Messa del Povero

B233-A5

Relazione delle attività dell'anno 1983-1984

La messa del Povero è incontro.

Incontro che da oltre cinquanta anni viene offerto ai poveri della città.

In cinquanta anni il volto degli emarginati della città è cambiato.

Sono scomparse figure tipiche di poveri e di emarginazione.

Quasi totalmente scomparsa la figura tipica del cosiddetto « barbone ».

Sono sorte però nuove forme di povertà e di emarginazione.

Quello che, a nostro parere, non è cambiato, è la necessità, l'esigenza dei nuovi come dei vecchi poveri di avere un punto di incontro che non sia solo un riferimento per soddisfare le più fondamentali esigenze di vita quali il vitto e l'alloggio.

Restano sempre in fondo al cuore di questi nostri fratelli le esigenze di superare la solitudine, l'abbandono e l'incomprensione.

E resta anche l'aspirazione ad un incontro di carattere spirituale che li faccia ritrovare forse la fede perduta o almeno riporti nella loro vita il senso del loro essere cristiani, figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo.

La Messa del Povero si propone come servizio per soddisfare a queste esigenze, almeno in parte.

Non si tratta che di un incontro settimanale, nel giorno di festa, quando per ogni cristiano si rinnova l'incontro con Cristo.

L'esperienza ci dice che anche per loro è giorno atteso e vissuto con gioia.

Ore 8: giungono da « mille strade diverse » e sono strade diverse non solo per origine di provenienza da ogni parte della città, ma anche e soprattutto strade diverse di vita.

Ognuno ha una sua esperienza di vita con episodi e ambienti del tutto diversi da quelli dei suoi compagni.

Il ritrovarsi da luogo a scambi di conversazione: tra di loro e con quelli che prestano servizio: Suore Figlie della Carità, Fratelli delle Scuole Cristiane, Sacerdote Salesiano, Catechisti del SS. Crocifisso, volontari.

Vengono raccontati episodi di vita recente o passata, comunicate notizie di compagni assenti per malattia o per altre cause, presentati problemi di ogni ordine.

Non è sempre possibile dare risposte adeguate o soluzioni: sono tante e così varie le richieste.

È tuttavia sempre possibile e liberatorio trovare una persona che ti ascolta, si interessa a quanto dici e che, senza alcuna prevenzione, ti comprende e ti sa dire una parola fraterna.

Ore 9,20: ha inizio la Santa Messa dopo le preghiere e l'Adorazione a Gesù Crocifisso, per quanti sono giunti; e sono sempre un buon numero.

Si crea nell'ambiente un clima di serietà e di attenzione per questa famiglia « radunata nel nome di Dio »: « dove sono due o più persone riunite nel mio nome, io sono in mezzo ad esse ».

La Messa è seguita con partecipazione attiva di preghiere e di canti accompagnati dall'harmonium.

Anche le parole del Celebrante, che seguono le letture fatte da qualcuno dei poveri, sono accolte e seguite e talora costituiscono poi argomento di conversazione.

Nel frattempo altri amici si aggiungono.

Quando la Messa è finita, nello stesso ambiente si dispongono i tavolini per il pranzo preparato con cura e amore da Suor Vincenza.

Il numero dei presenti si aggira, in questo momento, sulle 130-150 persone.

Nell'anno trascorso, per necessità di cose, si è dovuto chiudere il Centro di accoglienza di Via Cibrario e attualmente in tutta la città l'unico centro festivo funzionante con servizio di pranzo rimane questo dei Santi Angeli in Via Colombini.

È veramente poco. L'affluenza così numerosa ci ha posto dei problemi che si è cercato di risolvere nel miglior modo possibile, compatibilmente con le strutture.

Ammirevole il comportamento e la dedizione di chi si presta con sacrificio a preparare, a distribuire, a raccogliere, a lavare, a soddisfare tante piccole richieste ed esigenze.

Il clima è sereno e distensivo.

Anche chi non ha potuto o non ha voluto venire prima, trova sempre buona accoglienza.

Le conversazioni si intrecciano e c'è sempre modo di dire una buona parola o di dare un segno di attenzione.

Poi lentamente sfollano.

C'è chi ha messo nel sacchetto di plastica qualche cosa per la sera.

È difficile che si allontanino senza dirti una parola di saluto o di ringraziamento e senza confermarti l' « arrivederci ».

Qualcuno avvicina il medico per averne assistenza e consiglio, altri cercano se c'è possibilità di avere indumenti che possono servire.

È questa in breve sintesi l'attività della Messa del Povero.

L'esperienza di oltre cinquant'anni ci conferma, oggi, che la formula è ancora assai valida e si integra con le varie altre forme di assistenza cittadine per questi nostri fratelli.

La Provvidenza ci sostiene e ci da segni chiari di incoraggiamento che ci indicano che la via da seguire è ancora quella.

Anche economicamente i problemi sono risolti ogni volta, con nostra sorpresa, se si pensa che il bilancio consuntivo di quest'anno 1983-84 è di Lire 22.850.000.

A conclusione dell'Anno Sociale ci fu la consueta gita-pellegrinaggio, fatta il 30 giugno, ad Arona, al S. Carlone, e a Stresa con gita sul lago alle Isole Borromee.

Giornata completa di evasione, di serenità e anche di grazia per i 100 partecipanti.

Vivace e apprezzato l'incontro del 15 agosto, per un Ferragosto tutto per noi, in una città deserta.

A quanti con contributi, aiuti di vario genere, con il sostegno della preghiera e dell'incoraggiamento sono vicini, il ringraziamento e il ricordo nella preghiera della « Famiglia della Messa del Povero ».

Il Responsabile

La Messa del Povero in gita-pellegrinaggio ad Arona - 30 giugno 1984