Convegno ecclesiale di Verona

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Gruppo di studio 4 Ambito: vita affettiva

Sintesi dei lavori

Moderatore: sr. Marcella Farina, professore stabile di teologia dogmatica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell'educazione « Auxilium », Roma

Segretario: Almo Puntoni, insegnante. Massa

17-18 ottobre 2006

1. Considerazioni generali

Molti interventi hanno insistito sulle « relazioni » come luogo per testimoniare la speranza in Cristo risorto.

Queste non sono automaticamente tali, vanno educate ed evangelizzate.

La sorgente di queste relazioni buone è Gesù risorto.

A livello antropologico si esprime nella consapevolezza di essere amati da Dio ed essere chiamati all'amore.

Sono stati menzionati quali contesti di espressione delle relazioni: la comunità cristiana, la famiglia, la scuola, i gruppi amicali degli adolescenti.

La comunità cristiana, la locanda « Accogliere tutti » ( cf. la parabola del samaritano ), deve sempre più diventare un luogo abitato da persone guarite, curate, salvate, che sono state accolte dal Signore Gesù, che si accettano nei loro limiti e che si relazionano tra loro con amore sincero e autentico, così da essere momento di incontro con chi ha bisogno di cura.

Una cura lunga, che mette al centro l'altro, senza volerlo sedurre bensì educare.

Locanda che è luogo di educazione umana dei sentimenti che possono essere poi evangelizzati, superando l'analfabetismo: portare la buona notizia anche dove ci sono dei sentimenti feriti.

La locanda è abitata dai sacerdoti, che oggi devono riscoprire pienamente il loro bisogno di relazioni su quattro livelli: con Dio attraverso la conformazione a Cristo sacerdote e pastore, con il popolo di Dio in quanto pastori, con il Vescovo e con gli altri confratelli nel presbiterato.

Questo dice come il presbitero, mentre educa alla relazionalità, domanda di essere aiutato a maturare in questo quadruplice bisogno da tutta la comunità cristiana.

In questo senso deve crescere la vicinanza affettiva tra i laici e i loro pastori, sempre e comunque perché affidati loro dal Signore.

La vita religiosa ancora ben presente nel nostro paese è un grande dono alla locanda perché ricorda la dimensione trascendente dell'amore attraverso la verginità, la sponsalità, la maternità / paternità, e accompagna il cammino di fede del popolo di Dio nell'ambito degli affetti.

Occorre però superare un certo pregiudizio e una certa difficoltà di comunicazione della vita religiosa nella Chiesa.

Un'insistenza particolarissima è stata data al ruolo delle coppie e delle famiglie: la vita affettiva trova il luogo generativo nella famiglia, ogni suo componente impara lì gradualmente a vivere le relazioni, negli errori così come nelle esperienze riuscite.

Le coppie cristiane devono continuamente confrontarsi, a partire dal quotidiano, a vivere l'esperienza del rischio e delle minacce nella vita matrimoniale, viste alla luce del Vangelo, nella dimensione pasquale: la precarietà del mondo degli affetti domanda una definitività.

Sono state sottolineate le molteplici e forti difficoltà contemporanee per le coppie e le famiglie: le relazioni spezzate, le divisioni, le conflittualità quando un coniuge si converte a una setta, la precarietà economica, le gestione dell'educazione dei figli ( soprattutto in riferimento ai nuovi « maestri » ), la conflittualità intergenerazionale derivante da una crescente competizione.

Molte sono le esperienze che fanno ben sperare per un futuro della Chiesa in relazione alla famiglia: molte sono le iniziative di preparazione al matrimonio che non si limitano all'aspetto strettamente sacramentale, ma hanno un respiro più ampio che sostiene la crescita umana e relazionale della coppia, permettendo la nascita di gruppi, nuove amicizie, disponibilità al servizio nella comunità cristiana e di una forte vicinanza al sacerdote.

Il mondo giovanile è un ambito particolarmente delicato nella maturazione degli affetti, si sono prese in considerazione alcune difficoltà: la solitudine e lo smarrimento, forme di consumismo e individualismo.

È stato fatto un riferimento al mondo della scuola che non può esimersi dalle proprie responsabilità nell'educazione della vita affettiva e che richiama l'indispensabilità di un lavoro di rete.

Gli adulti devono giocarsi in una nuova progettualità del dono, della gratuità per offrire ai giovani dei percorsi di crescita nell'amore; con le istanze della prossimità, dell'esperienza dell'amore vero e l'accompagnamento.

La Chiesa deve impegnarsi nuovamente e con maggiore determinazione nell'educazione, disponibile a modificare alcune prassi ispirate a moralismi, e sviluppare al contrario un'etica del progetto: superare il « non devi » per arrivare al « tu puoi ».

Risorse educative della comunità cristiana: la Parola di Dio, l'Eucaristia e la qualità delle relazioni con particolare riferimento all'accompagnamento e alla guida spirituale.

È emersa sovente l'istanza della concretezza per poter essere testimoni di speranza e poterla annunciare.

Da questo alcune domande su cosa si aspettano a casa dal Convegno di Verona, in particolare gli sposi cristiani, sposi e figli che vedono fallire il matrimonio e vogliono rimanervi fedeli, i divorziati risposati che si sentono fuori dalla Chiesa, e tanti giovani in difficoltà che avvertono la Chiesa lontana.

Quale speranza annunciamo a queste persone?

Quale prossimità testimoniamo?

2. Una riflessione sull'esperienza

Approccio biblico

Il Cantico dei cantici non parla esplicitamente di Dio, pure è un libro ispirato, così l'esperienza dell'amore umano è luogo di rivelazione di Dio.

L'antropologia biblica che parte con Genesi 1-2 è portata a compimento nella persona di Gesù vera immagine di Dio.

Egli ci rivela Dio Trinità che è fondamento della nostra esperienza relazionale: ha vissuto una vita affettiva e ha dato origine a una nuova parentela nel discepolato.

La sua scelta di vita celibataria sottolinea come ogni vocazione all'amore nella Chiesa si comprende dentro il suo mistero.

L'esperienza degli affetti, la relazionalità, nasce dall'esigenza ontologica dell'uomo creato a immagine di Dio in Cristo.

Rendere visibile la speranza nella vita affettiva

- Rendere visibile la dimensione teologale della vita affettiva ( amore - carità ) con una professione di fede in Gesù risorto speranza del mondo, la preghiera, la vita sacramentale, in particolare l'Eucaristia.

- Valorizzare il sacramento del matrimonio, non solo nella sua dimensione etica ( nei trattati è nella parte di morale sessuale ), ma nella sua dimensione teologica.

- La gioia come irradiazione della dimensione teologale dell'amore e della bellezza dell'amore.

Credere che l'amore è bello, l'amore è possibile, l'amore fedele esiste: è testimoniato nella nostra Italia e vogliamo chiedere che questa antropologia abbia spazio nella cultura contemporanea, non ci vergogniamo di questo.

- La Chiesa comunione con relazioni di amore evangelizzato con la tensione educativa verso la pienezza dell'amore per cui manifesta la relazione nella sua sorgente nel cammino e nella meta: questa testimonianza assume un valore pubblico sociale perché corrisponde anche a un valore della società contemporanea.

- Nella presenza di prossimità della Chiesa che cammina accanto alla gente, per cui è un'immagine di Chiesa non solo locanda, ma anche via, famiglia, casa.

- Un altro elemento è l'accoglienza e l'ascolto uscendo dalle parrocchie nella quotidianità della vita, in particolare per il mondo giovanile.

- Rendere visibile la bellezza dell'amore in tutte le età della vita e delle condizioni umane, anche in coloro che sono feriti in quanto disabili.

- Dare spazio alla costruzione di persone equilibrate, serene, capaci di ascoltare e di discernimento, fraterne e amorevoli.

- Grande attenzione nella formazione delle persone e degli operatori ( soprattutto nei seminari ) alla teologia della coppia e della famiglia per manifestare l'importanza della vita affettiva nella scoperta di ciò che più importante, come Dio.

- Vogliamo comunicare questo non come un giudizio ma come una proposta e chiedere alla Chiesa di ampliare gli strumenti e i luoghi di comunicazione ( anche virtuale ) dell'esperienza cristiana.

- Impegno ad aumentare il dialogo nella comunità cristiana come momento per vivere esperienze effettive di accoglienza e fraternità.

- Impegno ad aumentare il dialogo nelle famiglie cristiane anche utilizzando lo strumento potente della preghiera.

Giudizio culturale

- L'enciclica Deus caritas est è già una grande proposta culturale.

- L'antropologia cristiana come proclamazione della verità sull'uomo è un giudizio sull'antropologia corrente.

- La stessa vita relazionale della Chiesa espressa in una serie di iniziative e progetti esprime la centralità della persona nella sua dimensione affettiva, evidenziata anche nell'attenzione rivolta a coloro che mostrano maggiore difficoltà e fragilità negli affetti.

- Rendere più visibile a livello culturale il raccordo tra dimensione razionale e affettiva: darà più spazio all'educazione delle emozioni.

- Dare consistenza a uno stile di vita che punti non solo a star bene con se stessi ma anche con gli altri.

- L'esperienza religiosa ha una valenza sociale e culturale.

- La testimonianza del Vangelo della vita è un servizio perché la società ricordi sempre chi è più debole e deve essere tutelato.

Dialogo tra i sessi

- Nella Chiesa la presenza della donna con la sua risorsa di femminilità e la sua attenzione alla vita va valorizzata ulteriormente.

- D'altronde nella società e nella Chiesa la parità tra i sessi non è ancora raggiunta, particolarmente nei legami stretti si manifestano relazioni di « sultanismo », anche da parte dei preti.

- È importante che siano maggiormente presenti delle donne negli itinerari di formazione dei sacerdoti e si valorizzi la loro presenza vicino ai parroci.

3. Un approccio personale integrato

Fragilità

- Problemi di nullità del sacramento del matrimonio perché manca la « sostanza » religiosa ma spesso quella umana.

- Esiste una fragilità del mondo affettivo che è segno del limite umano e che va accolta anche nella Chiesa: apparire come Chiesa fragile è un segno profetico straordinario, perché l'umanità è così.

- La fragilità nella vita affettiva interpella a un reciproco sostegno e solidarietà, e anche alla correzione fraterna.

- Annunciare Gesù dentro l'antropologia del limite, come testimoni della speranza del cielo nei limiti della terra, ponendo in questi limiti i semi dell'eternità.

- I giovani preti spesso vivono di seri problemi relazionali: questo interpella la comunità cristiana per essere loro vicini e per rivedere tutto il processo formativo.

- Le crisi possono diventare un momento di crescita.

- I laici chiedono assistenti spirituali ma i preti sono figli del tempo.

- Nella Chiesa, accorgersi come la radice di alcuni mali è il non riconoscere la crisi della fede.

Tradizione

- L'educazione dei sentimenti: cammini di educazione affettiva da inserire in tutti i cammini catechistici di tutte le età della vita, compresi gli 0-6 anni ( i genitori non educano più, tantomeno alla fede ), e tutte le vocazioni in particolare nei seminari.

- Preparare gruppi di persone adulte con una solida formazione ( che faccia riferimento a uno studio sistematico della Scrittura ) all'altezza di annunciare il Vangelo e rendere ragione della fede anche a chi ha scelto altre religioni.

- Valorizzare la pedagogia dell'esperienza e il protagonismo come luoghi di formazione efficace e di conversione.

- Coinvolgere nell'educazione tutte le diverse vocazioni nella loro testimonianza e nel loro punto di vista, non aver paura dei tempi lunghi e dei piccoli numeri.

Lavoro e festa

- Fare meno cose e dare più tempo all'ascolto per migliorare la qualità delle relazioni.

- L'Eucaristia come luogo di maturazione negli affetti e come centro della festa cristiana.

- Nell'operare avere la consapevolezza dell'oltre, anche nella ricompensa; sottolineare il primato della grazia al di là di ogni nostro progetto e di ogni nostro merito; è Dio che ci fa maturare.

- Valorizzare la domenica anche dal punto di vista umano come momento di incontro in comunità.

Cittadinanza

- Non siamo chiamati dal Signore solo per andare in paradiso, ma per fare un servizio all'uomo del nostro tempo.

- Una vita cristiana alta provoca gli altri a innalzare le loro aspirazioni.

- La Chiesa è interpellata a farsi carico dell'educazione all'amore e del sostegno alla famiglia anche in una società con delle leggi che vanno nel segno opposto.

Si è sottolineata l'esigenza di una pastorale unitaria che non divida i contesti di vita.

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