Res novae e solidarietà

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Un'occasione importante e propizia

25. - La solidarietà è l'ispirazione e l'imprescindibile riferimento, l'obiettivo verso cui orientiamo le varie iniziative per il centenario della Rerum novarum; è, ancora, l'ideale per la cui realizzazione ci sentiamo impegnati a immaginare nuove iniziative, sapendo che il Signore ci chiama a dare, una continua testimonianza affinché l'uomo si senta veramente amato.

Il centenario della Rerum novarum diventa, dunque, un'occasione importante e propizia per:

* dare impulso a iniziative di nuova evangelizzazione del sociale, in particolare del mondo del lavoro, dell'economia, della politica;

* favorire la formazione di mature vocazioni laicali con nuove occasioni di conoscenza e diffusione della dottrina sociale della Chiesa.

26. - Nella prospettiva della necessità di una nuova evangelizzazione del sociale, auspichiamo che il centenario della Rerum novarum solleciti analisi e verifiche coraggiose, consapevolezze di responsabilità e generosa disponibilità nell'impegno di manifestare il regno di Dio qui e ora.

Questo anniversario diventa per tutte le nostre comunità occasione feconda di riflessioni per quanto riguarda:

a) la vita e la testimonianza della fede attraverso l'annuncio, la celebrazione e la vita di carità;

b) la diffusione della fede attraverso istituzioni educative e socializzanti quali la parrocchia, la famiglia, le aggregazioni laicali, la comunicazione sociale;

c) la capacità di far diventare la fede anima dei valori della civiltà nei suoi molteplici aspetti: economia, lavoro, cultura, impegno sociale e politico …

27. - La nuova evangelizzazione, di cui la nostra società e le nostre stesse comunità hanno bisogno, richiede scelte precise di metodo.

Per accogliere gli appelli di Dio all'interno degli eventi storici è necessario saper proiettare in una dimensione sapienziale e teologale le analisi e le progettualità.

A questo livello è possibile discernere, nei fatti storici, l'effimero da ciò che permane, il privato dall'universale, i disorientamenti del peccato dai percorsi dello Spirito.

Criterio di discernimento è la fede, principio di vita nuova secondo lo Spirito.

Le categorie interpretative delle realtà personali e sociali sono quelle evangeliche di "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, mitezza, dominio di sè" ( Gal 5,22 ) e le beatitudini proclamate dal Signore ( Mt 5,3-12 ).

28. - Accogliendo e annunciando il Vangelo nella forza dello Spirito, la Chiesa diviene comunità evangelizzata ed evangelizzante e proprio per questo si fa serva degli uomini''.27

La carità è il segno distintivo del suo servizio, caratterizza tutta la sua storia e compete a tutta la comunità, in tutte le sue espressioni, e a ogni singolo membro nella sua vita personale e sociale.

Le richieste della carità sono, oggi, profondamente mutate rispetto al passato; le sue forme devono tener conto della cultura dei diritti e dei doveri, affermatisi nel nostro tempo, che può e deve aprirsi al riconoscimento fondamentale della dignità di ogni creatura umana.

Le sfide inedite cui la nostra società è posta di fronte anche dalle nuove conoscenze scientifiche, interpellano la Chiesa a svelare agli uomini del nostro tempo orizzonti di futuro ispirati alla carità, nei modi che le sono tradizionali, ma anche in altri, del tutto nuovi.

Gli interrogativi di fondo della nostra epoca e i problemi di tutti devono trovare risposte nella testimonianza di carità delle comunità cristiane.

29. - A una nuova evangelizzazione la Chiesa chiama i credenti, rivolgendosi "non solo alle singole persone, ma anche ad intere fasce di popolazione nelle loro varie situazioni, ambienti e culture''.28

In quest'opera spetta in particolare ai fedeli laici, in forza della loro partecipazione all'ufficio profetico di Cristo, "testimoniare come la fede cristiana costituisca l'unica risposta pienamente valida, più o meno da tutti percepita e invocata dei problemi e delle speranze che la vita pone ad ogni uomo e ad ogni società".29

Per comprendere il senso proprio e peculiare della vocazione loro rivolta, i laici devono considerare il "mondo" l'ambito specifico e il mezzo della loro vocazione cristiana, perchè destinato esso stesso a glorificare Dio Padre in Cristo.30

Animandola cristianamente dall'interno, nelle sue svariatissime realtà e attività, i laici iscrivono la legge divina nella vita della città terrena.31

"Primo contributo" all'evangelizzazione è la diffusione della dottrina sociale della Chiesa.32

30. - È necessario per questo che i fedeli laici conoscano più esattamente e più diffusamente l'insieme dei principi di riflessione, dei criteri di giudizio e delle direttrici di azione33 proposti dalla dottrina sociale della Chiesa.

La comunità cristiana ha maturato lungo i secoli una profonda esperienza dell'uomo e della società, a cui variamente attinge nel suo impegno sociale.

Dalla seconda metà del secolo scorso, a partire dalla Rerum novarum, la lettura che la Chiesa dà agli avvenimenti, mentre si svolgono nel corso della storia, è venuta costituendo un aggiornato "corpus" dottrinale.34

Tale ricco patrimonio35 è riferimento fondamentale e imprescindibile per la nuova evangelizzazione e per l'affermazione della dimensione sociale del cristianesimo.

Ciò diventa ogni giorno più urgente perchè sia favorito il vero bene degli uomini nei cambiamenti sempre più vasti e profondi che avvengono nella società, e in quelli, anche radicali, richiesti dalle situazioni di miseria e di ingiustizia.36

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27 Giovanni Paolo II, Christifideles laici, n. 36
28 Cf Ivi, n. 34
29 Cf Ivi, n. 34
30 Cf Nota pastorale, Chiesa e lavoratori nel cambiamento, cit., n. 15
31 Cf Gaudium et spes, n. 43
32 Cf Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, n. 41
33 Cf Ivi, n. 41
34 Cf Ivi, n. 1
35 Cf Congr. Educazione Cattolica, La dottrina sociale della Chiesa … cit., n. 1
36 Cf Ivi, n. 17