Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 4 Maggio 1919

Ore 15,30.

Oggi sono andato a trovare Fra Leopoldo, dopo 15 giorni che non lo vedevo perché ero in licenza.

Mi ha abbracciato e baciato con affetto, chiedendomi subito notizie di me, dei miei, di Cambiaghi.

Gli ho narrato la disgrazia avvenuta in casa, ed egli, senza nessuna curiosità, è stato a sentire, dolendosi dell'increscioso incidente.

Se ne mostrò molto spiacere per il lato morale, e le conseguenze che potevano derivare, ma per il lato materiale non vuole assolutamente che mi sgomenti perché il Signore rimedia a tutto.

Vi è nel suo dire tanta carità e semplicità da recare un vero conforto.

Mi dice che a lui è successa identica cosa, ma che non l'ha mai detto a nessuno.

Dice che ai nostri genitori dobbiamo sempre rispetto ed affetto, e dice che essi fanno per il nostro bene anche quando sbagliano.

Mi dice che anche lui aveva gli stessi sentimenti di ordine, di economia, ecc. e poi una volta, non per colpa della madre sua inferma, ma di quelli che l'avvicinavano, ha dovuto pagare ciò che non sapeva.

Ma egli lo fece senza muovere nessun rimprovero alla mamma.

Mi dice che da questo il Signore ne trarrà profitto in bene.

È l'ora di andare in coro e ci si ferma ancora un momento a parlare sulla vocazione.

Non gli nascondo il mio turbamento anche su questo punto, specie su quanto pensa anche il sig. Ammiraglio e che proprio è contrario alla mia volontà.

Fra Leopoldo mi sta a sentire con attenzione, e mi ripete che io devo stare tranquillo, che il Signore mi guiderà lui, perché si può far tanto bene anche rimanendo nel mondo.

Ore 18,30

Ritorno da Fra Leopoldo.

Vi è un giovane della Pia Unione e mi fa passare un momento da solo nell'altro parlatorio.

Mi dice che ha pregato in modo speciale per me ed i miei nella benedizione e di stare tranquillo perché il Signore aggiusta tutto lui.

Mi dice di voler bene a mia mamma e di scrivere per aiutarla.

Mi aggiunge di star tranquillo perché sicuramente dopo questa prova il Signore mi aprirà una via.

Mi esorta a sopportarla con rassegnazione, perché oltre a farsi dei meriti, il Signore mi aiuta maggiormente.

Mi trattiene un quarto d'ora e poi passiamo di là, dove c'è un giovane della Pia Unione.

Fra Leopoldo parla, come sempre, del Signore, e ci esorta a continuare nel bene.

In un momento, con raccoglimento e sicurezza, ci dice che il Signore lo fa scrivere molto di nuovo, principalmente per quanto riguarda la Pia Unione.

Dice che in questi giorni il Santo Crocifisso gli ha detto "Preparati", e poi gli ha detto di rivolgersi alla Vergine Santissima.

Aggiunge che non gli ha specificato se alla morte o ad altro ( e diceva tutto questo con una calma e semplicità straordinaria ), se presto o fra qualche anno.

Il fatto è che sono uscito molto più tranquillo di quando entrai.

Vi rimasi sino alle 19,30 e quando mi congedò mi pregò di ritornare domani alle 13.

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