Articoli processo Ordinario Informativo

Capo XV - Dell'Umiltà eroica

88. - Fra Leopoldo praticò l'umiltà, eroica anche prima di farsi religioso.

Ecco ciò che attestarono alcuni suoi compagni di lavoro: « Non accettava manifestazioni di stima che mettessero in evidenza le sue virtù, ma si schermiva gentilmente con tanta umiltà ».

Alla domanda fatta dal parroco di Viale d'Asti a Luigi Francesco Nebiolo aiutante di cucina del Servo di Dio, se il medesimo gli avesse rivolto qualche parola sdegnosa come a suo dipendente, questa è stata la risposta: Non ho mai sentito da lui parola alcuna che sia stata men che cristiana e santa, ciò che posso attestare per i sette anni che vivemmo insieme ».

« Quando il Signor Conte di Chiusano imbandiva feste, il cuoco ( Luigi Musso ) presenziava per quanto era necessaria la sua presenza, ma cessata la necessità egli tosto si ritirava e stava volentieri nascosto nella sua cucina ».

« La sua parola era semplice affabile con tutti; con i compagni di lavoro non accampava mai pretese di sorta »

- Come proveranno ecc.

89. - Fattosi religioso, Fra Leopoldo, portò l'umiltà a un alto grado di eroismo come risulta dalle seguenti dichiarazioni rilasciate dai suoi Confratelli e da persone che lo conobbero intimamente: « La sua conversazione era ripiena di profonda umiltà ».

- Era umilissimo nelle sue parole e nelle sue opere, ritenendosi tutto liéto dei suoi uffici di cuoco ».

« Modesto e umile parlava poco e sempre bene ».

« Si riteneva un gran peccatore, un uomo da nulla ed il bene che vi era in lui, lo attribuiva alla grazia e alla bontà di Dio ».

« Non fu inteso mai biasimare alcuno e se qualcuno lo derideva a causa delle sue comunicazioni con Gesù Crocifisso, egli compativa ».

« Aveva bassa stima di sè ed era umile nel tratto con tutti »

« Nel conversare con persone anche distinte per condizione sociale o per sapere, egli non perdeva la sua umiltà e gli altri si sentivano portati anch'essi in un'atmosfera umile e a deporre ogni loro fumo di autorità e di sapere.

Se doveva lontanamente accennare a cose che, pur essendo anzitutto a gloria di Dio, dovevano per necessità riguardare lui e gettare un santo riflesso su di lui, si imporporava in viso di modestia e cercava subito con un abbassamento di testa, un gesto, di attenuare la cosa e passava ad altro argomento.

Il soprannaturale operò costantemente in quella vita così umile, così nascosta e ignota, ai più.

Fra Leopoldo era sapiente nel nascondimento di se stesso, tanto che alcuni suoi Superiori non sapevano chi avessero in lui e si meravigliavano dell'affluenza dei suoi visitatori ».

« Ebbi ad ammirare in Fra Leopoldo un uomo molto umile.

Quando lo si lodava sapeva schermirsene ma non per posa, e non solo non se ne compiaceva, ma ne dimostrava disgusto e deviava bellamente il discorso » ( P. V. Vallaro, Curato ).

« Fra Leopoldo fu umile a tal segno da considerarsi indegno di rivestire l'abito di S. Francesco » ( P. De Laurenti, Guardiano ).

« Quando accennava alle manifestazioni che Egli aveva dal SS.mo Crocifisso, parlava in modo che si comprendeva benissimo che non era vanagloria che lo faceva parlare, ma solo il desiderio vivissimo di attrarre tutti alla contemplazione dei dolori di N. S. Gesù Cristo, di ottenere che si zelasse tale Divozione » e di attirare molti giovani « alla pia Unione del SS, Crocifisso ».

- Come proveranno ecc.

90. - Fra Leopoldo fu un imitatore delle grandi virtù di S. Francerco e in modo speciale dello spirito di umiltà e di pazienza nel sopportare quanto Dio disponeva o permetteva che soffrisse di contrario alla natura ».

- Come proveranno ecc.

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