Dichiarazione

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« Ut testes simus Christi qui nos liberavit »

Proemio

Alle soglie del terzo millennio, l'Europa sta vivendo eventi straordinari, attraverso i quali tocchiamo con mano l'amore e la misericordia di Dio Padre verso tutti gli uomini, suoi figli.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha voluto perciò convocare questa Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per l'Europa affinché, dopo tanti anni di forzata separazione, Vescovi dell'Est, del Centro e dell'Ovest dell'Europa potessero, in comunione collegiale con lui e tra loro, riflettere sulla portata e sulle conseguenze di quest'ora storica per l'Europa e per la Chiesa.1

Grati di quest'iniziativa e pieni di gioia, siamo convenuti nella casa del Successore di Pietro per dare gloria a Dio e narrare le grandi cose che Egli, sempre presente e operante nella storia, ha fatto per noi.

A nome della Chiesa che è in Europa, arricchita di tanti nuovi martiri e confessori, dei quali alcuni presenti tra noi, abbiamo reso grazie a Dio Padre per la potenza e la sapienza del Signore crocifisso ( cfr. 1 Cor 1,24 ), che ci ha sostenuti in questi anni nelle prove della persecuzione attraverso il conforto e l'assistenza dello Spirito Santo, e per il nuovo spazio di libertà di cui ora godono molti popoli in Europa.

Abbiamo gioito anche per la presenza fra noi dei « Delegati fraterni » delle altre Chiese e comunità cristiane che hanno partecipato alla nostra preghiera e ai nostri lavori.

Anche il Simposio su cristianesimo e cultura è stato molto utile alla nostra Assemblea sinodale.2

Siamo convenuti anche per chiedere perdono a Dio e ai fratelli delle nostre colpe e mancanze, pronti a perdonare a nostra volta.

In quella concordia e reciproca comunione che scaturisce dalla vita stessa della SS. Trinità, abbiamo potuto offrirci a vicenda quegli innumerevoli tesori di sapienza e di esperienza di cui Dio ha arricchito le nostre Chiese particolari, affinché ne facessero dono a tutte le altre nell'unica ed universale Chiesa di Cristo.

Dopo tanti anni di forzato silenzio, le Chiese dell'Est hanno finalmente potuto porgere liberamente a tutti la loro testimonianza di vita spesso eroica.

E quelle dell'Ovest hanno offerto a loro volta i germi di rinnovata vitalità e le nuove esperienze fiorite dalle prove che anche ad esse non sono mancate: così lo stesso evento sinodale è stato per noi come un frutto dello Spirito Santo.

Uniti nel nome di Cristo ( cfr. Mt 18,20 ) abbiamo pregato affinché potessimo ascoltare ciò che lo Spirito dice oggi alle Chiese d'Europa ( cfr. Ap 2,7.11.17 ) ed esse sappiano discernere le vie per la nuova evangelizzazione del nostro continente.

Consci delle immani sfide ma anche delle grandi opportunità dell'ora presente, e in dialogo e cordiale collaborazione con tutti in nostri fratelli e sorelle d'Europa e del mondo, vogliamo offrire il nostro apporto all'edificazione della nuova Europa, « affinché siamo testimoni di Cristo che ci ha liberati » ( At 1,8; Gal 5,1 ).

Consideriamo questo Sinodo come il primo passo di un cammino che intendiamo continuare senza posa.

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1 Cristianesimo e cultura in Europa. Memoria, coscienza, progetto.
Atti del Simposio presinodale ( Vaticano 28-31 ottobre 1991 ), Forlì 1991.
2 Cristianesimo e cultura in Europa. Memoria, coscienza, progetto.
Atti del Simposio presinodale ( Vaticano 28-31 ottobre 1991 ), Forlì 1991.