Meditazione

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In senso etimologico ( dal latino meditar: riflettere, esercitarsi ) meditazione significa una riflessione profonda per assimilare un concetto o un fatto; ma nella tradizione cristiana indica anche una forma di preghiera silenziosa, fatta secondo alcune regole orientative ( che condizionano intelletto e volontà ), per approfondire un mistero della fede o una verità cristiana fino a giungere ai vertici della contemplazione.

È quindi la parte più ascetica e metodica della preghiera; per questo è detta anche orazione mentale o discorsiva.

Secondo la tradizione biblica, l'uomo pio deve meditare giorno e notte la legge del Signore ( Sal 1,1s. ); deve ricordarsi delle parole del Signore, meditare le sue gesta ( Sal 77,4.6 ), deve vegliare nella notte per meditare sulle sue promesse.

Tipico esempio di questo atteggiamento lo offre Maria che "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" ( Lc 2,19 ): cioè conservava il ricordo e ricercava, con il cuore attento, il loro significato più autentico.

La tradizione spirituale ha sviluppato varie metodologie: quella classica della lectio divina, quella più recente dei metodi di orazione, quelle più frammentate e attuali della Bildmeditation ( meditazione con l'immagine ), dei metodi orientali ( yoga, zen, orazione profonda, eutonica, trascendentale ecc. ).

Su quest'ultimo punto, la simpatia che molti mostrano per i metodi orientali di meditazione non è esente da sincretismo ed equivoco: i presupposti teologici e antropologici delle tradizioni religiose orientali di annullamento nel tutto cosmico sono del tutto diversi da quelli cristiani, che considerano Dio come un tu personale e storicamente rivelato.

Si veda, a tale riguardo, la lettera ai vescovi della Chiesa cattolica della Congregazione per la Dottrina della Fede, dal titolo Alcuni aspetti della meditazione cristiana ( 1989 ).

Il metodo classico più noto è forse quello esposto da Ignazio di Loyola negli Esercizi spirituali:egli pone particolare attenzione alle facoltà dell'intelligenza, volontà, memoria, ma richiede anche alcuni preamboli che devono ritenersi molto importanti, come mettersi alla presenza di Dio, fare agire l'immaginazione che ricostruisce la scena al concreto, raccogliere il frutto in una breve sintesi finale, ritmare la meditazione secondo il respiro ecc.

Una questione e quella del passaggio dalla meditazione alla contemplazione: Giovanni della Croce ( v. ) ha indicato dei segni specifici per cogliere il momento del passaggio dall'una all'altra.

Un'altra questione riguarda la natura di preghiera della meditazione: per alcuni ( per esempio, H. Bremond ) non si tratta di preghiera, ma di fase preparatoria; ma la Chiesa la considera un elemento indispensabile della vita spirituale sana e seria, da farsi ogni giorno.

v. Esercizi spirituali; Lectio divina; Preghiera

Magistero

La memoria dapprima, la coscienza poi, la comprensione in seguito, la meraviglia, la contemplazione, infine, non sono forse le fasi della vita spirituale della Madonna, assurta, anche sotto questo aspetto, ad esempio, a tipo del processo interiore, che dovrebbe compiersi in ogni seguace di Cristo?

Catechesi Paolo VI
9-1-1974

Concilio Ecumenico Vaticano II

Della Parola di Dio nei seminari Optatam totius 4
  Optatam totius 8
dei laici Apostolicam actuositatem 4
presso i fratelli separati Unitatis redintegratio 23
… e liberazione dell'Induismo Nostra aetate 2
v. Orazione mentale

Catechismo della Chiesa Cattolica

Il desiderio di Dio 28
I simboli della fede 197
Parole e azioni 1154
Le sacre immagini 1162
Giorno di grazia e di cessazione dal lavoro 2186
I Salmi, preghiera dell'Assemblea 2588
La vita di preghiera 2699
La meditazione 2705ss
Di fronte alle difficoltà della preghiera 2729
Comp. 454; 568; 570

Summa Teologica

  II-II, q. 82, a. 3