La Scuola Cattolica, oggi, in Italia

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2. Il progetto educativo della Scuola Cattolica

15. - È certamente compito dei Pastori riaffermare come loro specifico dovere la necessità che le Scuole Cattoliche abbiano un loro preciso e coerente progetto educativo, e indicare i criteri che ne garantiscano l'ispirazione cristiana.11

Ma è poi compito degli educatori, i quali uniscono l'esperienza di fede alle competenze professionali, elaborare in termini culturali, pedagogici e didattici un progetto educativo aderente alle situazioni locali.

Ill progetto educativo - che non va confuso con il regolamento interno, o con la programmazione didattica, o con una generica presentazione di intenzioni - esprime e definisce l'identità della scuola, esplicitando i valori evangelici cui essa si ispira; ne precisa gli obiettivi sul piano educativo, culturale e didattico e li traduce in precisi termini operativi; diventa quindi il criterio ispiratore e unificatore di tutte le scelte e di tutti gli interventi ( programmazione scolastica, scelta degli insegnanti, dei libri di testo, piani didattici, criteri e metodi di valutazione, ecc. ).

In una prima e più generale prospettiva, l'elaborazione del progetto educativo, dovrà tener conto di alcuni criteri generali, sui quali qui brevemente ci soffermiamo.

16. Criteri generali per il progetto educativo

La fedeltà al Vangelo annunciato dalla Chiesa: essa è il supporto essenziale di tutta l'impresa educativa e la sorgente continua di ispirazione per tutti i momenti e gli aspetti del servizio della Scuola Cattolica.

In termini concreti questo significa ricercare e proporre nella persona di Cristo la pienezza della verità sull'uomo e mantenere un continuo riferimento a quanto è stato sviluppato dall'insegnamento della Chiesa in ordine ai diversi problemi umani, individuali e sociali.

17. - Il rigore della ricerca culturale e della fondazione scientifica:

condizione fondamentale perché la Scuola Cattolica sia tale è che essa rispetti la sua natura di scuola,12 e riconosca quindi la legittima autonomia delle leggi e dei metodi di ricerca delle singole discipline, orientate e finalizzate alla integrale formazione della persona.13

18. - La capacità di adattamento e di gradualità:

il servizio della Scuola Cattolica, nella concreta situazione italiana, è offerto sia a giovani e a famiglie che hanno fatto una chiara scelta di fede, sia a persone che si dichiarano disponibili nei confronti del messaggio evangelico, ma che non sono ancora inserite nella comunità ecclesiale o non lo sono pienamente.

Bisognerà allora individuare soluzioni concrete che, pur presentando il progetto educativo nella sua globalità e nelle sue esigenze formative, promuovano, nel giusto rispetto della libertà religiosa, itinerari educativi personalizzati, chiedendo e offrendo a ciascuno secondo le proprie necessità.

19. - La corresponsabilità ecclesiale:

il progetto educativo sarà frutto prevalentemente dell'impegno della comunità educante della Scuola Cattolica.

Ma per potersi debitamente collocare nella missione evangelizzatrice della Chiesa, esso dovrà nascere dal confronto con la comunità ecclesiale, utilizzandone i diversi doni e ministeri, fino a coinvolgere, nelle forme dovute, la responsabilità dei Pastori.

In particolare sarà utile sollecitare, nei modi opportuni e possibili, il contributo dei sacerdoti e delle comunità cristiane nelle quali e per le quali di fatto la Scuola Cattolica opera, e quello delle associazioni professionali cattoliche degli insegnanti che presentano una specifica competenza con una chiara scelta di fede.

20. - Un corretto inserimento nella società civile:

il progetto educativo dovrà nascere anche dal confronto con la società civile.

A tal fine , oltre ad usufruire dei canali di partecipazione offerti dalla legge, sarà opportuno sollecitare il contributo dell'associazionismo di ispirazione cristiana che opera nella realtà sociale, in particolare quello dei genitori.

21. - L'originalità delle diverse istituzioni:

è pure importante che il progetto educativo valorizzi le tradizioni educative delle diverse istituzioni.

Si tratta infatti di una ricchezza che non deve andare perduta, soprattutto quando queste tradizioni trovano alimento in uno specifico e distinto carisma, che ha dato origine a una particolare famiglia religiosa.

22. - Dimensione particolarmente importante del progetto educativo della Scuola Cattolica è l'educazione cristiana e, specificamente, l'insegnamento della religione.

Tale dimensione è qualificante per l'identità della Scuola Cattolica.

Orientamenti concreti su questo punto non sono facili, perché occorre rispondere a situazioni molto differenziate e raggiungere ciascun alunno al proprio livello di esperienza di fede.

La pedagogia dell'educazione cristiana e dell'insegnamento della religione deve consentire il confronto dei punti di partenza e l'avvio di un comune cammino.

Con criteri di gradualità e in riferimento alle mete e ai metodi propri dei vari ordini e gradi di scuola, gli alunni devono essere guidati via via ad una conoscenza organica del contenuto della fede e del mistero rivelato, in vista di esperienze sempre più consapevoli e di scelte libere e responsabili.14

Spetta agli insegnanti presentare, in termini pedagogici e didattici adeguati alle diverse situazioni spirituali degli alunni, il messaggio cristiano con serietà critica, con preminente riguardo alla fonte viva della Sacra Scrittura e della Tradizione della Chiesa.

Nella fedeltà a Dio e, perciò stesso, nella fedeltà alla persona umana, gli educatori tendano inoltre ad una coerente formazione morale e ad una seria educazione alla liturgia e alla preghiera, secondo il criterio fondamentale della « sequela di Cristo ».15

Sempre da un punto di vista didattico, si dovrà sviluppare la metodologia di rigore critico e culturale propria dell'insegnamento scolastico, precisare il rapporto da instaurare tra l'insegnamento della religione e le altre discipline scolastiche, e tra questo insegnamento e i momenti celebrativi e formativi-spirituali che la scuola potrà proporre.

È infatti importante che, sempre nel rispetto della libertà e della gradualità del cammino di ciascuno, la Scuola Cattolica preveda per i propri membri - alunni, docenti, genitori - occasioni permanenti di esperienza religiosa ( momenti di preghiera, celebrazioni, ritiri ed esercizi spirituali, impegni di carità … ), organicamente inserite nel progetto educativo e nella programmazione d'insieme e non sovrapposte alla vita della scuola, nelle sue specifiche finalità didattiche e culturali.

23. - La Scuola Cattolica ha particolari responsabilità in ordine alla formazione della coscienza morale dei giovani: essa vi si dedica in primo, luogo assicurando concrete testimonianze di vita, ma anche, affrontando, via via che se ne presenti l'occasione, secondo una sistematicità di sviluppo, i vari aspetti del problema morale, particolarmente di fronte alle nuove situazioni che il progresso culturale, scientifico e sociale presenta.

24. - La Scuola Cattolica si propone esplicitamente anche l'educazione sociale, civile e politica dei giovani, operando con chiarezza di obiettivi e di metodi per la fondazione teoretica della socialità in tutte le sue dimensioni e per la promozione di presenze significative sul piano sociale.

A tal fine, particolare importanza riveste la sistematica conoscenza della dottrina sociale della Chiesa, espressa dal Magistero.

25. Aspetti particolari del progetto educativo

Oltre a questi criteri di carattere generale, è anche utile richiamare alcuni temi specifici, di carattere culturale ed educativo, con i quali dovrà misurarsi un progetto di Scuola Cattolica, oggi, in Italia.

La fede si propone infatti, di fronte alla cultura, come una forza critica e profetica, che relativizza ogni pretesa totalizzante delle ideologie, e aiuta a discernere i germi di verità, per una visione autentica dell'uomo e del suo destino.

Pertanto nel dialogo con gli uomini, essa deve saper leggere i loro atteggiamenti e pensieri, per costruire un itinerario che da essi prenda le mosse e ad essi risponda.

Anche la Scuola Cattolica, quindi, per elaborare il proprio progetto educativo, dovrà lasciarsi interpellare dai fermenti culturali del nostro tempo, leggerli alla luce della fede e ricavarne scelte culturali, pedagogiche e didattiche efficaci per il dialogo e coerenti con la propria vocazione.

Ci riferiamo qui ad alcuni aspetti specifici di un progetto educativo, con i quali la Scuola Cattolica deve attentamente confrontarsi, nella autenticità della sua ispirazione culturale e pedagogica.

26. - La ricerca del « senso »:

molti orientamenti della cultura contemporanea sembrano condurre alla negazione di qualsiasi significato o valore, che sia stabile e trascenda l'esperienza soggettiva.

Ne deriva una forma esasperata di pluralismo, nel quale la richiesta di un « senso » per l'esistenza, pur sempre presente soprattutto nel mondo giovanile, tende a cercare le risposte non tanto nei valori universali e assoluti, che di per sé rimandano alla trascendenza e alla dimensione religiosa della vita, quanto piuttosto nelle esperienze vissute e nei bisogni personali.

La Scuola Cattolica dovrà quindi esprimere una cultura capace di confrontarsi serenamente con queste posizioni, offrendo una ricerca del « senso » della vita che, partendo dalle esperienze concrete e dai bisogni vissuti dai giovani ( l'affettività, la sessualità, il nuovo modo di pensare e di vivere, la politica e l'impegno sociale, ecc. ) si apra alle superiori integrazioni dei valori della fede e della rivelazione, che li liberino dalle possibili ambiguità e ne fondino la dignità e la consistenza.

Diventa allora determinante l'educazione al senso della verità e dei valori, nei quali l'uomo trova non tanto dei limiti oggettivi ai quali sottomettere il proprio slancio di vita, quanto piuttosto delle occasioni per liberare e portare a pienezza la propria realtà personale.

27. - L'elaborazione di nuovi progetti:

la crisi del « senso » si tramuta spesso in crisi di futuro e fa cadere il gusto e l'impegno verso la progettazione e il cambiamento.

La Scuola Cattolica dovrà allora proporre una cultura che sappia suscitare e orientare l'impegno per la progettazione e la costruzione di una convivenza umana più giusta e fraterna.

In prospettiva sarà utile mantenere viva la memoria storica nei confronti di quanto ha preceduto l'epoca attuale, perché nessun futuro può esser costruito nello sradicamento totale dal passato.

Così pure un aiuto considerevole potrà venire dall'educazione al volontariato, al quale i giovani si mostrano oggi sensibili, e che rappresenta una via decisiva per la formazione all'impegno personale definitivo, quando diventa capacità di mettere a disposizione la propria persona, e non tanto esperienza di autorealizzazione soggettiva o di effimero entusiasmo.

28. - La centralità dell'uomo:

l'uomo e i diritti umani che derivano dalla sua stessa realtà personale sono oggi sempre più al centro della attenzione dei diversi movimenti culturali, sociali e politici.

Ma l'uomo, nella sua concretezza e integralità, è anche « la via della Chiesa ».16

Solo riportando l'uomo al centro del « senso » e dei progetti ci potrà essere un futuro per il mondo.

Il progetto della Scuola Cattolica dovrà quindi manifestare questa centralità dell'uomo, facendone anzitutto il contenuto essenziale e anche lo scopo ultimo della proposta culturale, non come fine a se stessa, ma come offerta di strumenti capaci di interpretare, promuovere e orientare l'esistenza umana.

In questo modo verranno riconosciuti e promossi gli inalienabili diritti alla piena e responsabile libertà, alla realizzazione delle aspirazioni di giustizia e di amore e, in particolare, il diritto ad orientare la propria vita in conformità ai supremi valori spirituali ed etico-religiosi, che trovano in Cristo la loro pienezza.

La centralità dell'uomo dovrà anche ispirare e strutturare l'insieme della vita scolastica, attraverso l'attuazione di alcuni precisi orientamenti pedagogici, che qui brevemente richiamiamo.

29. Pedagogia della « centralità dell'uomo »

Il « decondizionanzento »:

la dignità e la capacità espressiva delle persone è spesso condizionata da limiti fisici, psichici, sociali ed economici e da particolari esperienze vissute.

Compito della Scuola Cattolica è allora quello di avviare un processo di liberazione, offrendo il suo servizio soprattutto a quanti sono più bisognosi e caratterizzandosi sempre più pienamente per la scelta dei poveri.

Va anzi riconosciuto l'impegno espresso da molte istituzioni scolastiche cattoliche nel dedicarsi al recupero di forme diverse di impedimento e di disadattamento: si tratta di una scelta che va incoraggiata per la carica profetica che la pervade e che può diventare espressione di una particolare vocazione personale e comunitaria.

In questo contesto va collocato anche il problema dell'integrazione degli alunni portatori di handicap.

A tal fine è necessario ricercare preventivamente, con l'aiuto di esperti, le condizioni che rendono possibile e utile tale integrazione, per verificare poi in concreto la consistenza di queste condizioni nelle possibilità reali dell'istituto.

Ma deve anche esser chiara la volontà di dedicare a queste persone tutte le risorse possibili, secondo il criterio della priorità evangelica dei poveri.

30. - Lo « sviluppo »:

l'attenzione doverosa della Scuola Cattolica al compito del « decondizionamento », non può far dimenticare la funzione promozionale alla quale essa è chiamata nei confronti di alunni provenienti da categorie sociali diverse, per educarli ad affrontare consapevolmente e responsabilmente la vita e a divenire costruttori di una società migliore, nelle diverse mansioni operative o direttive.

In vista del pieno sviluppo della personalità, si pone anche il problema della « coeducazione », già esistente in diverse Scuole Cattoliche, e di una educazione sessuale che si attua in una prospettiva personalistica, illuminata dalla concezione cristiana dell'uomo e del suo destino.

Qualsiasi progetto o itinerario educativo, infatti, attento agli stadi di maturazione fisio-psicologica e spirituale del bambino, del fanciullo, dell'adolescente e del giovane, « aiuterà a vivere responsabilmente le relazioni sessuate tra uomo e donna, aprendo la persona a discernere e a seguire la propria vocazione ».17

Non si tratta perciò di attuare una semplice compresenza di alunni e alunne, ma di una precisa e meditata scelta educativa.

Scopo della « coeducazione » è quello di porre ragazzi e ragazze nelle condizioni migliori per un incontro positivo e rasserenante, che permetta di conoscersi, ascoltarsi, imparare gli uni dagli altri, rispettarsi, al fine di supe rare le inevitabili difficoltà della maturazione, le tensioni derivanti della mutua presenza e prepararsi così ai compiti della vita.

La stessa esperienza della coeducazione esige tuttavia che, nel rispetto dei diversi ritmi di sviluppo psico-fisico e delle diverse attese educative, accanto ai momenti scolastici comuni, siano previsti anche momenti formativi differenziati.

In ogni caso, questo ricco e articolato impegno educativo-promozionale porterà necessariamente a rifiutare ogni immagine e ogni rischio di « scuola facile ».

Una solida base culturale infatti rimane il fondamento necessario, sia alla crescita della persona sia alla fecondità del suo inserimento nella vita civile ed ecclesiale.

31. - L'« orientamento »:

l'educazione data dalla Scuola Cattolica dovrà essere percepita come uno strumento per « essere di più », e non per contare o « avere di più », in una scelta di disponibilità e di servizio ai fratelli e al regno di Dio.

Così l'orientamento scolastico e professionale viene arricchito da valori culturali, etici e religiosi, capaci di donare alla vita di tutti e di ognuno una interpretazione autenticamente vocazionale.

A ciò contribuisce un progetto educativo inteso a offrire una formazione culturale e una formazione professionale di base, e a promuovere negli alunni la consapevolezza che ogni onesta attività lavorativa e professionale è degna dell'uomo e utile alla società.

La Scuola Cattolica è infatti impegnata a guidare gli alunni nella conoscenza di se stessi, delle proprie attitudini e delle proprie interiori risorse, per educarli a spendere la vita con senso di responsabilità, come risposta quotidiana all'appello di Dio.

In un simile contesto, la Scuola Cattolica aprirà gli alunni a consapevoli scelte di vita: alla vocazione per una famiglia, alla vocazione al sacerdozio o alla speciale consacrazione, all'apostolato laicale, all'impegno professionale e sociale, in un fondamentale spirito di gratuità e di servizio.

32. - La « cultura di pace »:

le tensioni presenti nella nostra società, che conducono spesso alle forme estreme di violenza e rendono a volte ingovernabile la convivenza sociale, chiedono la presenza di uomini di riconciliazione e di pace.

La Scuola Cattolica, come servizio al grande progetto di riunificazione che Dio vuole per la storia umana e che la Chiesa annuncia e inizia, deve porsi come luogo e cultura di pace, valorizzando anche la compresenza di persone di diverso ceto sociale e di diverso orientamento culturale.

33. - La formulazione di questi contenuti ed obiettivi educativi e delle relative proposte pedagogiche deve essere attuata attraverso una programmazione didattico-metodologica che non solo salvaguardi le regole e le logiche delle differenti discipline, professionalmente affrontate e approfondite, ma ne ricerchi lo statuto epistemologico, ne operi il raccordo interdisciplinare e, nel confronto coi valori evangelici, realizzi la sintesi tra cultura e fede.

Indice

11 Sull'importanza della Scuola Cattolica e sui più significativi aspetti della sua vita, sarà opportuno tenere presente quanto affermato nel CJC ( cann. 796-799 )
12 Cfr. La Scuola Cattolica, doc. cit. n. 25; cfr. anche CJC, can. 806 § 2
13 Cfr. La Scuola Cattolica, doc. cit., nn. 39ss
14 Cfr. C.E.I., Il Rinnovamento della Catechesi, nn. 154-156
15 Cfr. Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae, n. 5; n. 21; n. 69
16 Cfr. Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, n. 14
17 Cfr. C.E.I., Ufficio Nazionale Pastorale Scolastica, L'educazione sessuale nella scuola, nn. 24-27, in Supplemento n. 1 al Notiziario C.E.I., febbraio-marzo 1980