La sorpresa della Croce

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P. Giacinto Scaltriti o.p.

Ci si chiede: "Perché dopo la Crocifissione e la Risurrezione il mondo non è stato subito rifatto e l'uomo immediatamente glorificato?"

L'amore ama la sorpresa, e Dio vuole sorprendere l'uomo con la sua onnipotenza creatrice, con la sua onnipotenza misericordiosa che si prolunga fino alla giustificazione degli empi ( S.T. 1-11, 113, 9 ).

Venuta la pienezza dei tempi, il Padre volle che il suo Figlio diletto creasse una società di Santi .che comunicasse a tutto il genere umano il frutto della redenzione "secondo i tempi e i momenti che sono nella potestà del Padre" ( At 1,7 ).

Una sorpresa continua. Una sorpresa che prese in contropiede il nazional-giudaismo.

Dopo la Pentecoste, quelli del Sinedrio furono stupiti per quanto facevano Pietro e gli Apostoli "conoscendoli come persone illetterate e incolte" ( At 4,12 ).

Il campione del giudaismo arrabbiato, Saulo di Tarso, fu abbattuto sulla via di Damasco dal fulgore di Cristo che ne fece il suo più grande apostolo: Paolo.

Quella primizia di Santi mediatori, è costituita dai battezzati, secondo il rito apostolico.

Perciò i battezzati non sono i soli salvati, ma i salvati che salvano ( Pio XII, Mystici Corporis, A.A.S., 1943, pp. 213 e 321 ).

E questo sia detto con buona pace di Voltaire che scrisse "il catechismo cinese" contro la Chiesa che manda all'inferno "la massa dannata" dell'umanità.

Tale atteggiamento non è il buon grano dei Santi corredentori, ma zizzania che il diavolo ha seminato mentre gli uomini dormivano.

Il numero dei Santi mediatori è altissimo.

La Sacra Scrittura ce li indica con la cifra simbolica di 144.000, il cubo delle dodici tribù di Israele e dei dodici apostoli, per 1.000, sono quasi tutti sconosciuti dagli uomini ma non da Dio che li chiama per nome, come le stelle.

Ogni Santo rivela la gloria di Cristo, ognuno è ripetitivo della Croce, ma uguale a se stesso: ognuno una lode personificata della gloria di Dio.

Il calendario è soltanto un campionario.

Durante i primi due millenni abbiamo avuto la sorpresa notoria - quasi notarili - di grandi Santi, d'oriente e d'occidente.

S. Atanasio dice che nelle Sacre Scritture sono nascosti molti tesori ancora sconosciuti.

S. Gregorio Magno Papa dice che i più grandi Dottori della Chiesa verranno alla fine dei tempi.

E appena all'alba del terzo Millennio, ecco già le prime sorprese.

S. Teresa del Bambino Gesù proclamata Dottore della Chiesa.

Una bambina con il dono dell'anziano: "Beati i puri di cuore perché vedranno Dio".

Poi il sorprendente Cappuccino carismatico P. Pio da Petralcina, Beato.

Poi la sublime Madre Teresa che visse alla periferia di Calcutta per anni in un alloggio di due metri quadrati, sul marciapiede, dove trovano ancora posto moribondi o morti trovati per strada.

Si appresta ad essere elevata alla gloria degli altari.

È stata ufficialmente postulata la causa di beatificazione di Girolamo Savonarola, accettata e gradita dall'Arcivescovo di Firenze Cardinale Silvano Piovanelli.

Il Savonarola, facendosi largo nel ciclo ancora tempestoso, "scende dall'alto come un sole che sorge". Sorprese!

Quando l'ultimo Santo mediatore sarà entrato in cielo, il battesimo dell'acqua e del sangue sgorgati dal Cuore trafitto di Cristo in Croce si rovescerà sul genere umano come un diluvio di Luce.

Questa è la sorpresa magna che il Padre teneva gelosamente nascosta nell'eternità, lo Spirito Santo l'aveva indicata, per la speranza di tutti, nel protovangelo della Genesi ( Gen 3,15 ).

"Conosceremo Dio come Egli conosce se stesso" disse il piccolo Dottore di Lisieux, oltre la teologia ( non la Rivelazione ) di Paolo e di Giovanni. Che è una bella sorpresa!

Sapremo come "Dio ci ha perdonato tutto in anticipo, in previsione dei meriti di Cristo, affinché, venendolo a sapere, lo amassimo fino alla follia".

Che è un'altra "sorpresa" di Teresa Martin del Carmelo di Francia.

Sapremo come ogni creatura ha la pienezza del suo essere nell'archetipo proprio nel Verbo - quanto oltre Platone! - e riconosceremo tante cose, tante persone care che credevamo di aver perdute per sempre e mai conosciute come nella gloria di Dio. Diteci che è vero!

Martiri di Cefalonia, del Kossovo, delle Favelas, milioni e milioni di Santi Innocenti moderni!

Quella sera stessa in cui consumaste il vostro olocausto, siete saliti con Gesù tra i Santi Primogeniti, e miriadi di Angeli.

La nostra gioia sarà piena, più nessuno ce la toglierà, mai si offuscherà, sempre invece crescerà, perché la sorpresa nell'Amore infinito di Dio è inestinguibile.

Noi siamo certi che la morte è stata uccisa sulla Croce, altrimenti moriremmo di gioia in Paradiso.

Il Vaticano II insiste vigorosamente sulla definizione della Chiesa di Cristo come "segno, quasi sacramento, dell'unità e della salvezza di tutto il genere umano".

Il Vescovo di Roma Giovanni Paolo II Wojtyla continua fedelmente, scava con ardore, trasformando tutto in "sfida" con l'animo eroico della sua Polonia: dalla sua prima enciclica "Redemptor hominis" a quella sullo Spirito Santo "Dominum et vivificantem", da quella sociale "Centesimus annus" a quella più recente della "grande sfida tra il fenomeno e il fondamento" la "Fides et Ratio n. 83 ).