Catechismo della Chiesa Cattolica

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V. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori

2842 … come noi li rimettiamo ai nostri debitori

Questo « come » non è unico nell'insegnamento di Gesù: « Siate perfetti

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"come" è perfetto il Padre vostro celeste » ( Mt 5,48 ); « Siate misericordiosi "come" è misericordioso il Padre vostro » ( Lc 6,36 ); « Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; "come" io vi ho amati, così amatevi anche voi » ( Gv 13,34 ).

È impossibile osservare il comandamento del Signore, se si tratta di imitare il modello divino dall'esterno.

Si tratta invece di una partecipazione vitale, che scaturisce « dalla profondità del cuore », alla Santità, alla Misericordia, all'Amore del nostro Dio.

Soltanto lo Spirito, che è la nostra Vita, ( Gal 5,25 ) può fare « nostri » i medesimi sentimenti che furono in Cristo Gesù. ( Fil 2,1; Fil 2,5 )

Allora diventa possibile l'unità del perdono, perdonarci « a vicenda "come" Dio ha perdonato » a noi « in Cristo » ( Ef 4,32 ).

2843 Così prendono vita le parole del Signore sul perdono, questo Amore che ama fino alla fine.
( Gv 13,1 )

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La parabola del servo spietato, che corona l'insegnamento del Signore sulla comunione ecclesiale,
( Mt 18,23-35 ) termina con queste parole: « Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello ».

È lì, infatti, « nella profondità del cuore » che tutto si lega e si scioglie.

Non è in nostro potere non sentire più e dimenticare l'offesa; ma il cuore che si offre allo Spirito Santo tramuta la ferita in compassione e purifica la memoria trasformando l'offesa in intercessione.

2844 La preghiera cristiana arriva fino al perdono dei nemici. ( Mt 5,43-44 )

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Essa trasfigura il discepolo configurandolo al suo Maestro.

Il perdono è un culmine della preghiera cristiana; il dono della preghiera non può essere ricevuto che in un cuore in sintonia con la compassione divina.

Il perdono sta anche a testimoniare che, nel nostro mondo, l'amore è più forte del peccato.

I martiri di ieri e di oggi rinnovano questa testimonianza di Gesù.

Il perdono è la condizione fondamentale della Riconciliazione ( 2 Cor 5,18-21 ) dei figli di Dio con il loro Padre e degli uomini tra loro.121

2845 Non c'è né limite né misura a questo perdono essenzialmente divino. ( Mt 18,21-22;
Lc 17,3-4 )

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Se si tratta di offese (di « peccati » secondo Lc 11,4 o di « debiti » secondo Mt 6,12 ), in realtà noi siamo sempre debitori: « Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole »
( Rm 13,8 ).

La comunione della Santissima Trinità è la sorgente e il criterio della verità di ogni relazione. ( 1 Gv 3,19-24 )

Essa è vissuta nella preghiera, specialmente nell'Eucaristia: ( Mt 5,23-24 )

Dio non accetta il sacrificio di coloro che fomentano la divisione; dice loro di lasciare sull'altare l'offerta e di andare, prima, a riconciliarsi con i loro fratelli.

Dio vuole che ce lo riconciliamo con preghiere che salgono da cuori pacificati.

Ciò che più fortemente obbliga Dio è la nostra pace, la nostra concordia, l'unità di tutto il popolo dei credenti, nel Padre nel Figlio e nello Spirito Santo.125

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121 Giovanni Paolo II, Dives in misericordia 14
125 San Cipriano di Cartagine, De oratione dominica, 23: PL 4, 535C-536 A