Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 12 Febbraio 1919

Oggi alle 15 fui all'Ospedale Principale a visitare una signora di Terruggia, paese di Fra Leopoldo, pregato da lui di recarmici, non potendo andare lui stesso.

Vi rimasi un po' cercando di consolarla nelle sue sofferenze, ma imparai più io, vedendo una rassegnazione evangelica straordinaria.

Uscito, verso le 16, mi recai da Fra Leopoldo, dove vi trovai la signora Borzone, una benefattrice della Pia Unione, che desiderava conoscermi, con Cambiaghi e mio cugino Giacomo che mi era venuto a cercare per salutarmi, perché andava a casa.

Uscii un momento con lui, e ciò che mi stupì, furono poche parole di ammirazione che mio cugino ebbe per Fra Leopoldo, avendolo visitato soltanto per cinque minuti.

Ritornai ancora, per trattenermi con Fra Leopoldo e la signora Borzone, parlando del Signore e di cose sante.

Si parlò pure della famiglia del Cav. Avv. Natta, e la signora Borzone mi disse che la signora Natta ci aveva preso talmente affezione perché ricordavamo il suo Nino, da arrivare al punto di esprimere il desiderio di tenerci come figli.

La ringrazio della bontà.

La conversazione si protrae fino alle 17, parlando della Pia Unione, delle grazie ricevute dalla signora Borzone per intercessione di Fra Leopoldo.

Io rimango solo ancora un po' con Fra Leopoldo che proprio non sa come dimostrarmi la sua affezione per me, e mi raccomanda, mi prega di ritornare domani presto.

Mi prende sotto braccio e mi accompagna all'uscita, sorridendo, col "Sia lodato Gesù Cristo".

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