Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso dei Minori

B59-A4

Per concessione speciale del Rev. Padre Provinciale di Torino

( Vietata ogni riproduzione )

( Continuazione vedi numero precedente )

19 maggio 1907

L'anima che ama intensamente Dio si fa tanto piccola da rassomigliare al fanciulli innocenti nelle mani del padre, che amorosamente sempre li conduce al bene; così è la bontà di Dio, prende noi suoi figli per farci strumenti nelle sue mani paterne per nostro bene infinito.

Il mio Gesù nella sua bontà ha voluto coronare della sua misericordia, del suo amore gli ultimi anni di mia vita: le umiliazioni, le pene per chi le sopporta con eroica virtù, si cambiano un giorno in giardino delizioso di perle preziose.

Maggio 1908

Il mio buon Gesù mi disse con voce alterata che vuole che mi porti ai piedi del Crocifisso nelle ore libere, perché vuol dirmi qualcosa, da apprendere virtù tanto per me quanto per gli altri.

Avevo preso la cara preghiera che si recita nel sant'uffìzio, cioè: « Beata viscera Mariae Virginis, quèe portaverunt aeterni Patris Filium » e, dicendola nelle mie povere orazioni, andavo meditando su quei poveri sventurati che non credono all'immacolato Concepimento, mentre che Dio può tutto.

Se diamo una occhiata alla creazione, l'uomo resta muto; eppure certi scienziati, non credono o dubitano.

Nelle mie preghiere il Signore mi dà tanta fede e la Vergine Santa mi fece sentire nel mio cuore che quei tali sono pingui della toro scienza superba, gonfi di se stessi e che perdono perfino l'orizzonte delle verità date da Dio.

- Tu mi raccomandi sempre peccatori e moribondi; voglio proprio contentarti; vedrai un giorno quante anime salvate per le tue preghiere!

- Mi disse pure che io sono l'anima del suo Cuore, ma che non m'insuperbissi per ciò; però questo pensiero me lo levassi dalla mente e che lavorassi per la gloria di Dio, del suo Nome Santissimo.

Adorazione del mattino, ore 7, 24 Maggio 1908

Il mio Crocifisso mi disse di far tesoro degl'insegnamenti che mi dà Maria SS. mia protettrice di quest'opera, mi disse d'ascoltare il suo Divin Figlio in tutto quello che mi dice.

La sera del 24 Maggio 1908

- Caro Leopoldo, guai a te se tu ti scosti dall'amore che ti porto; sarei obbligato a dar mano a una sferza sopra di te.

Io do uno sguardo alla bontà Divina: quante grazie e favori che ebbi da Dio dolcissimo; a non tutte queste grazie corrispondevo quand'ero nel secolo.

A tale ricordo gli dissi: - Tu che mi hai formato, nei momenti difficili, abbi misericordia di me.

Ah, se tutti i religiosi considerassero la sublime condizione che Dio ci ha dato: quanti maggiori meriti potrebbero acquistarsi!

Una mancanza gravissima di un religioso, è il mettere con burle giocose in ridicolo le cose sante.

A questo deforme difetto tiene dietro la nausea della preghiera; questo disgraziato si prepara da se stesso il precipizio: ne abbiamo veduti con questi poveri occhi.

28 Maggio 1908 - Ascensione

- Quando puoi, vieni qui prostrato ai miei piedi e ti dirò quanto desidero: questo luogo è luogo di tua santificazione; abbi fede.

Guai se tu indietreggi; sarei obbligalo a punirti. - ( Parole del mio Gesù Crocifisso ).

- Con tanti belli suggerimenti che ti ho dato, tuttavia non sei ancora pienamente soddisfatto?

Giugno 1908

Dopo aver fatto la S. Comunione e ascoltato la S. Messa, aggiungo al santo ringraziamento della Comunione, nella mia cella, l'adorazione alle cinque piaghe, e vedendomi il mio Gesù venir meno, perché il mio Gesù non mi consola, ecco che mi dice:

- Guai a te, se tu non mi obbedisci in quello che ti comando: è tanto l'amore che ti porto che sono costretto a flagellarti, se non fai quello che ti comando.

- Avrai piccole croci; io sono sempre con te; non pretendo da te grandi penitenze, mi basta che tu faccia la mia volontà.

19 Giugno 1908

Il mio Gesù mi fece intendere che mi levassi di buon'ora, che gli avrei fatto cosa molto gradita a darmi alla preghiera; io gli dissi:

- Mio buon Gesù, tu che hai i tuoi Angeli bellissimi, fedelissimi, amorosissimi, che sempre t'accompagnano, che hai i tuoi Santi in Paradiso vestiti di gloria e che godono le dolcezze soavissime della tua presenza gloriosa, impareggiabile, dire a me, meschino, che io sarei in grado di rendermi a te piacevole e caro?

Oh … io sono pieno di miserie!

Dimmi piuttosto che sono sempre dei tratti della tua Divina misericordia infinita verso i poveri peccatori.

Mio buon Gesù Crocifisso, quando ricordo la tua misericordia infinita che tu mi hai usato, penso che il mondo intero ha bisogno, esso pure, della tua pietà.

Da pensieri bassi Gesù mi rialzò: ha infuso nell'anima mia, nel mio cuore, sentimenti altissimi, dolcissimi, piissimi; sfido tutto il mondo intero se è capace di condurre un'anima all'altezza di tali pensieri; sia pur sapiente, dotto, l'uomo non ne è capace.

Solo un essere lo può: Dio; bontà, carità, misericordia infinita, che colla sua grazia c'invita a avvicinarci a Lui.

Da parte nostra un po' di buon volere: ed ecco il Signore Dio, come vede il nostro desiderio, ci carezza e ci fa pregustare le dolcezze celestiali per incoraggiarci al bene, alla virtù, all'umiliazione più profonda, che Dio vuol metterci nel cuore.

E quando una persona parla in propria lode, invece di metter innanzi la bontà, la misericordia divina, è un ladro che ruba ciò che è di Dio: ciò che è proprio dell'uomo è il peccato, e nulla più.

24 Giugno 1908 S. Giovanni

Ripeto sempre al mio Gesù di concedermi la grazia di sempre amarlo principalmente in mezzo alle calunnie, umiliazioni e tutte le altre miserie, che incontro giornalmente, e poi ripeto al mio buon Gesù Crocifisso:

- Se potessi amarti in ogni luogo, in questa terra e in Paradiso, come mi concedi qui di amarti!

Il buon Gesù mi fece intendere:

- Sappi che tu non vedi affatto nulla, non sai quando sarai in Paradiso, ti basta un mio sguardo per farti inebriare nell'immenso oceano del mio amore.

Se tu soffri su questa terra e sei tanto disprezzato, calunniato: cosa temi?

Sei con me! per difenderti ti basta il silenzio.

25 Giugno 1908

Non v'inquietate: la causa è di Dio; come ha fatto finora, lo farà per l'avvenire; io non sono che un povero strumento disusato; la Croce in tutti i tempi più difficili ha sempre trionfato.

Ora sono dei momenti così perversi contro la fede, contro Gesù Crocifisso, ebbene ora si manifesta essa di nuovo più forte, più gagliarda a combattere il morbo pestifero delle eresie nuove che tendono a sorgere.

Sentite, sentite, o peccatori, a che punto è giunta la misericordia di Dio: disse a me, povero meschinello carico di peccati, se consento a unire il mio amore con quello di Lui, il che vuol dire abbracciare tutte le miserie che si possono presentare: malattie, contraddizioni, disprezzi e ogni sofferenza come già dissi.

- L'amore che io ti porto è indescrivibile; se tu mi avessi ad abbandonare, mi volterei a sdegno.

Ora, che ti dono ogni mio bene spirituale, che è il maggior bene di tutto il mondo, ah! non mancare mai! … ora che mi hai fatta promessa, meglio non la fare!

- Dolce Gesù, tu sei il mio braccio potente; vorrei vedermi fatto a pezzi piuttosto che venir meno al tuo santo amore.

Poveretti! si credono colle loro piccole astuzie di detronizzare la mia fede cattolica cristiana; a loro insaputa, invece, rifulgerà di nuova vita.

Venerdì 26 Giugno 1908, giorno del Sacro Cuore di Gesù

Nella S. Comunione, suggerito dal mio Gesù:

- Il mio Cuore col tuo sarà in continua battaglia d'amore.

28 Giugno 1908, vigilia dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo

Il mio dolce Gesù più volte mi disse di domandare qualche grazia che più mi sta a cuore, che me l'avrebbe concessa; io gli dissi:

- Mio buon Gesù, tu sei conoscitore dei cuori e vedi nel più minuto nascondiglio dell'interno dei tuoi figli, ebbene, mio buon Gesù, te lo ripeto ancora, voglio te solo, e con me voglio che tutto il mondo intiero ti ami e ti adori sopra la Croce e sii conosciuto da tutti, adorato, come realmente tu sei, vero Dio Crocifisso, redentore nostro, con tanta fede gloriosissima, come dai a me, e grazia tua abbondantissima.

28 Giugno 1908

Quando il mio buon Gesù mi comanda qualcosa, guai a me se ne dubito, essendo Egli conoscitore intimo dell'interno.

Più d'una volta mi venne il dubbio e fui rimproverato dolcemente:

- Cosa credi di essere; vuoi forse che mi presenti a te glorioso come sono in cielo?

Cancello il mio difetto, coll'aiuto di Dio, con un atto di pentimento.

2 Luglio 1908 - Visitazione di Maria Santissima

- Fra i Santi sarai un'anima da me molto privilegiata e ti porto amore molto, perché tu ti sei dato tutto a me: figurati se posso essere indifferente!

- Quante anime si prostreranno ad adorarmi, ad amarmi, a benedirmi per le grazie, favori e miracoli che dispenserò ai miei figli che sperano in me!

- Tu sei stato intento alla mia chiamata ed io non ti lascerò per tutta la felice eternità.

2 Luglio 1908 - Ore 10 sera

Il mio Gesù Crocifisso mi fece intendere che un numero interminabile di anime sarà salvo per questa divozione, che cioè sarà giovevole perfino a quelle anime ostinate che non la fanno, poiché i meriti sovrabbondanti dei figli eletti di Dio, cioè degli adoratori di Gesù Crocifisso, per l'infinita misericordia del Signore, loro otterranno pentimento dei propri falli.

3 Luglio 1908 - Ore 4,30 mattino

Il mio buon Gesù mi fece scrivere che non prendessi la cosa tanto alla leggera, mentre è cosa di molta importanza; e che devo scrivere molto della misericordia infinita di Dio.

- Scrivi profondamente, e dirai così: tu sei l'anima del Cuore del tuo Gesù Crocifisso.

Venerdì 10 Luglio 1908

- Molto ancora ti rimane a lavorare, molte cose si faranno.

Per la seconda volta il mio buon Gesù mi trae colla soavità dei serafini a promettere di fare la sua volontà in tutto ciò che mi ordina; io accettai piuttosto la morte che venir meno alla mia promessa …

Il mio Gesù mi disse queste precise parole:

- Assolutamente voglio che tu stia vicino a me, cioè alla Croce.

Per non stancarmi troppo mi concede nel corso della notte qualche ora di riposo.

Io stesso non posso allontanarmi tanto: è l'immenso amore che porto al mio adorato Crocifisso, e dove lo prendo io questo amore così smisurato? dal Costato trafitto del mio Gesù colla preghiera continua giorno e notte.

Mi licenziai dal mio Crocifisso, e non sapevo allontanarmi; e mi disse: - Lasciami qui disteso per terra: coprimi col tuo mantello e io ti coprirò col manto mio misericordioso.

12 Luglio 1908 - Domenica

Adorazione alla Croce: appena avvicinatomi al mio Paradiso, cioè al mio caro Gesù Crocifisso, mi disse queste distinte parole:

- Dopo il gran miracolo del SS. Sacramento avvenuto nel 6 Giugno 1453, qui a Torino, chi rifulgerà di nuova luce sarà lo stesso Dio Gesù Crocifisso.

- Per qualunque pena tu abbia a soffrire, non voglio che tu ti turbi: avvicinati a me sempre coll'animo quieto, perché ho molte cose a dirli.

13 Luglio 1908

Gesù che parla.

- Io sono l'amore santo di tutti i santi: Gesù soggiunge che mi vuole come riflesso di misericordia di Dio su questa terra.

- Il mio spirito e la mia potenza si trova in ogni luogo senza lasciare il Paradiso: tuo Crocifisso Gesù.

Quando fai l'adorazione nella tua cella una moltitudine di angeli ti guardano.

15 Luglio 1908 - Madonna delle Grazie

- Soffri volonteroso in parte con me sulla Croce.

Non basta levarti di buon mattino, voglio anche che tu mi somigli, in piccola parte, in Croce: il privarti del sonno è molto meritevole e così facendo, mi vedrai, sempre con te giocondo, mentre se soddisferai il sonno, mi vedrai mesto.

Quando il mio Gesù chiama coi nomi più innocenti me, povero peccatore, non so come rispondere; gli dico, poi, così:

- Tu, Gesù, sei il mio Paradiso in terra, sei il cielo mio, sei tutto il creator mio!

Adorazione del 17 Luglio 1908

Il mio Gesù mi disse:

- Quando sarai con me in Paradiso, tutti i momenti ti chiederanno grazie in mio nome, cosicché tu lavorerai molto senza fatica, ma con gaudio.

- Sarai spiritualizzato dallo spirito di Gesù tuo Crocifisso.

Adorazione 18 Luglio 1908

Nessuno al mondo può concepire ciò che in questi momenti si compie in questa cella: la virtù della più alta carità, cioè un grande amore a Dio colla preghiera, nell'avvicinare anime a Cristo Gesù, Redentor nostro.

- Molti verranno a raccomandarsi a te, che tu preghi per loro ottener grazie, e io concederò abbondanti che sarà il trionfo di nostra santa Religione Cattolica. Il tuo Gesù.

Adorazione 19 Luglio 1908

Sempre è cosa preziosissima e cara a Dio, bontà infinita, la preghiera.

La preghiera contiene queste belle e care virtù carità e umiltà; la preghiera è amore immenso a Dio; la preghiera è il balsamo più soave per impetrar dal Cuore di Dio Gesù Crocifisso le più elette benedizioni e grazie.

- Per l'amore che io ti porto, o Gesù mio, vorrei vedere tutto il mondo avvicinarsi a te bontà infinita.

Il mio Gesù mi disse:

- Colla potenza di Me, tuo Crocifisso, sarà compiuto il tuo desiderio.

Dolce mio Dio, mi dai tanta confidenza e sento distintamente la tua voce così angelica, soave! com'è possibile trattare così dolcemente con me, povero peccatore?

Ecco la risposta del mio Gesù:

- A tutti quelli che si sono spogliati di tutto, di roba, di tutte le persone, ossia del mondo, che si fecero nudi, poveri come S. Francesco d'Assisi per mio amore, allora, a questi miei veri figli dò tanta confidenza da formare un cuore solo, un'anima sola; sono rare le anime che vogliono essere tali.

Poi mi disse, conversando io col mio Gesù, che in Paradiso ogni giorno si fa bella festa per tutti quei beati che nella giornata hanno avuto la grazia da Dio d'entrare nel regno de Cieli; ma le Anime che tanto amarono Gesù in terra, sì distinguono per la veste candidissima che indossano, risplendono talmente, che perfino gli Angioli godono molto della loro compagnia.

Adorazione della mattina - 20 luglio 1908

- Mi umilio avanti al mio Gesù Crocifisso per quanto scrivo: il mio buon Gesù mi disse che si delizia di stare vicino a me.

Cosa rispondere a tanta umiltà d'un Dio? Io Gli dissi:

- Tu sei gloriosissimo in Paradiso e godi ogni bene, che mente d'uomo non può immaginare!

- Dici bene, figlio mio, ma io godo qui in terra di vedere frutti di questo genere cosi virtuosi, che saranno un giorno trapiantati in Paradiso.

( Se questi tesori li abbiamo, è dono della misericordia di Dio ).

- O mio Dio, non potere stare almeno ancora due ore con te, mio Crocifisso, prima di andare a far cucina, poter saziare lo spirito mio!

Il mio Gesù mi disse:

- Non basta l'eternità a saziarti: pensa che è l'amor d'un Dio!

- Miracoli della fede e della buona volontà: ( Maria Santissima ).

( Continua )


NB. - Per quello che si è pubblicato e si pubblicherà su l'« Amore a Gesù Crocifisso » sotto il titolo: « Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso dei Minori », o sulla rubrica delle grazie ricevute, la Direzione intende rinnovare la protesta di piena conformità ai Decreti di Papa Urbano VIII circa il valore da attribuire ai fatti, alle parole e agli apprezzamenti contenuti in detti scritti.

N. d. R.