Ad gentes

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I missionari

25 Formazione spirituale e morale

Il futuro missionario deve ricevere una formazione spirituale e morale particolare per prepararsi a questo nobilissimo compito.15

Egli deve essere pronto a prendere iniziative, costante nel portarle a compimento, perseverante nelle difficoltà, paziente e forte nel sopportare la solitudine, la stanchezza, la sterilità nella propria fatica.

Andrà incontro agli uomini francamente e con cuore aperto; accoglierà volentieri gli incarichi che gli vengono affidati; saprà adattarsi generosamente alla diversità di costume dei popoli ed al mutare delle situazioni; in piena armonia e con reciproca carità offrirà la sua collaborazione ai confratelli ed a tutti coloro che svolgono il suo stesso lavoro, in modo che tutti, compresi i fedeli, sull'esempio della prima comunità apostolica formino un cuore solo ed un'anima sola. ( At 2,42; At 4,32 )

Tali disposizioni interne devono essere diligente mente promosse e coltivate già fin dal tempo della formazione, nonché elevate e nutrite attraverso la vita spirituale.

Il missionario, animato da viva fede e da incrollabile speranza, sia uomo di preghiera; sia ardente per spirito di virtù, di amore e di sobrietà; ( 2 Tm 1,7 ) impari ad essere contento delle condizioni in cui si trova; ( Fil 4,11 ) porti sempre la morte di Gesù nel suo cuore con spirito di sacrificio, affinché sia la vita di Gesù ad agire nel cuore di coloro a cui viene mandato; ( 2 Cor 4,10ss ) nel suo zelo per le anime spenda volentieri del suo e spenda anche tutto se stesso per la loro salvezza, ( 2 Cor 12,1ss ) sicché « nell'esercizio quotidiano del suo dovere cresca nell'amore di Dio e del prossimo ».21

Solo così, unito al Cristo nell'obbedienza alla volontà del Padre, potrà continuare la missione sotto l'autorità gerarchica della Chiesa e collaborare al mistero della salvezza.

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15 Benedetto XV, Enc. Maximum illud, 30 nov. 1919;
Pio XII, Enc. Evangelii Preacones, 2 giugno 1951;
Nella formazione dei missionari sacerdoti, bisogna tener conto anche di quel che è stabilito nel Optatam totius
21 Lumen gentium 41