XIII, c. 8 ) " Sarebbe desiderio del S. Concilio che in tutte le Messe i fedeli … sacramentalmente partecipassero dell'Eucaristia » ( Sess. XXII, c. 8 ).

E, recentemente, gl'immortali decreti di Pio X sulla Comunione dei fanciulli e sulla comunione frequente e quotidiana sono a tutti noti; decreti accolti nel nuovo Codice di Diritto Canonico, dove leggiamo al Canone 863 : « I fedeli siano esortati che si nutriscano con frequenza, anche quotidianamente del Pane Eucaristico in conformità delle norme date nei Decreti della Sede Apostolica: e che assistendo alla S. Messa facciano la Comunione non solo spirituale, ma anche sacramentale col ricevere la SS. Eucaristia ».

Obbediamo a Gesù e alla Chiesa, consoliamo Gesù e la Chiesa: la comunione frequente è la base più sicura della purezza, della vita cristiana.

Oh! le labbra del divoto del Crocifisso, imporporate ogni mattina dal Sangue del divino Crocifisso nel mistico banchetto eucaristico, quanto bene, con quanto ardore diranno le parole dell'Adorazione, dell'Apostolato del Crocifisso!