Santo Domingo

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4.2. La « koinonia » o comunione ecclesiale

220 La comunione ( koinonia ) è il risultato immediato della Parola proclamata, che riunisce nel nome di Gesù, infiamma per l'amore fraterno e rende i discepoli testimoni del Signore. ( At 2,42; At 4,32-36; 1 Pt 1,22-24 )

4.2.1. Chiesa domestica

221 La famiglia in America Latina - nonostante la sua accelerata disgregazione - continua a essere uno spazio privilegiato per la crescita delle persone e un solido supporto della comunità cristiana.

A ragione la si è chiamata « Chiesa domestica ».

Al fine di promuoverla esistono in America Latina molte esperienze di pastorale familiare, di catechesi sistematica e di evangelizzazione attraverso movimenti che vi si dedicano.

222 Non ignoriamo le nuove situazioni che modificano il profilo tradizionale della famiglia e incidono direttamente nella sua vita di fede.

Bisogna segnalare i diversi tipi di famiglia latinoamericana, le filosofie disgregatrici della famiglia tradizionale, le condizioni della vita moderna, l'influsso dei mezzi di comunicazione sociale, la perdita dell'influenza familiare nei processi educativi, le campagne antinataliste, ecc.

223 Il futuro della famiglia ci pone abbondanti sfide pastorali ancora non risolte.61

L'attenzione pastorale alle famiglie lascia ancora molto a desiderare, soprattutto negli aspetti che la interessano più direttamente: etica sessuale, natalità, educazione, lavoro.

Siamo carentiinoltre di un'attenzione pastorale e coordinata verso quelle famiglie che vivono in situazioni difficili: i divorziati risposati, i matrimoni interconfessionali, i separati temporaneamente o indefinitamente, il crescente numero di coppie che convivono, anche senza unione civile.

4.2.2. Le comunità ecclesiali di base

224 La maggioranza dei cattolici ha solo un'appartenenza vaga e generica alla comunità ecclesiale.

Per rispondere a questa situazione nacquero le comunità ecclesiali di base che sono una delle nostre esperienze evangelizzatrici più originali.

Sono il risultato di un lungo e difficile cammino che muove dal Vaticano II e prosegue attraverso Medellin, Evangelii nuntiandi e Puebla.

Nelle comunità ecclesiali di base vi sono diversi stili.

I loro contributi sono stati preziosi e ci hanno sensibilizzato ai valori centrali del Vangelo.

225 Le comunità ecclesiali di base aspirano a essere la base di una comunità parrocchiale, intesa come comunità di comunità.

Non pensano se stesse come un movimento di Chiesa, ma come modo di essere e di esprimere la Chiesa, nello stile della primitiva comunità cristiana.

226 Le comunità ecclesiali di base si costruiscono a partire dalle comunità naturali e fioriscono principalmente nei quartieri periferici delle città e nei settori contadini.

Spesso sono presiedute da laici debitamente preparati e autorizzati, generano ministeri laicali, sono strumento di inculturazione ed esprimono la propria fede, secondo il metodo comunitario del vedere, giudicare, agire, valutare e celebrare.

227 Di solito le comunità ecclesiali di base sono più forti tra i poveri, che si riuniscono per riflettere sulla realtà alla luce della parola di Dio, formando una comunità di fede e preghiera orientata alla trasformazione liberatrice delle persone e della loro situazione.

228 Le comunità ecclesiali di base suscitano anche timori, conflitti e sospetti in alcuni settori della Chiesa, a causa, tra l'altro, del rischio di manipolazione o ideologizzazione.

In alcuni paesi sono messe in discussione per la loro visione di Chiesa, la relazione con la gerarchia e un certo parallelismo pastorale.

Hanno bisogno di consolidare la propria identità ecclesiale, assumendo più profondamente gli orientamenti della Chiesa per essere strumenti efficaci di evangelizzazione.62

4.2.3. I movimenti di Chiesa

229 Negli ultimi anni, come una fioritura di carismi, sono comparsi movimenti ecclesiali che cercano di rispondere agli aneliti di spiritualità, partecipazione e impegno dei laici, ai quali intendono offrire un vissuto più cosciente della propria fede e una formazione più profonda.

Mettono l'accento sulla parola di Dio, sulla conversione, sulla preghiera in comune e l'azione dello Spirito, come base di un'evangelizzazione realizzata in forma organizzata.

Molti sono stati i frutti che hanno prodotto nelle nostre Chiese.

230 I movimenti tuttavia possono in alcuni casi chiudersi troppo in se stessi, senza integrarsi positivamente nell'azione pastorale organica della comunità ecclesiale, promuovere spiritualità insufficienti e favorire un atteggiamento di competizione reciproca, che contraddice l'unità.

4.2.4. La comunità educativa

231 Una visione globale della Chiesa in America Latina ci permette di scoprire l'importante sforzo di evangelizzazione che si sta realizzando attraverso le istituzioni cattoliche.

La scuola e le università cattoliche sono parte della vita culturale dei nostri popoli.

È significativo il numero di operatori che lavorano in questo campo.

232 Tuttavia sono molte le istituzioni che hanno un'identità cristiana insufficientemente chiara.

Molti dei loro servizi restano solo a livello di élites.

Le aspirazioni delle università cattoliche di formare professionisti che incarnino un nuovo umanesimo cristiano al servizio del bene comune non sempre raggiungono risultati.

233 L'ispirazione cattolica della comunità educativa spesso è debole nel dialogo fede-cultura.

La sua identità cattolica non risalta sufficientemente.

Non sempre colloca i valori cristiani come base di integrazione nella vita sociale.

Non stimola il senso critico, in un mondo che resiste al Vangelo, ne promuove la solidarietà e il servizio comunitario come centro di una vera educazione cristiana.

La stessa catechesi, tanto meritoria, non riesce a permeare l'insieme dell'educazione delle nostre scuole, collegi e centri superiori.

234 La scuola cattolica è sottoposta a forti pressioni e a grandi controversie che le impongono di ridefinire la propria identità, dando vita ad altre forme di espressione evangelizzatrice.

4.2.5. La comunione nella parrocchia

235 Nonostante le difficoltà, la parrocchia continua a essere lo spazio ordinario in cui si nutre la fede della maggioranza dei cristiani e allo stesso tempo l'origine e il riferimento delle nuove esperienze comunitarie.

Da anni è in corso un processo di rinnovamento sia in campagna sia in città.

Vi sono parrocchie molto dinamiche e aggiornate dal punto di vista pastorale.

236 Tuttavia le nostre parrocchie - nella loro maggioranza - esigono un'urgente conversione a causa del centralismo clericale, dell'estensione geografica, della mobilità della popolazione principalmente urbana, della competitivita, dello scarso aggiornamento dei pastori, dell'isolamento e della sfasatura tra il ritmo della vita moderna e i criteri che animano la parrocchia.

Tante parrocchie sono molto lontane dall'essere centri evangelizzatori e la loro capacità di « accoglienza » e dinamismo missionario lasciano molto a desiderare.

4.2.6. La Chiesa particolare

237 Le diocesi latinoamericane hanno progredito nella propria identità ecclesiale e sperimentato un grande impulso nei propri compiti pastorali.

Molte si inculturano sempre più nella pluralità di situazioni socio-culturali che si presentano loro.

238 Con consigli presbiterali, sinodi, commissioni di pastorale, iniziative e organismi diversi aiutano i propri membri a rispondere ecclesialmente alle necessità concrete.

Molti piani tendono a riflettersi ad altri livelli di Chiesa, in modo che l'azione pastorale si orienti progressivamente verso una pastorale organica e coordinata.

239 D'altra parte l'improvvisazione, la dispersione, l'individualismo e altri vizi ancestrali permangono come anti-segni che manifestano mancanza di senso ecclesiale.

Nella maggioranza delle nostre diocesi resta ancora da percorrere un lungo cammino di comunione e partecipazione.

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61 Medellin, Famiglia;
Puebla 568-616;
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio 4-10
62 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 58