La Casa di Carità Arti e Mestieri nel pensiero di Fra Leopoldo

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Sembrerà strano a chi legge che ad un umile frate laico, illetterato, professione cuoco, si leghi l'iniziativa di una Scuola: la Casa di Carità Arti e Mestieri.

Eppure è così e non si può disgiungere l'esistenza della suddetta istituzione dal pensiero del modesto figlio di S. Francesco, pensiero illuminato direttamente da Dio negli intimi colloqui della orazione e della adorazione al Crocifisso.

Dio non si circoscrive negli ambienti, perciò anche la semplicità di una cucina può trasformarsi in una cattedra di sapienza, quando in essa agisce in umiltà e santità di vita un servo fedele del Signore, corrispondendo all'abbondanza della superna grazia e ogni suo dovere compiendo per dare a Dio onore e gloria.

Nulla di straordinario, dunque, che da Fra Leopoldo, privo di dottrina umana, ma ricco di quella divina, parta l'iniziativa di una Scuola, che assumerà il nome di « Casa di Carità Arti e Mestieri » per espressa volontà di Dio, e tale nome non potrà né dovrà mutarsi per nessuna ragione, nonostante « gli assalti e le noie che vi saranno sempre ».

Col nome della Scuola Fra Leopoldo dirà che Dio stesso afferma di esserne il supremo Protettore insieme con Maria SS. Sua Madre.

Indica le direttive: « Nella Casa di Carità splenda cristianamente tutto l'andamento ».

« Si procuri di avere un buon indirizzo per la grande opera »

Ne addita gli ideali: « Dicano che e per rigenerare l'Italia ».

« Sarà un monumento alle anime redente del preziosissimo sangue di Gesù Cristo, che farà strabiliare il mondo ».

Con gl'ideali si accorda il programma: « Educare cristianamente la gioventù - trarre a Cristo tutti i carissimi giovani ».

Designa i costruttori e i sostenitori dell'Opera, guidando i primi nelle pratiche con le Autorità civili per la scelta dei locali, per i permessi dovuti e le formalità richieste; incitando i secondi a donare aiuti: « Gesù raccomanda ai ricchi di venire in aiuto alla Casa di Carità ».

« Per l'opera nessuno deve rifiutarsi a costo di fare un sacrificio e il sacrificio che faranno sarà sempre piccolo a confronto del bene che ne verrà ».

« Chi aspira alla vita celeste offra alla Casa di Carità Arti e Mestieri volenteroso: le offerte vanno in buone mani e spese in fine di carità secondo il Cuore di Dio ».

Se insorgeranno difficoltà, ostacoli, l'intrepido Servo ammonirà in nome del Cielo: « Che l'opera non sia ostacolata per opera di uomo …

Che nessuno vada a sconsigliare l'opera di Dio.

A scorno ( della malvagità ) degli uomini saranno sfasciate le loro immense malvagità ».

E dinanzi alle avversità: « Sappiamo che non si tratta di cosa umana, ma divina, che abbia andamento secondo il Cuore di Dio ».

Tutto è veduto e disposto chiaramente, con esattezza e ordine perfetti, compreso i maestri " nobili e secolari " e i discepoli " cari giovani che quando saranno fatti uomini verranno in aiuto a portare in trionfo il santo Nome di Dio per tutto il mondo ".

Prevedendo i tempi, annunzio lo sviluppo meraviglioso, incredibile della Casa di Carità e il suo futuro moltiplicarsi in altre Case per tutta Italia, per tutto il mondo.

" Si faccia premurosa cura aprire le Case di Carità Arti e Mestieri.

Si parli ai Vescovi di questa cosa, in ogni città …

I vescovi di ogni città devono interessarsi per erigere Case di Carità che saranno la riforma del mondo …

Spero nel SS. nostro Signore Gesù Crocifisso che il Suo Vicario il Santo Padre il Papa venga a conoscenza della grande opera e dica una parola ».

Oggi che il lavoro e le masse lavoratrici sono al centro d'ogni studio e interesse sociale in tutte le Nazioni, si afferma quanto mai tempestiva ed opportuna tale Opera rigeneratrice.

Constatare come siansi avverate le previsioni di Fra Leopoldo è fatto consolantissimo, che offre motivo a incoraggiare l'Opera stessa, la quale ascende verso il suo pieno sviluppo, e della quale già si colgono i buoni frutti da parte di competenti autorità, industriali, tecnici, professionisti, artigiani; e dà adito a sicura speranza per il risanamento, l'elevazione morale e spirituale dell'operaio, mentre ne cura e ne perfeziona le abilità per una migliore e più abbondante produzione, attraverso i concetti del Cristianesimo, vissuti in atto, che costituiscono la forza onde derivano buon volere, serenità, carità fraterna in mezzo alle masse lavoratrici e risolvono pacificamente la lotta di classe con la persuasione e la visione di ideali eterni.

P. S.