La prima « Casa di Carità »

B41-A6

Il nostro progetto

In questi primi anni di vita d'apostolato i Catechisti verificarono che mezzo validissimo per insegnare la Religione ai giovani è la Scuola.

Nati e cresciuti sotto l'esperta Direzione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, i giovani Catechisti assimilarono lo spirito preveggente di S. Giovanni Battista de la Salle, precursore delle Scuole moderne e si slanciarono con questa arma potente dell'istruzione alla conquista delle anime.

Fecero i primi passi nella Scuola serale della R.O.M.I. e colla grazia di Gesù Crocifisso ottennero fin dal primo anno incoraggianti risultati.

Curarono con diligenza la formazione culturale dei giovani e soprattutto col metodo pedagogico imparato dai loro Maestri ottennero i migliori frutti dall'insegnamento catechistico impartito con diligenza per lo spazio di mezz'ora per ogni sera dell'anno.

Ed ecco sorgere una Scuola Professionale Festiva a N. S. della Pace in Torino e una nella Parrocchia di Poirino.

Gruppo generale della Scuola e dell'Oratorio

I primi anni furono difficili perché molti non compresero l'importanza di un'opera ritenuta nuova nel suo genere, financo nella grande città di Torino, ma fu ben compresa e apprezzata di poi, e specialmente la Scuola di N. S. della Pace ebbe una fioritura insperata.

1° anno 1925-26 alunni 40

2° anno 1926-27 alunni 60

3° anno 1927-28 alunni 66

4° anno 1928-29 alunni 80

L'anima apostolica di Mons. Mossotto, aperte le porte della sua Casa Parrocchiale, lasciò che i Catechisti vi sviluppassero insieme colla Scuola, l'Oratorio maschile, la Sezione di Rosarianti piccoli e grandi, l'Unione Allievi ed Ex Allievi sorta a complemento di tali opere.

Però ultimamente la perdita dell'ottimo Curato espose a grave pericolo la continuità dell'opera costata tanti sacrifici.

La pia Congregazione dei Rev.mi PP. Oblati che fu chiamata dalla fiducia dell'Eminentissimo Card. Gamba, Arcivescovo, a reggere le sorti della popolosa Parrocchia e che si dovrà stabilire nei locali annessi, ebbe timore di trovarsi nella dura necessità di ridurre le opere nostre e in modo, particolare la Scuola Professionale "Festiva che occupa, la parte più grande dei locali e che è in continuo sviluppo, tanto da rendere necessaria anche una Scuola Serale.

Ecco però che mentre i buoni Padri si trovavano in questa angosciosa alternativa, sorse l'idea di mantenere vive tutte le opere in locali prossimi alla chiesa e adatti alle possibili ampliazioni di esse.

L'idea piacque, trovò dei generosi, se ne studiò l'attuazione e subito - permetteteci l'espressione a noi molto famigliare « Corremmo a comunicarlo al nostro Cardinale ».

Noi piccoli e giovani poveri per condizione e per volontà, dinanzi a la prospettiva di un'opera grandiosa fin dal suo inizio, ci trovammo quasi smarriti non avendo mai pensato che Dio da noi richiedesse tanto.

Volevamo conoscere appieno la volontà di Dio in proposito e la paterna e autorevole parola di S. Eminenza venne a confortarci, dirigerci, benedirci.

Ecco le parole del Cardinale scritte per l'occasione:

« Visto il suesteso progetto, tendente a dar vita e stabilità alla Scuola Festiva tenuta dagli ottimi Catechisti del SS. Crocifisso nei pressi della Chiesa Parrocchiale di N. S. della Pace, si approva e benedice di cuore col voto sincero che, esso trovi molti e generosi benefattori acciò l'attuazione possa recare copiosi frutti di bene alla buona popolazione della stessa Parrocchia.

Giuseppe Card. Arcivescovo ».

Torino, 16 Aprile 1929.

La grazia era fatta. Si formò il Comitato « Pro Scuola Professionale Festiva e Opere di N. S. della Pace » che fin dal suo nascere si mostrò entusiasta e cosciente del gravoso compito affidatogli, cioè: trovare i fondi necessari per l'acquisto di uno stabile e l'adattamento di questo alle esigenze della Scuola, delle Opere annesse non solo, ma ad un futuro progettato Pensionato per i giovani operai.

Stabile e locali che già preparati dalla Provvidenza, oggi stesso potrebbero essere nostri, se disponessimo di circa centomila lire per il contratto d'acquisito.

La rimanenza del debito sarebbe dilazionata in modo da non spaventare neppure i più prudenti amministratori.

Ricordiamo pertanto il Santo Vangelo: « Qualunque cosa domanderete al Padre nel nome mio, ve la concederà ».

« Non vi dico che pregherò io il Padre per voi: imperocché lo stesso Padre vi ama perché avete amato me, e creduto che io sono uscito dal Padre ».

Parole che ci rivelano tutto il Cuore di Dio e tutta la forza della preghiera cristiana appoggiata ai meriti infiniti di Gesù Crocifisso.

Ecco dunque, o Zelatori e Ascritti, il presidio nostro: le piaghe di Gesù, luce, forza e potenza nostra.

Non che dopo questi mezzi superiori e spirituali gli aiuti materiali non abbiano il loro valore, ma alla scuola dei grandi apostoli della gioventù e della carità dobbiamo convincerci che solo Iddio è padrone dei cuori e sa sempre a tempo opportuno suscitare uomini e cose per lo sviluppo delle Sue opere.

Come l'Università Cattolica di Milano ha trovato il suo mecenate che ha provvisto alle prime e gravi necessità, cosi noi non disperiamo di trovare fra gli amanti della Croce chi ci venga generosamente in aiuto.

Ma, anche se così non fosse, la nostra Fede non verrebbe meno.

Non solo i facoltosi, ma anche i meno ricchi possono efficacemente venirci in aiuto col prenotarsi per il contributo di Lire 150, per 1 mq. di terreno, contributo da versarsi a rate di L. 10 mensili che si potranno spedire senza spesa alcuna versandole nel conto corrente postale intestato all'Unione Catechisti SS. Crocifisso in Torino col N. 2/8395

Un ultimo e facilissimo espediente è quello del modesto contributo di una lira settimanale che versata con una data continuità permetterà a noi di farci utile affidamento.

Richiamiamo però a tutti una indiscutibile necessità del momento: la propaganda.

È ovvio che da Voi accetteremo con riconoscenza pari alle stringenti necessità le offerte piccole e considerevoli che ci invierete, ma vi saremmo oltremodo grati se ciascuno di Voi, per amore a Gesù Crocifisso, si facesse centro di propaganda e che in uno spazio di tempo più o meno lungo ci inviasse il più grand'elenco di sottoscrittori alla cartella di beneficenza o all'offerta settimanale, che tutti Voi nella cerchia delle vostre famiglie e conoscenze potrete sicuramente trovare: propaganda facilitata dalle circolari, dai bollettini, ecc., che, ove occorra, si potranno anche spedire.

Se tutti i membri dell'Unione, e sono molti, Zelatori, Ascritti, Anziani, Effettivi e Aspiranti si metteranno con impegno a lavorare, il capitale necessario sarà facilmente raccolto non solo in tempo utile, ma forse anche prima di quello previsto, dandoci modo di scansare gli interessi per se stessi gravosi pur essendo adeguati per la mora che abbiamo chiesto al venditore dello stabile.

L'opera quindi dei Collettori e delle Collettrici, lo ripetiamo, è la più necessaria e se noi riusciremo a trovare trecento di loro, attivi, costanti e capaci di trovare dieci offerenti la cartella di beneficenza noi potremo raggiungere a superare la cifra richiesta.

L'appello nostro è dunque questo, date il vostro obolo, o cari Zelatori e Ascritti, ma soprattutto non ci negate il vostro braccio ciascuno nella misura del possibile.

Nessuno trovi in queste contingenze scuse e pretesti, tutti, anche i più umili possono e devono dare il loro contributo a questa opera di fiorita carità cristiana.

La « Casa di Carità », in tal modo si chiamerà la nuova sede delle opere dei Catechisti, sarà cosi la casa dell'amore di Dio, dal cui Cuore tutte le nostre opere sono sorte, casa dell'amore a Dio, alla cui gloria i Catechisti si sono consacrati, casa dell'amore al prossimo per il cui bene spirituale ed eterno essi pregano unitamente a tutte le anime amanti di Gesù Crocifisso.