Direttorio per l'istruzione catechistica del popolo cristiano

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Il cristocentrismo trinitario del messaggio evangelico

98 Gesù Cristo non solo trasmette la parola di Dio: Egli è la parola di Dio. Perciò la catechesi - tutt'intera - dice rapporto a Lui.

In questo senso, ciò che caratterizza il messaggio trasmesso dalla catechesi è, anzitutto, il « cristocentrismo »,310 che va inteso in vari sensi:

- Esso significa che, in primo luogo, « al centro stesso della catechesi noi troviamo essenzialmente una persona, quella di Gesù di Nazaret, Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità ».311

In realtà, compito fondamentale della catechesi è presentare Cristo: tutto il resto, in riferimento a Lui.

Ciò che, in definitiva, essa favorisce è la sequela di Gesù, la comunione con Lui: ogni elemento del messaggio tende a questo.

- Il cristocentrismo, in secondo luogo, significa che Cristo è al « centro della storia della salvezza »,312 presentata dalla catechesi.

Egli è, infatti, l'avvenimento ultimo, verso il quale converge tutta la storia sacra.

Egli, venuto nella « pienezza del tempo » ( Gal 4,4 ), è « la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana ».313

Il messaggio catechistico aiuta il cristiano a situarsi nella storia e a inserirsi attivamente in essa, mostrando come Cristo è il senso ultimo di questa storia.

- Il cristocentrismo significa, inoltre, che il messaggio evangelico non proviene dall'uomo, ma è parola di Dio.

La Chiesa e, in suo nome ogni catechista, può dire con verità: « La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha inviato » ( Gv 7,16 ).

Perciò, tutto quello che la catechesi trasmette è l'« insegnamento di Gesù Cristo, la verità che Egli comunica o, più esattamente, la Verità che Egli è ».314

Il cristocentrismo obbliga la catechesi a trasmettere ciò che Gesù insegna riguardo a Dio, all'uomo, alla felicità, alla vita morale, alla morte… senza permettersi di mutare in nulla il suo pensiero. ( 1 Cor 15,1-4 )315

I Vangeli, che narrano la vita di Gesù, sono al centro del messaggio catechistico.

Dotati essi stessi di una « struttura catechetica »,316 esprimono l'insegnamento che si proponeva alle prime comunità cristiane e che trasmetteva la vita di Gesù, il suo messaggio e le sue azioni salvifiche.

Nella catechesi, « i quattro vangeli occupano un posto centrale, per la centralità che Cristo ha in essi ».317

99 La parola di Dio, incarnata in Gesù di Nazaret, Figlio di Maria vergine, è la Parola del Padre, che parla al mondo per mezzo del suo Spirito.

Gesù rimanda costantemente al Padre, di cui si sa Figlio Unico, e allo Spirito Santo, di cui si sa Unto.

Egli è la « via » che introduce nel mistero intimo di Dio. ( Gv 14,6 )

Il cristocentrismo della catechesi, in virtù della sua dinamica interna, conduce alla confessione della fede in Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo.

È un cristocentrismo essenzialmente trinitario.

I cristiani, nel Battesimo, vengono configurati a Cristo, « Uno della Trinità »,319 e questa configurazione pone i battezzati, « figli nel Figlio », in comunione con il Padre e con lo Spirito Santo.

Perciò la loro fede è radicalmente trinitaria.

« Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana ».320

100 Il cristocentrismo trinitario del messaggio evangelico induce la catechesi a curare, tra gli altri, i seguenti aspetti:

- La struttura interna della catechesi; ogni modalità di presentazione sarà sempre cristocentrico-trinitaria: « Per Cristo al Padre nello Spirito ». ( Ef 2,18 )321

Una catechesi che omettesse una di queste dimensioni o ne disconoscesse l'organico collegamento rischierebbe di tradire l'originalità del messaggio cristiano.322

- Seguendo la stessa pedagogia di Gesù, nella sua rivelazione del Padre, di se stesso come Figlio e dello Spirito Santo, la catechesi mostrerà la vita intima di Dio, a partire dalle opere salvifiche in favore dell'umanità.323

Le opere di Dio rivelano chi egli è in se stesso, mentre il mistero del suo Essere intimo illumina l'intelligenza di tutte le sue opere.

Analogicamente avviene così nelle relazioni umane: le persone si mostrano attraverso le loro azioni e, quanto più le conosciamo, tanto più comprendiamo le loro azioni.324

- La presentazione dell'essere intimo di Dio rivelato da Gesù, uno nell'essenza e trino nelle persone, mostrerà le implicazioni vitali per la vita degli esseri umani.

Confessare un unico Dio significa che « l'uomo non deve sottomettere la propria libertà personale, in modo assoluto, ad alcun potere terreno ».325

Significa, altresì, che l'umanità, creata a immagine di un Dio che è « comunione di persone », è chiamata a essere una società fraterna, composta di figli di uno stesso Padre, uguali in dignità personale.326

Le implicazioni umane e sociali della concezione cristiana di Dio sono immense.

La Chiesa, nel professare la fede nella Trinità e nell'annunciarla al mondo, si autocomprende come « un popolo adunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ».327

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310 Cat. Chiesa Cat. 426-429;
Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 5-6;
Dir. Cat. Gen. (1971) 40
311 Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 5
312 Dir. Cat. Gen. (1971) 41a;
Dir. Cat. Gen. (1971) 39;
Dir. Cat. Gen. (1971) 40;
Dir. Cat. Gen. (1971) 44
313 Gaudium et Spes 10
314 Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 6
315 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 15e-f
316 Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 11b
317 Cat. Chiesa Cat. 139
319 L'espressione « Uno della Trinità » fu utilizzata dal V Concilio ecumenico a Costantinopoli (a. 553): cf Constantinopolitanum II, Sessio VIII, can. 4: H. Denzinger - A. Schönmetzer, Enchiridion Symtolorum Definitionum et Declarationum de Rebus 424;
È stata ricordata in Cat. Chiesa Cat. 468
320 Cat. Chiesa Cat. 234;
Cat. Chiesa Cat. 2157
321 Dir. Cat. Gen. (1971) 41
322 Dir. Cat. Gen. (1971) 41
323 Cat. Chiesa Cat. 258;
Cat. Chiesa Cat. 236;
Cat. Chiesa Cat. 259
324 Cat. Chiesa Cat. 236
325 Cat. Chiesa Cat. 450
326 Cat. Chiesa Cat. 1702;
Cat. Chiesa Cat. 1878;
Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 40;
Cat. Chiesa Cat. 2845 chiama la comunione della SS. Trinità « la sorgente e il criterio della verità di ogni relazione »
327 Lumen Gentium 4b, che cita testualmente S. Cipriano, De dominica oratione 23: Corpus Christianorum, Series Latina (Turnholti 1953 ss.) 3A2, 105