Tipologia

Dal greco « typos », « figura, immagine », spesso contrapposto a « realtà, cosa in se ».

La tipologia o lettura tipologica è una particolare maniera di interpretare la Scrittura sacra, vedendo in alcuni personaggi o vicende dell'AT ( ad es. l'Esodo; Mosè; Elia; Giuseppe; Noè… ) la figura - quasi il simbolo - di vicende e realtà del NT.

Tale lettura tipologica, che inizia già nel NT stesso ( specie in alcune lettere di san Paolo: 1 Cor 10,1-6; Rm 4; Gal 4,21-31 ), è molto viva specie nel periodo della Chiesa antica, ed era molto usata specialmente nella catechesi sacramentale ( detta anche mistagogica, che voleva cioè condurre a capire, con la tipologia, il senso profondo dei segni e dei riti ).

Soprattutto i Padri della Chiesa si sono serviti largamente della tipologia nell'interpretazione spirituale della Scrittura.

Esempio: alla lettera « tipi », che Dio ha suscitato per raffigurare anticipatamente le realtà spirituali dell'era messianica ( « antitipi », 1 Pt 3,21, ma Eb 9,24 ).

Benché oltrepassi la chiara coscienza degli autori ispirati, questo senso « tipico » ( o « allegorico », Gal 4,24 ) dei libri sacri non è meno scritturistico, perché voluto da Dio, autore di tutta la Scrittura.

Ordinato all'istruzione dei cristiani, è stato spesso evidenziato dagli autori del N. T.

Paolo lo inculca a più riprese ( v 11; 1 Cor 9,9s ; Rm 4,23s; Rm 5,14; Rm 15,4; 2 Tm 3,16 ); interi scritti, come il quarto vangelo o la lettera agli Ebrei, sono fondati su una tipologia dell'A. T.

1 Cor 10,6

Catechismo della Chiesa Cattolica

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