Crociata della sofferenza  

B239-A8

Anno XXIII - Lettera N. 92 - Aprile 1986

« Beati gli afflitti perché saranno consolati » ( Mt 5,4 )

Fratelli, quando Gesù da inizio alla sua predicazione, come dice l'evangelista S. Matteo ( Mt 4,23 ), annuncia la Buona Novella del Regno e cura ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

La Buona Novella è parola di speranza che non illude, è parola di gioia che non dimentica la sofferenza dell'uomo.

Anzi proprio da queste sofferenze trae lo spunto per proclamare il Vangelo e cioè il buon annuncio della salvezza, che si incentra in Cristo stesso.

È così che il « Discorso della Montagna » riportato da Matteo ( Mt 5 ) e in forma più ridotta da Luca ( Lc 6,17 ) si apre con uno sguardo di Gesù sulle folle che lo attorniano, vi legge le umane sofferenze e ad ognuna da una promessa e una beatitudine.

« Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli ».

Gesù è stato seguito da grandi folle da varie regioni della Palestina, mentre percorreva la Galilea insegnando nelle sinagoghe e predicando la Buona Novella del Regno.

È giunto presso Cafarnao e si allontana un poco dalla città per portarsi su una collina nei pressi.

Giunto in un ampio spazio pianeggiante dove poteva trovare posto il numeroso uditorio, Egli si siede sull'erba, gli si avvicinano i suoi discepoli e anche la folla si siede per ascoltarlo.

Prende allora la parola per ammaestrarli.

È il primo grande discorso di Gesù che gli Evangelisti ci riportano ed è chiamato dai due Evangelisti « Il discorso della montagna ».

In mezzo a quella folla attenta ci vogliamo mettere anche noi, amici sofferenti, in questo nostro incontro per ascoltare e per meditare la parola di vita e di verità, che Gesù ha detto per le folle di allora e continua a ripetere per quanti lo vogliono ascoltare in tutti i tempi, perché Lui solo ha parole di vita eterna.

Il discorso inizia con la proclamazione delle Beatitudini.

Gesù conosce il cuore dell'uomo e sa ciò che è in esso.

Al cuore di ognuno indirizza la sua parola per far conoscere esattamente la natura del suo Regno.

Conosce le sofferenze dell'uomo e sa da che cosa sono originate.

Per ogni sofferenza promette una benedizione.

Anche noi, fratelli, abbiamo bisogno di imparare la vera natura del Regno di Dio.

Anche noi abbiamo bisogno di ricevere una parola di sollievo, di benedizione per le nostre situazioni talvolta così penose.

Ascoltiamolo!

« Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti perché saranno consolati.

Beati i miti perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli » ( Mt 5,2-10 ).

Queste le otto beatitudini che Gesù proclama all'inizio del suo insegnamento.

Esse sono formate da due parti: la prima è formata dall'elenco di quelli che Gesù dichiara Beati.

La seconda è formata dalle promesse di Gesù ad ognuna delle categorie che ha elencate.

La qualifica di « Beati » è esaltazione e benedizione.

Gesù si rivolge ad ogni stato di sofferenza, di umiltà, di semplicità, si rivolge a quelli che, secondo le teorie del mondo, non contano e sono giudicati i meno importanti nella vita del mondo.

Perché nel mondo valgono la ricchezza, le doti umane, la violenza, la sopraffazione, l'ingiustizia.

È la lotta continua che si identifica nel primo conflitto tra Caino e Abele e che nella storia dell'Umanità di ieri e di oggi ha innumerevoli conferme.

Vale di più chi ha, chi più può, chi più riesce ad imporsi.

Non ha voce chi non ha, chi non può, chi è sottomesso.

Questa è la logica del mondo.

Le Beatitudini rovesciano questa concezione e ci confermano che se il regno del male si fonda sulla violenza e sul potere, il Regno di Dio si fonda sulla povertà, sulla semplicità, sulla pace, sulla mitezza delle anime anche se spesso esse sono accompagnate da sofferenze e da umiliazioni.

Eppure sono queste anime che salvano il mondo, che salvano la Chiesa pur nel nascondimento delle loro situazioni dolorose.

Gesù ha vinto il mondo e il peccato nel momento della sua più grande sofferenza e umiliazione: nell'abbandono della Passione e Morte, quando tutto pareva travolto dalla potenza di chi lo condannava e lo crocifiggeva.

Proprio allora iniziava la via della sua vittoria sul mondo e sul peccato nella luce radiosa della Risurrezione.

Tale dottrina e tale esempio Egli lascia ai suoi Apostoli per la loro vita di testimonianza, di lotta, di sacrificio fino alla morte, affinché la trasmettessero a coloro che a quella di Gesù vorranno conformare la loro vita.

La affidò a loro quando alle Beatitudini aggiunse ancora: « Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

Cosi infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi » ( Mt 5,11-12 ).

Rileggiamo lentamente, fratelli e sorelle sofferenti, le Beatitudini.

Troviamo in esse quelle che più riflettono la nostra situazione, quelle che per noi sono causa di maggior sofferenza e con coraggio, ma con convinzione, abbiamo la forza di dire: « Gesù ha detto quelle beatitudini per me, mi ha proclamato beato e si è impegnato con me in una promessa! ».

Invochiamo la Vergine Immacolata che ci aiuti a renderci sempre meno indegni e sempre più consapevoli di quella beatitudine che a Lei è stata rivolta: « Beata colei che ha creduto nell'adempimento della parola del Signore » ( Lc 1,45 ).

Crediamo nella parola di Gesù: Lui solo ha parole di vita eterna!

Gesù pone al centro del suo insegnamento le otto beatitudini, che sono indirizzate agli uomini provati da svariate sofferenze nella vita temporale.

Essi sono « i poveri in spirito » e « gli afflitti » e « quelli che hanno, fame e sete di giustizia » e « i perseguitati ».

Essi sono « i miti », « i misericordiosi », « i puri di cuore », « gli operatori di pace ».

Egli ha vissuto tutte queste situazioni ma soprattutto si è avvicinato al mondo dell'umana sofferenza per il fatto di aver assunto Egli stesso questa sofferenza per sé, per cui poteva dire: « Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero » ( Mt 11,28-30 ).

Al Padre rivolgeva la preghiera di ringraziamento: « Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te » ( Mt 11,25-26 ).

E testimoniò con i fatti quanto insegnava con la parola.

Durante la sua vita pubblica provò non solo la fatica, la mancanza di una casa, l'incomprensione persino da parte dei più vicini, ma più di ogni cosa, venne sempre più ermeticamente circondato da un cerchio di ostilità e divennero sempre più chiari i preparativi per toglierlo di mezzo ai viventi.

Cristo è consapevole di ciò, e molte volte parla ai suoi discepoli delle sofferenze e della morte che lo attendono: « Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà » ( Mc 10,33-34 ).

Cristo va incontro alla sua passione e morte con tutta la consapevolezza della missione che ha da compiere proprio in questo modo.

Proprio per mezzo di sua questa sofferenza Egli deve far sì « che l'uomo non muoia, ma abbia la vita eterna » ( Mt 16,23 ).

Proprio per mezzo della sua Croce deve toccare le radici del male piantate nella storia dell'uomo e nelle anime umane.

Proprio per mezzo della sua Croce deve compiere l'opera della salvezza.

Quest'opera, nel disegno dell'eterno Amore, ha un carattere redentivo » ( « Salvifici doloris »,16 ).

Intenzione generale per il prossimo trimestre

Il Signore Gesù aiuti tutti gli amici della Crociata della Sofferenza ad accogliere la sua parola di speranza e di beatitudine per trovare sollievo nella loro pena.

Intenzioni particolari

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni all'apostolato tra i giovani e i sofferenti;

- le vocazioni dell'Unione Catechisti;

- le intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza:

G.M. ( Mantova ) per la salute dei familiari; G.A. ( S. Matteo, Bra ) per la sua famiglia; P.A, P.M., A.E., M.A. ( Catania ); Suor M.S.B. ( Torino ); A.S, M.F., A.Z. ( Windsor, Canada ) per sé e per i loro cari ammalati; Q.T.S. ( Vercelli ) per sé e per il figlio ammalato; M.F. ( Vibo Valentia ) per la sua famiglia; F.C. ( Acireale ) per la sua guarigione; S.A. ( Vibo Valentia ) per la sua salute; L.G. ( Torino ); L.G. ( Nicolosi ); R.T. ( Vibo Valentia ); R.P., C. e S. ( Catania ) per sé e per la salute del figlio; G.P. ( Windsor, Canada ) per sé e per la sua famiglia; S.F. ( Milano ); M.E. ( Roma ); R.P. ( Torino ) per i nipoti; R.R. ( Ginevra ); L.M.C. ( Catania ); M.D.M. e T.A. ( Catania ); B.R. ( Catania ); M.M.C. ( Acireale ); S.C. ( Aci Bonaccorsi ); R.R. ( Ginevra ); Sorelle D. ( Villafranca ); D.L. ( Frassino Mantovano ); C.P. e G.C. ( Schio ); G.P. ( Aci Bonaccorsi ) per sé e per la sorella; L.G. ( Torino ); D.S.S. ( Andria ); A. e M.M. ( Favria ); A.S. ( Busto Arsizio ); L.G., F.P.P., A.M.E., R.D., Z.F., T.C., N.C., R., G.S.A., M. ( Licata ); S.A. ( Vibo Valentia ); F.C. ( Viagrande ); P.P.C. ( Piobbico ); B.R. ( Acireale ) per la sua salute; G.S. ( Catania ); M.D'A.G. ( Catania ); M.C. ( Torino ); S.C. ( Giarre ) per la pace nella sua famiglia; G.G. ( Vibo Valentia ); R.G. ( Stockton ); Z.V. ( Melbourne ); L.M. ( Bellano ); R.F. ( Avigliana ); R.F. ( Torino ); Q.C. ( Torino ); L.T. ( Nivelles, Belgio ) per la mamma; A.A. ( Agrigento ); D.Q. ( Grosseto ); E.C.G. ( Mantova ); F.A. ( Catania ) per sé e per i suoi defunti e tutte le altre intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

G.A. ( S. Matteo, Bra ) per i defunti; Maria e Gaetano ( Catania ) in suffragio; F.R. ( Avigliana ) per i suoi defunti; M.M.C. ( Acireale ) in suffragio della mamma Giuseppina; suffr. di Mauro Pensabene ( Catania ); suffr. dr. Tommaso Rollino ( Torino ); L.R. ( Acireale ) per le anime del Purgatorio; V.G. ( Licata ) in suffragio dei genitori; S.C. ( Aci Bonaccorsi ) in suffragio del marito Alfio Leone; V.C. ( Marcianise ) per i defunti; M.C. ( Torino ) in suffragio di Carlo, Alba e Vittoria; suffr. defunti Fam. Ruffinello ( Avigliana ); suffr. prof. Sergio Guazzotti; in suffr. della mamma e di Rina Ferreri; suffr. Zel. Rita Sinisi ( Minervino Murge ); M.C. ( Mapello ) suffr. dei familiari defunti; suffr. di Sebastiana, Antonio, Maria e Santina ( Catania ); suffr. della mamma della Sig.ra Maria Catena e tutti i defunti della Crociata della Sofferenza.

La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!