Processo di canonizzazione

Nona testimonia

[3059] 1. Sora Francesca de Messere Capitaneo da Col de Mezzo, monaca del monasterio de Santo Damiano, giurando disse: che essa testimonia stette nel detto monasterio anni ventuno e tanto più, qiuanto era dal mese de maggio passato in qua, al tempo de santa Chiara, abbadessa allora del detto monasterio.

E disse che se lei avesse tanta sapienzia quanta ebbe Salomone e tanta eloquenzia quanta de santo Paulo, non credeva potere dire appieno la bontà e la santità che per tutto lo preditto tempo aveva veduta in essa madonna Chiara.

[3060] 2. Adomandata che vide in lei, respose che una volta, essendo li Saraceni intrati nel chiostro del detto monasterio, essa madonna se fece menare per fino ad lo uscio del refettorio, e fecese portare innanti una cassetta dove era el santo Sacramento del Corpo del nostro Signore Iesu Cristo.

E gittandosi prostrata in orazione in terra, con lacrime orò, dicendo queste parole intra le altre: « Signore, guarda tu queste tue serve, però che io non le posso guardare ».

Allora essa testimonia audì una voce de maravigliosa soavità, la quale diceva: « Io te defenderò sempre mai! ».

Allora la preditta madonna orò anche per la città, dicendo: « Signore, piacciate defendere anche questa città ».

E quella medesima voce sonò e disse: « La città paterà molti periculi, ma sarà defesa ».

Et allora la madonna preditta se voltò alle Sore e disse a loro: « Non vogliate temere, però che io sono a voi recolta, che ora non averete alcuno male, né anche per lo avvenire in altro tempo, per fine che vorrete obbedire alli comandamenti de Dio ».

Et allora li Saraceni se partirono per tale modo, che non fecero alcuno nocumento o danno.

Adomandata quanto tempo era stato innanti, respose che non se recordava.

Adomandata anche del mese, del dì e de l'ora, respose: del mese de settembre e, secondo ( che ) le pareva, fu de venardí, quasi nella ora de terza.

Adomandata chi ce era presente, respose: le Sore le quali stavano alla orazione.

Adomandata che altre Sore udirono quella voce, respose che la udì essa testimonia et un'altra Sora, la quale è morta, però che esse sostenevano essa madonna.

Adomandata come lei sapesse che quella altra Sora udisse quella voce, respose: però che essa Sora lo diceva.

E santa Chiara in quella sera le chiamò tutte due e comandò loro che, mentre essa vivesse, non lo dicessero a persona alcuna.

Adomandata del nome de quella Sora, la quale diceva che era morta, respose che se chiamava sora Illuminata da Pisa.

[3061] 3. Anche disse che, essendo un'altra volta detto da alcuno alla preditta madonna Chiara che la città de Assisi doveva essere tradita, essa madonna chiamò le Sore sue e disse a loro: « Molti beni avemo recevuti da questa città, et imperò dovemo pregare Dio che esso la guardi ».

Unde comandò che la mattina per tempo venissero a lei; e cosl le Sore come lo' era stato comandato, vennero la mattina per tempo denanti a lei.

Et essendo venute, la preditta madonna se fece portare de la cenere, e puse giù tutti li panni del capo suo, e così fece fare a tutte le altre Sore.

E poi prendendo la cenere, ne puse prima sopra lo capo suo, in grande quantitade, che se lo aveva fatto tondire novamente; e poi ne puse sopra li capi de tutte le Sore.

E fatto questo, comandò che tutte andassero alla orazione nella cappella; et in tale modo fu fatto, che nel sequente dì, la mattina, se partì quello esercito, essendo rotto e sconquassato.

E da poi la città de Assisi non ha avuto più alcuno esercito sopra di sé.

Et in quello dì de la orazione, le Sore fecero astinenza degiunando in pane et acqua.

Et alcune de loro non mangiarono in quello dì nessuna cosa.

Adomandata quanto tempo era stato innanti, respose che fu nel tempo de Vitale de Aversa.

[3062] 4. Anche disse che, una volta, nel dì de calendimaggio, essa testimonia vide nel grembo de essa madonna Chiara, innanti al petto suo, uno mammolo bellissimo, in tanto che la bellezza sua non se poteria esprimere; et essa testimonia medesima, per lo vedere de quello mammolo, sentiva una indicibile soavità de dolcezza.

E senza dubbio essa credeva che quello mammolo fusse lo Figliolo de Dio.

Anche disse che allora essa vide sopra el capo de essa madonna Chiara due ali, splendide come el sole, le quali alcuna volta se levavano in alto, et alcuna volta coprivano el capo de la preditta madonna.

Adomandata chi altri fu che vedesse questo, respose che essa sola lo vide e che non lo aveva mai revelato ad alcuna persona; né allora lo averia revelato, se non per laude de tanto santa Madre.

[3063] 5. Disse anche essa testimonia come la preditta santa Chiara, con lo segno de la croce e con le sue orazioni, liberò sora Benvenuta di madonna Diambra da la piaga che aveva sotto el braccio e sora Cristiana da la surdità de la orecchia, come disse sora Filippa detta de sopra e sora Cristiana disse de sé medesima.

[3064] 6. Anche disse che una volta vide portare al monasterio alla preditta santa Chiara lo figliolo de messere Ioanni de maestro Ioanni de Assisi, lo quale aveva la febbre e le scrofole; et essa santa gli fece lo segno de la croce e toccollo, e così lo liberò.

Adomandata come sapesse questo, respose che udì poi che el padre suo disse al parlatorio che subitamente fu liberato.

Ma essa testimonia non lo vide innanti che fusse portato a santa Chiara, ma poco tempo da poi lo vide retornare al monasterio guarito.

Adomandata quanti anni aveva el mammolo: respose: cinque anni.

Adomandata del nome del mammolo, disse ( che ) non lo sapeva.

[3065] 7. Anche disse che, patendo essa testimonia una infermitade molto grave, la quale le pigliava nel capo e facevala stridere molto e toglievale la memoria, fece voto a questa santa Madre, quando essa era in fine che passava de questa vita, et incontanente fu liberata.

E dopo non sentì più de quella infermitade.

Adomandata quanto tempo la aveva avuta, respose: più de sei anni.

[3066] 8. Disse anche essa testimonia che una volta la preditta madonna Chiara non se poteva levare dal letto per la sua infermitade; e domandando che le fusse portata una certa tovagliola, e non essendo chi gliela portasse, ecco che una gattuccia, la quale era nel monasterio, incominciò a tirare e strascinare quella tovagliola per portargliela come poteva.

Et allora essa madonna disse a quella gatta: « Cattiva! tu non la sai portare; perché la strascini per terra? ».

Allora quella gatta, come se avesse intesa quella parola, incominciò ad involgere quella tovagliola, acciò che non toccasse terra.

Adomandata come sapesse le preditte cose, respose: che la preditta madonna glielo aveva detto essa medesima.

[3067] 9. Anche de li corporali fatti de lo suo filato, disse essa testimonia che lei medesima ne aveva contati cinquanta paia, li quali furono distribuiti per le chiese, come hanno detto le Sore testimonie de sopra.

[3068] 10. Anche disse che, una volta, credendo le Sore che essa beata Madre fusse in estremo presso alla morte e lo sacerdote le desse la sacra Comunione del Corpo del nostro Signore Iesu Cristo, essa testimonia vide sopra el capo de la sopraddetta madre santa Chiara uno splendore molto grande; e parve a lei che el Corpo del Signore fusse uno mammolo piccolo e molto bello.

E da poi che essa santa Madre lo ebbe recevuto con molta devozione e lacrime, come sempre era usata, disse queste parole: « Tanto benefizio me ha dato oggi Iddio, che el cielo e la terra non gli si potrebbero pareggiare ».

Adomandata se fu alcuna delle altre Sore che vedesse questo, respose che non lo sapeva, ma sapeva bene de sé medesima.

Adomandata quando fu questo, respose che circa la festa de santo Martino passato aveva fatto tre anni.

Adomandata in che ora del dì fu, respose: la mattina dopo la Messa.

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