Osservazioni diagnostiche su Fra Leopoldo Maria Musso |
"La Schizofrenia è un disturbo che può essere diagnosticato quando dura almeno 6 mesi e implica almeno un mese di sintomi della fase attiva ( per es., due [ o più ] dei seguenti sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico, sintomi negativi ).
In questa sezione sono incluse le definizioni per i sottotipi della Schizofrenia ( Paranoide, Disorganizzata, Catatonica, Indifferenziata e Residua ).
Criteri diagnostici per la Schizofrenia
sintomi caratteristici: due ( o più ) dei sintomi seguenti, ciascuno presente per un periodo di tempo significativo durante un periodo di un mese ( o meno se trattati con successo ):
• deliri
• allucinazioni
• eloquio disorganizzato ( per es., frequenti deragliamenti o incoerenza )
• comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico
• sintomi negativi, cioè appiattimento dell'affettività, alogia, abulia.
È richiesto un solo sintomo del Criterio A ( sopra indicati, esempio allucinazioni ) se i deliri sono bizzarri, o se le allucinazioni consistono di una voce che continua a commentare il comportamento o i pensieri del soggetto, o di due o più voci che conversano tra loro.
I sintomi caratteristici della Schizofrenia comportano uno spettro di disfunzioni cognitive ed emotive che comprende:
la percezione,
il pensiero deduttivo,
il linguaggio e la comunicazione,
il controllo del comportamento,
l'affettività,
la fluidità e
la produttività del pensiero e dell'eloquio,
la capacità di provare piacere,
la volontà e
l'iniziativa, e
l'attenzione.
Nessun singolo sintomo è patognomonico della Schizofrenia, la diagnosi comporta il riconoscimento di una costellazione di segni e sintomi associati a menomazione del funzionamento sociale o lavorativo.
I sintomi caratteristici si possono concettualmente far ricadere in due ampie categorie: positiva e negativa.
I sintomi positivi sembrano riflettere un eccesso o una distorsione di funzioni normali, mentre i sintomi negativi sembrano riflettere una diminuzione o una perdita di funzioni normali.
• I sintomi positivi includono distorsioni o esagerazioni del contenuto di pensiero ( deliri ), della percezione ( allucinazioni ), del linguaggio e della comunicazione ( eloquio disorganizzato ), e del controllo del comportamento ( comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico ).
Questi sintomi positivi possono comprendere due dimensioni distinte, che possono a loro volta essere riferite a sottostanti differenti meccanismi neuronali e correlazioni cliniche: la "dimensione psicotica", che include deliri e allucinazioni, e la "dimensione disorganizzativa", che include eloquio e comportamento disorganizzati.
• I sintomi negativi riguardano restrizioni nello spettro e nell'intensità delle espressioni emotive ( appiattimento dell'affettività ), nella fluidità e nella produttività del pensiero e dell'eloquio ( alogia ), e nell'iniziare comportamenti finalizzati a una meta ( abulia ).
I deliri ( Criterio A1 ) sono convinzioni erronee, che di solito comportano un'interpretazione non corretta di percezioni o esperienze.
Il loro contenuto può includere una varietà di temi ( per es., di persecuzione, di riferimento, somatici, religiosi o di grandiosità ).
I deliri di persecuzione sono più comuni; la persona è convinta di essere tormentata, inseguita, ingannata, spiata, o messa in ridicolo.
I deliri di riferimento sono pure comuni; la persona è convinta che certi gesti, commenti, passi di libri, giornali, parole di canzoni, o altri spunti provenienti dall'ambiente siano diretti specificamente a se stessa.
La distinzione fra un delirio e un'idea fortemente radicata a volte è difficile da fare, e dipende in parte dal grado di convinzione con il quale la credenza viene mantenuta nonostante l'evidenza di prove contrarie riguardo la sua veridicità.
Benché i deliri bizzarri siano considerati caratteristici specialmente della schizofrenia, la "bizzarria" può essere difficile da giudicare, specialmente in rapporto a culture differenti.
I deliri sono considerati bizzarri se risultano chiaramente non plausibili e non comprensibili, e non derivano da comuni esperienze di vita.
Le allucinazioni possono manifestarsi con qualunque modalità sensoriale ( per es., uditiva, visiva, olfattiva, gustativa e tattile ), ma le allucinazioni uditive sono di gran lunga le più comuni.
Le allucinazioni uditive sono generalmente sperimentate come voci, sia familiari che non familiari, che vengono percepite come distinte dai pensieri propri del soggetto.
Le allucinazioni devono verificarsi a sensorio integro; quelle che si manifestano durante l'addormentamento ( ipnagogiche ) o durante il risveglio ( ipnopompiche ) sono considerate nell'ambito della gamma delle esperienze normali.
Le esperienze isolate, come sentirsi chiamare per nome, o le esperienze che mancano della qualità di un oggetto di percezione esterno ( per es., un mormorio nella propria testa ) non dovrebbero essere considerate come sintomatiche della Schizofrenia o di qualsiasi altro disturbo psicotico.
Le allucinazioni possono anche essere un contenuto normale dell'esperienza religiosa in certi contesti culturali.
Certi tipi di allucinazioni uditive ( per es., due o più voci che conversano con un'altra, oppure voci che continuano a commentare i pensieri o il comportamento del soggetto ) sono stati considerati particolarmente caratteristici della Schizofrenia e inclusi fra i sintomi di primo-rango della classificazione di Schneider.
Se questi tipi di allucinazioni sono presenti, allora è richiesto solo questo singolo sintomo per soddisfare il Criterio A.
Benché comuni nella Schizofrenia, i sintomi negativi sono di difficile valutazione per il fatto che si manifestano in un continuum con la normalità, non sono relativamente specifici e possono essere dovuti a una varietà di altri fattori ( per es., conseguenza di sintomi positivi, effetti collaterali di farmaci, depressione, sottostimolazione ambientale o demoralizzazione ).
Se si riconosce che un sintomo negativo è chiaramente attribuibile a qualcuno di questi fattori, allora questo non dovrebbe essere considerato nel formulare la diagnosi di Schizofrenia.
La Schizofrenia comporta disfunzione in una o più delle aree principali di funzionamento ( per es., relazioni interpersonali, lavoro o scuola o cura di sé ) ( Criterio B ).
Tipicamente, il funzionamento è chiaramente ad un livello inferiore a quello che era stato raggiunto prima dell'esordio dei sintomi.
Se il disturbo comincia nell'infanzia o nell'adolescenza, tuttavia, vi può essere un'incapacità da parte del soggetto a raggiungere il livello di funzionamento atteso, piuttosto che un deterioramento ( ... ).
Certi segni del disturbo devono persistere per un periodo continuativo di almeno 6 mesi ( Criterio C ).
Durante questo periodo di tempo devono essere presenti per almeno 1 mese ( o meno di 1 mese se i sintomi sono trattati con successo ) i sintomi che soddisfano il Criterio A della Schizofrenia ( la fase attiva ).
Sintomi prodromici sono spesso presenti prima della fase attiva, e sintomi residui la possono seguire.
Certi sintomi prodromici e residui sono forme relativamente miti o subcliniche dei sintomi positivi specificati nel Criterio A.
I soggetti possono esprimere una varietà di convinzioni inusuali o strane che non sono di intensità delirante ( per es., idee di riferimento o pensiero magico ); essi possono avere esperienze percettive insolite ( per es., sentire la presenza di una persona o di una forza invisibile in assenza di allucinazioni strutturate ); il loro eloquio può essere generalmente comprensibile ma digressivo, vago, o eccessivamente astratto o concreto; e il loro comportamento può essere peculiare ma non grossolanamente disorganizzato ( per es., mormorare tra sé, raccogliere oggetti strani e apparentemente senza valore ).
In aggiunta a questi sintomi simili a quelli positivi, i sintomi negativi sono particolarmente comuni nelle fasi prodromica e residua e possono spesso essere assai gravi.
I soggetti che sono stati attivi socialmente possono diventare ritirati; perdono interesse per attività precedentemente piacevoli; possono diventare meno loquaci e interessati e possono trascorrere la maggior parte del loro tempo a letto.
Tali sintomi negativi sono spesso il primo segnale alla famiglia che qualcosa non va; alla fine i membri della famiglia possono riferire di avere la sensazione che il soggetto "stia gradualmente sfuggendo via".7
Manifestazioni e disturbi associati "Il soggetto con Schizofrenia può mostrare un'affettività inadeguata ( per es., sorridere, ridere, o assumere un'espressione sciocca del volto in assenza di uno stimolo appropriato ), che è una delle manifestazioni determinanti del Tipo Disorganizzato.
L'anedonia è comune, ed è manifestata da una perdita di interesse o di piacere".8
A questo proposito nella sua bibliografia leggiamo che quando si trovò a lavorare a Trino fece "conoscenza con altri cuochi che erano soliti trovarsi insieme dopo il lavoro per passare qualche ora di svago ... egli non era un misantropo e gli piaceva trovarsi con amici in conversazioni e in schietta letizia" ( Maccono, pg 22 ).
"L'umore disforico può prendere la forma della depressione, dell'ansia o della rabbia.
Vi possono essere turbe del ritmo del sonno ( per es., sonno durante il giorno e attività o irrequietezza notturne ).
Il soggetto può mostrare una perdita di interesse per il mangiare o può rifiutare il cibo in conseguenza di convinzioni deliranti.
Spesso vi sono alterazioni dell'attività psicomotoria ( per es., deambulazione continua, dondolamento o immobilità apatica ).
È frequente la difficoltà di concentrazione, di attenzione e di memoria ( … ).
L'ansia e le fobie sono comuni nella Schizofrenia.
A volte sono presenti alterazioni motorie ( per es., smorfie facciali, posture fisse, manierismi strani, comportamento rituale o stereotipato ).
L'aspettativa di vita nei soggetti con Schizofrenia è più breve che nella popolazione generale per vari motivi.
Il suicidio è un fattore importante, poiché approssimativamente il 10% dei soggetti con Schizofrenia commette suicidio - e Fra il 20% ed il 40% fa almeno un tentativo di suicidio nel corso della malattia.
Benché il rischio rimanga elevato per tutto l'arco della vita, fattori di rischio specifici per il suicidio includono il sesso maschile, l'età inferiore ai 45 anni, i sintomi depressivi, il sentirsi senza speranza, la disoccupazione e la recente dimissione ospedaliera.
Il rischio di suicidio è elevato anche nei periodi postpsicotici.
I maschi più delle femmine portano a termine il tentativo di suicidio, ma entrambi i gruppi sono a maggior rischio rispetto alla popolazione generale.
Molti studi hanno riportato che sottogruppi di soggetti affetti da Schizofrenia hanno un'incidenza più elevata di comportamento aggressivo e violento.
I maggiori predittori di comportamento violento sono il sesso maschile, l'età più giovane, la storia passata di violenza, la non aderenza al trattamento neurolettico e l'uso eccessivo di sostanze.
Tuttavia, si dovrebbe annotare che la maggior parte dei soggetti affetti da Schizofrenia non è più pericolosa per gli altri rispetto a quelli della popolazione generale".9
Va inoltre notato come sia espressamente contemplato il caso di "allucinazioni" uditive non patologiche collegate a particolati esperienze religiose.
"I clinici che esaminano i sintomi della Schizofrenia in contesti culturali e socioeconomici differenti dai loro propri devono tener conto delle differenze culturali.
Inoltre, la valutazione dell'eloquio disorganizzato può essere difficile per le variazioni linguistiche, proprie degli stili narrativi di culture diverse, che possono influenzare la forma logica dei contenuti verbali.
Idee che possono sembrare deliranti in una cultura ( per es., stregoneria e arti magiche ) possono essere considerate comuni in un'altra.
In certe culture, le allucinazioni visive o uditive con un contenuto religioso possono rappresentare una parte normale dell'esperienza religiosa ( per es., vedere la Vergine Maria o udire la voce di Dio )".10
La motivazione di queste esclusioni sta proprio nel fatto che mancano in questi casi i sintomi che accompagnano la schizofrenia.
I colloqui di Fra Leopoldo con Gesù Crocifisso possono essere considerati allucinazioni, ma per diagnosticare la schizofrenia si richiedono almeno due dei sintomi sopraelencati mentre, dall'analisi della sua vita, dei suoi scritti e delle sue lettere, non se ne rintraccia nessuno altro.
Il caso specifico in cui è sufficiente la presenta di allucinazioni come unico sintomo richiesto per diagnosticare la schizofrenia, prevede che l'allucinazione sia una voce continua che commenta il comportamento o i pensieri del soggetto, oppure più voci che conversano fra loro escludendo il soggetto.
Ora nella vita di Fra Leopoldo i colloqui con Gesù Crocifisso corrispondevano ai suoi tempi di preghiera e subivano anche delle interruzioni di parecchi giorni.
Vedi ad esempio: "Leopoldo, mi vuoi ancora bene? - disse Gesù ( … ).
Perché mi domandate questo? ( ... )
- È perché è da un po' di tempo che non ti parlavo più" ( Diario IV, 1943 ).
Riguardo ai sintomi negativi, non c'è manifestazione nella vita di Fra Leopoldo.
Non si può citare un passo o un episodio in merito, è proprio la non presenza di questi sintomi nel complesso della vita che non supporta la diagnosi di schizofrenia.
Ma vediamo più specificatamente i diversi tipi.
"La manifestazione essenziale del Tipo Paranoide è la presenza di rilevanti deliri o allucinazioni uditive in un contesto di funzioni cognitive e di affettività preservate.
I sintomi caratteristici dei Tipi Disorganizzato e Catatonico ( per es., eloquio disorganizzato, affettività appiattita o inappropriata, comportamento catatonico o disorganizzato ) non sono rilevanti.
I deliri sono tipicamente di persecuzione o di grandiosità o entrambi, ma possono anche ricorrere deliri con altri temi ( per es., di gelosia, religiosi o somatici ).
I deliri possono essere molteplici, ma sono generalmente organizzati attorno a un tema coerente.
Le allucinazioni sono tipicamente correlate al contenuto del tema delirante.
Le manifestazioni associate comprendono ansia, rabbia, distacco, ed atteggiamento polemico.
Il soggetto può avere un atteggiamento superiore e condiscendente e una modalità di rapporto formale e artificiosa, oppure un'estrema intensità delle relazioni personali.
I temi persecutori possono predisporre il soggetto a un comportamento suicidario, e la combinazione di deliri di persecuzione e di grandiosità con rabbia può predisporre il soggetto alla violenza.
L'esordio tende ad essere più tardivo nella vita rispetto agli altri tipi di Schizofrenia, e le caratteristiche distintive possono essere più stabili nel tempo.
Certi dati suggeriscono che la prognosi per il Tipo Paranoide può essere considerevolmente migliore che per altri tipi di Schizofrenia, con particolare riguardo al funzionamento lavorativo e alla capacità di vivere autonomamente".11
La vita di Fra Leopoldo è lontana dal manifestare "ansia, rabbia, distacco ed atteggiamento polemico" come previsto da questa diagnosi.
La paranoia pone il soggetto al centro del mondo mentre tutto ruota attorno a lui e contro di lui.
Si può soltanto dire che Fra Leopoldo non era così.
"Le caratteristiche essenziali del Tipo Disorganizzato della Schizofrenia sono: eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato e affettività appiattita o inadeguata.
L'eloquio disorganizzato può essere accompagnato da stupidità e ilarità che non sono strettamente connesse al contenuto dell'eloquio.
La disorganizzazione comportamentale ( per es., disorientamento nel raggiungimento di una meta ) può condurre a grave danno della capacità di esecuzione delle attività della vita quotidiana ( per es., fare la doccia, vestirsi o preparare i pasti ).
I criteri per il Tipo Catatonico della Schizofrenia non risultano soddisfatti, e i deliri o le allucinazioni, se presenti, sono Frammentari e non strutturati in un tema coerente.
Le manifestazioni associate comprendono: smorfie facciali, manierismi, e altre stravaganze di comportamento ...
Questo sottotipo è anche spesso associato a una personalità premorbosa povera, a un esordio precoce e insidioso, e a un decorso continuo senza remissioni significative".12
A questo proposito Fra Leopoldo conduceva una vita impegnata, dirigeva con responsabilità la cucina del convento e due persone alle sue dipendenze.
Gli altri tipi esposti di schizofrenia ( schizofrenia di tipo catatonico, schizofrenia di tipo indifferenziato e tipo residuo ) non sono stati presentati perché non danno origine ad allucinazioni uditive.
"La manifestazione essenziale del Tipo Catatonico della Schizofrenia è un notevole disturbo psicomotorio che può comportare arresto motorio, eccessiva attività motoria, estremo negativismo, mutacismo, peculiari movimenti volontari.
L'ecolalia è un disturbo del linguaggio che consiste nel ripetere involontariamente, come un'eco, parole o frasi pronunciate da altre persone, mentre l'ecoprassia consiste nell'imitazione spontanea di movimenti osservati e nell'incapacità di reprimere la tendenza ad imitare.
"Il paziente produce quindi una sorta di eco di un movimento che ha visto fare.
L'arresto motorio può essere manifestato da catalessia ( flessibilità cerea ) o da stupor.
L'eccessiva attività motoria è apparentemente senza scopo, e non influenzata da stimoli esterni.
Vi può essere un estremo negativismo che è manifestato dal mantenimento di una postura rigida contro i tentativi di mobilizzazione o da resistenza a tutti i comandi.
Le peculiarità del movimento volontario sono caratterizzate dalla assunzione volontaria di posture inadeguate o bizzarre, o da smorfie impressionanti.
L'ecolalia è la ripetizione patologica, a pappagallo, e apparentemente senza senso, di una parola o Frase appena pronunciata da un'altra persona.
Le ulteriori manifestazioni comprendono: stereotipie, manierismi e obbedienza automatica o mimetismo.
Durante lo stato di grave stupor catatonico o di eccitamento, la persona può aver bisogno di una attenta vigilanza per evitare di farsi del male o di farne a terzi.
Ci sono rischi potenziali da malnutrizione, esaurimento, iperpiressia, o lesioni auto-procurate.
Per formulare diagnosi di questo sottotipo, il quadro sintomatologico del soggetto deve innanzi tutto soddisfare pienamente i criteri per la Schizofrenia, e non deve risultare meglio giustificato da un'altra eziologia: in particolare, indotto da sostanze ( per es., Parkinsonismo Indotto da Neurolettici, o da una Condizione Medica Generale, o un Episodio Depressivo Maggiore o Maniacale )".14
I discorsi di Fra Leopoldo con il Crocifisso non corrispondono alla descrizione sopra riportata, pertanto anche questa diagnosi è da escludere.
Il Disturbo Schizofreniforme è caratterizzato da un quadro sintomatologico equivalente a quello della Schizofrenia eccetto che per la sua durata ( per es., il disturbo dura da uno a sei mesi ) e per l'assenza del requisito che prevede un deterioramento del funzionamento.
Questa diagnosi è automaticamente esclusa per il periodo ristretto di tempo in cui si manifesta.
È un "disturbo nel quale un episodio di alterazione dell'umore e i sintomi della fase attiva della Schizofrenia ricorrono assieme e sono preceduti o seguiti da almeno due settimane di deliri o allucinazioni senza rilevanti sintomi della sfera affettiva.
Un periodo ininterrotto di malattia durante il quale, in qualche momento, si manifesta un Episodio Depressivo Maggiore, un Episodio Maniacale, oppure un Episodio Misto in concomitanza a sintomi che soddisfano il Criterio A per la Schizofrenia.
Nota
L'episodio Depressivo Maggiore deve includere il Criterio A1: umore depresso.
Durante lo stesso periodo di malattia, si sono manifestati deliri o allucinazioni per almeno 2 settimane in assenza di rilevanti sintomi dell'umore.
I sintomi che soddisfano i criteri per un episodio di alterazione dell'umore sono presenti per una considerevole parte della durata totale dei periodi attivi e residui della malattia.
Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza ( per es., una sostanza di abuso, un farmaco ) o a una condizione medica generale.
La caratteristica essenziale del Disturbo Schizoaffettivo è un periodo ininterrotto di malattia durante il quale, in un certo momento, vi è un Episodio Depressivo Maggiore, Maniacale, o Misto concomitante a sintomi che soddisfano il Criterio A per la Schizofrenia ( Criterio A ).
In aggiunta, durante lo stesso periodo di malattia, vi sono stati deliri o allucinazioni per almeno due settimane in assenza di sintomi dell'umore rilevanti ( Criterio B ).
Infine, i sintomi dell'umore sono presenti per un periodo considerevole della durata totale della malattia ( Criterio C ).
I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza ( per es., cocaina ) o a una condizione medica generale ( per es., ipertiroidismo o epilessia del lobo temporale ) ( Criterio D ).
Per soddisfare i criteri per il Disturbo Schizoaffettivo, le manifestazioni essenziali devono verificarsi durante un singolo episodio ininterrotto di malattia.
La Frase "periodo di malattia" come viene usata qui si riferisce a un periodo di tempo durante il quale il soggetto continua a mostrare sintomi attivi o residui della malattia psicotica.
Per certi soggetti, questo periodo di malattia può durare per anni o persino per decenni.
Si considera finito un periodo di malattia quando il soggetto si è completamente ristabilito per un intervallo significativo di tempo e non dimostra più alcun sintomo significativo del disturbo.
I sintomi del Disturbo Schizoaffettivo possono manifestarsi secondo una varietà di modalità temporali.
La seguente è una modalità tipica: un soggetto può presentare importanti allucinazioni uditive e deliri di persecuzione per due mesi prima dell'insorgenza di un rilevante Episodio Depressivo Maggiore.
Successivamente i sintomi psicotici e i sintomi pieni dell'Episodio Depressivo Maggiore sono presenti per tre mesi.
Poi il soggetto si riprende completamente dall'Episodio Depressivo Maggiore, ma i sintomi psicotici persistono per un altro mese prima di scomparire a loro volta.
Durante questo periodo di malattia, i sintomi del soggetto soddisfano contemporaneamente i criteri per un Episodio Depressivo Maggiore e il Criterio A per la Schizofrenia, e, durante questo stesso periodo di malattia, le allucinazioni uditive e i deliri sono stati presenti entrambi prima e dopo la fase depressiva.
Il periodo totale di malattia è durato circa sei mesi, con sintomi psicotici presenti da soli durante i primi due mesi, con entrambi i sintomi depressivi e psicotici presenti nei successivi tre mesi, e con i sintomi psicotici presenti da soli durante l'ultimo mese.
In questo caso, la durata dell'episodio depressivo non è stata breve relativamente alla durata totale del disturbo psicotico, e così il quadro clinico giustifica una diagnosi di Disturbo Schizoaffettivo.
Il Criterio C per il Disturbo Schizoaffettivo specifica che i sintomi riguardanti l'umore che soddisfano i criteri per un episodio di alterazione dell'umore devono essere presenti per una parte considerevole dell'intero periodo di malattia.
Se i sintomi riguardanti l'umore sono presenti soltanto per un periodo di tempo relativamente breve, la diagnosi è di Schizofrenia, non di Disturbo Schizoaffettivo.
Nella valutazione di questo criterio, il clinico dovrebbe determinare la porzione di tempo durante il periodo continuo di malattia psicotica ( cioè, il periodo durante il quale sono presenti entrambi i sintomi attivi e residui ), nella quale vi erano significativi sintomi riguardanti l'umore che accompagnavano i sintomi psicotici.
Nel Disturbo Schizoaffettivo, i sintomi non dovrebbero orientare verso un episodio di alterazione dell'umore se essi sono chiaramente secondari ai sintomi della Schizofrenia ( per es., difficoltà di addormentamento a causa di allucinazioni uditive disturbanti, perdita di peso per il fatto che il cibo viene considerato avvelenato, difficoltà di concentrazione a causa della disorganizzazione psicotica ).
L'età tipica di insorgenza del Disturbo Schizoaffettivo è probabilmente l'inizio dell'età adulta, benché l'insorgenza possa verificarsi in qualunque momento della vita, dalla adolescenza alle fasi più avanzate.
La prognosi del Disturbo Schizoaffettivo è alquanto migliore della prognosi della Schizofrenia, ma considerevolmente peggiore della prognosi dei Disturbi dell'Umore".15
Una consistente disfunzione lavorativa o sociale è comune.
In Fra Leopoldo si possono riconoscere le "allucinazioni" e il loro periodo di manifestazione lungo decenni.
Quello che manca, ed è considerato essenziale, sono le manifestazioni depressive.
Al contrario le biografie testimoniano la sua fondamentale serenità.
Indice |
7 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia" |
8 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia" |
9 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia" |
10 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia" |
11 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia", F20.0x Schizofrenia tipo Paranoide |
12 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia", F20.0x Schizofrenia tipo Paranoide |
13 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia", F20.2x Schizofrenia tipo Catatonico |
14 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo: "Schizofrenia", F20.2x Schizofrenia tipo Catatonico |
15 | DSM IV-TR, Cap. "Schizofrenia ed altri Disturbi Psicotici", paragrafo "Altri Disturbi Psicotici", F25.x Disturbo Schizoaffettivo |