Catechismo della Chiesa Cattolica

Indice

III. Le caratteristiche della fede

156 La fede e l'intelligenza

Il motivo di credere non consiste nel fatto che le verità rivelate appaiano come vere e intelligibili alla luce della nostra ragione naturale.

Noi crediamo « per l'autorità di Dio stesso che le rivela, il quale non può né ingannarsi né ingannare ».

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« Nondimeno, perché l'ossequio della nostra fede fosse conforme alla ragione, Dio ha voluto che agli interiori aiuti dello Spirito Santo si accompagnassero anche prove esteriori della sua Rivelazione ».20

Così i miracoli di Cristo e dei santi, ( Mc 16,20; Eb 2,4 ) le profezie, la diffusione e la santità della Chiesa, la sua fecondità e la sua stabilità « sono segni certissimi della divina Rivelazione, adatti ad ogni intelligenza », sono « motivi di credibilità » i quali mostrano che l'assenso della fede non è « affatto un cieco moto dello spirito ».22

157 La fede è certa, più certa di ogni conoscenza umana, perché si fonda sulla Parola stessa di Dio, il quale non può mentire.

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Indubbiamente, le verità rivelate possono sembrare oscure alla ragione e all'esperienza umana, ma « la certezza data dalla luce divina è più grande di quella offerta dalla luce della ragione naturale ».23

« Diecimila difficoltà non fanno un solo dubbio ».24

158 « La fede cerca di comprendere »:25 è caratteristico della fede che il credente desideri conoscere meglio colui nel quale ha posto la sua fede, e comprendere meglio ciò che Egli ha rivelato; una conoscenza più penetrante richiederà a sua volta una fede più grande, sempre più ardente d'amore.

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La grazia della fede apre « gli occhi della mente » ( Ef 1,18 ) per una intelligenza viva dei contenuti della Rivelazione, cioè dell'insieme del disegno di Dio e dei misteri della fede, dell'intima connessione che li lega tra loro e con Cristo, centro del Mistero rivelato.

Ora, « affinché l'intelligenza della Rivelazione diventi sempre più profonda, lo stesso Spirito Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni ».26

Così, secondo il detto di sant'Agostino, « credo per comprendere e comprendo per meglio credere ».27

159 Fede e scienza.

« Anche se la fede è sopra la ragione, non vi potrà mai essere vera divergenza tra fede e ragione: poiché lo stesso Dio che rivela i misteri e comunica la fede, ha anche deposto nello spirito umano il lume della ragione, questo Dio non potrebbe negare se stesso, né il vero contraddire il vero ».28

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« Perciò la ricerca metodica di ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio.

Anzi, chi si sforza con umiltà e perseveranza di scandagliare i segreti della realtà, anche senza che egli se ne avveda, viene come condotto dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le cose, fa che siano quello che sono ».29

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20 Concilio Vaticano I
22 Concilio Vaticano I
23 San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 171, 5, ad 3
24 John Henry Newman, Apologia pro vita sua
25 Sant'Anselmo d'Aosta, Proslogion, proem: PL 153, 225A
26 Dei Verbum 5
27 Sant'Agostino, Sermones, 43,7,9
28 Concilio Vaticano I
29 Gaudium et spes 36,2