Attività del Gruppo Famiglia

B275-A9

« Lo Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio. Applicazioni per la famiglia ».

Ha avuto luogo sabato 31 ottobre, nell'aula conferenze del santuario della Consolata, la riunione del Gruppo Famiglia dell'Unione Catechisti, per meditare, nell'anno preparatorio al Giubileo dedicato allo Spirito Santo, sull'esemplarità dell'amore trinitario per la famiglia umana, amore che ha appunto il suo compimento nello Spirito.

I partecipanti alla riunione del Gruppo Famiglia del 31 ottobre 1998.

Di fronte ad un folto e interessato uditorio, mons. Giuseppe Pollano, delegato arcivescovile per la formazione permanente, la cultura e la scuola, ha svolto una profonda riflessione, di cui facciamo seguire una sintesi, approntata dallo stesso relatore.

« Perché siano una cosa sola, come noi » ( Gv 17,11.21 )

La famiglia varia di aspetto, nelle sue stagioni culturali ( famiglia contadina, operaia, borghese … ), ma non varia nella sua aspirazione costitutiva: attuare e trasmettere la vita in un ambiente di amore.

Ciò significa che essa è il modello umano della vita trasformata in « noi » rispetto ai modelli dominati dalla misura « io » ( soggetto protagonistico e antagonistico ).

Ci sono molti modi di realizzare dei « noi »; il « Noi » generico e indifferenziato ( noi della folla, noi di quest'epoca … )

i « Noi » precisabili:

a) di situazione ( noi commercianti, noi allievi, noi torinesi … )

b) funzionale ( noi dell'azienda, noi dell'ufficio … )

c) interpersonale ( noi del gruppo, noi della famiglia … )

il « Noi » teandrico ( noi figli di Dio, noi fratelli … )

il « Noi » intradivino = noi un solo Dio

il « Noi » che è Dio è modello perfetto e perciò sorgente originaria d'ogni forma di « Noi ».

Le sue caratteristiche sono:

a) essere fatto dal puro amore che Dio è ( 1 Gv 4,8 )

b) realizzare non soltanto vicinanza ma inerenza reciproca delle persone ( Gv 17,21 )

c) essere perché si è nell'altro e dell'altro, costituendo proprio così la « vita » ( Gv 1,4 )

Il « Noi » è costituito nell'amore « con il quale » ( Gv 17,26 ) Padre e Figlio si amano, lo Spirito.

Perciò: chiunque prende parte allo Spirito, entra nella forza della comunione divina, la quale lega le persone con relazione nuova e ne fa « una cosa sola », come in Dio.

La famiglia, il « noi » che già esiste e deve esistere come « una cosa sola », verità chiaramente ribadita da Gesù ( Mt 16,9 ), è grande destinataria dell'effusione sacramentale dello Spirito, perché essa dispone già del suo tesoro di amore naturale per « fare » il suo Noi, ma tale amore è di per sé limitato: molto spesso gli « io » preesistenti al « Noi » ( marito e moglie ) e anche quelli posti in essere grazie al « Noi » ( figli ), non si amalgano più di tanto, rimanendo delle unità individuali che non coelaborano l'unità del Noi d'amore.

Lo Spirito infonde nel « Noi » della famiglia il suo proprio frutto, che è: amore pazienza fedeltà gioia benevolenza mitezza pace bontà dominio di sé ( Gal 5,22 ) recando modificazioni reali e decisive sul piano relazionale ossia concretamente compiendo « l'assunzione dell'amore umano in quello divino » ( GS 48 ) e penetrando nella quotidianità dell'esistenza familiare dall'intimo delle personalità modificate.

Ciò si può intendere come « applicazioni per la famiglia … ».

Gli sposi procurino di amare i figli nel Signore, ricordandosi che essi sono più di Dio che non dei genitori, ai quali Egli li ha affidati perché ne avessero cura ( fr. Teodoreto ).

Mons. Pollano al Gruppo Famiglia.

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Actividad del Crupo Familia

"El Espirito Santo, el amor del Padre y del Fijo. Aplicaciones para la Familia".

El 31 de octubre, en el aula de conferencias del Santuario de la Consolada ha tenido lugar la reunión del crupo familia de la unión de catequistas para meditar.

En el año preparatorio al gubileo dedicado al espirito santo, sobre la ejemplaridad del Amor trinitario para la familia humana.

Amor que cumple el Espíritu Santo.

De frente a un numeroso e interesado auditorio, Mons. Giuseppe Pollano, delegado Arsobispal para la formación permanente de la cultura y la escuala ha desenpeñado una profunda reflexión, de la cual hacemos una síntesis, preparada del mismo referidor.

"PARA QUE SEAN UNA COSA SOLA, COMO NOSOTROS" ( Gv 17,11,21 )

La familia cambia de aspecto, en sus temporadas culturales ( familia campesina, obrera, burguesa … ), pero no cambia en su aspiración constitutiva: actuar y transmitir la vida en un ambiente de amor.

Eso significa que esta es el modelo humano de la vida transformada en "nosotros" con respecto a Los modelos dominados por la medida "yo" ( sujeto protagonista y antagonista ).

Son muchos los modos de realizas de "nosotros":

El "Nosotros" genérico e indiferente ( nosotros de la multitud, nosotros de esta época )

El "Nosotros" que se puede precisar:

a) de situación ( nosotros comerciantes, nosotros alumnos, nosotros turineses … )

b) funcional ( nosotros de la impresa, nosotros del despacho … )

c) interpersonal ( nosotros del grupo, nosotros de la familia … )

El "Nosotros" teandrico ( nosotros hijos de Dios, nosotros hermanos … )

El "Nosotros" intradivino - Nosotros un solo Dios.

El "Nosotros" que es Dios es modelo perfecto y por eso fuente original de cada forma de "Nosotros".

Sus característicos son;

a) hecho del puro amor que Dios es ( 1 Gv 4,8 )

b) realizar no solamente la cercanía sino la inherencia recíproca de las personas ( Gv 17,21 )

c) ser porque estamos en el otro y del otro, constituyendo así la "VIDA" ( Gv 1,4 ).

El "Nosotros" esta constituido en el amor "con el cual" ( Gv 17,26 ) Padre e Hijo se aman, el Espíritu.

Por eso: Cualquiera tome parte en el Espíritu, entra en la fuerza de la comunión divina, la cual une a las personas con relación nueva y hace "una sola cosa", como en Dios.

La familia, el "nosotros" que ya existe como"una sola cosa", verdad claramente rebatida por Jesús ( Mt 16,9 ), y gran destinatario de la efusión sacramental del Espíritu, porque esta dispone ya de su tesoro de amor natural para "hacer" su nosotros, pero este amor es por si mismo limitado a menudo los "yo" preexisten al "Nosotros" ( marido y mujer ) incluso los colocados en ser gracias al "Nosotros" ( hijos ) no se amaígan demasiado, permaneciando unidades individuales que no colaboran en las unidades individuales que no coelaboran la unidad del Nosotros de amor.

El Espíritu infunde en el "Nosotros" de la familia su propio fruto, que es: amor paciencia fidelidad alegría benevolencia benignidad paz bondad dominio de si mismo ( Gal 5,22 )

Realizando modificaciones reales y decisivas desde el punto de vista relacional o sea concretamente cumpliendo "la asunción del amor humano en el divino" ( GS 48 ) y penetrando en la cotidianidad de la existencia familiar desde el íntimo de las personalidades modificadas.

Esto se puede entender como "aplicaciones para la familia".

Los esposos procuren de amar a los hiyos en el Señor.

Recordándose que ellos son más de Dios, que de los padres, a los cuales El los ha entregado, para que los cuidaran ( fr. Teodoreto ).