Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 74

XXI domenica dopo Pentecoste
( Mt 18,23-35 )

Chi vive in Comunità ha l'obbligo di sopportare i difetti dei Confratelli

1 Un padrone condonò un debito di diecimila talenti a uno dei suoi servi che l'aveva pregato di rinviare il pagamento e si meravigliò molto quando gli riferirono che quel serva aveva fatto imprigionare un suo compagno che gli doveva cento denari, benché anch'egli l'avesse insistentemente pregato di dargli un po' di tempo.

« Servo malvagio, gli disse il padrone, non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto compassione di te? »( Mt 18,24ss. )

Dio vi ha condonato un gran debito e si aspetta che voi facciate altrettanto con i vostri Fratelli, soprattutto con chi vi deve di più ( Ef 1,7 ).

Non è possibile vivere insieme senza che uno sia infastidito dall'altro.

Uno sarà di umore difficile, un altro avrà un umore contrario; uno avrà modi sgarbati, un altro avrà uno spirito deprimente, un altro invece sarà troppo compiacente.

Ci sono alcuni che dicono, con troppa facilità, ciò che pensano; altri invece sono troppo riservati e troppo falsi; altri ancora troppo critici.

È difficile che tanta disparità di umori, che tanta differenza di temperamenti non causino difficoltà tra i Fratelli, per cui, se la grazia non viene in aiuto, è quasi impossibile che si possa andare d'accordo e che la carità non ne soffra infinitamente.

Ma c'è un mezzo per mantenere l'unione in una Comunità - nonostante la diversità dei caratteri - ed è quello di sopportare caritatevolmente i difetti di ognuno: dobbiamo essere disposti, cioè, a far grazia agli altri, come vogliamo che gli altri facciano con noi.

Proprio a questo vi siete necessariamente impegnati, quando avete deciso di vivere in Comunità.

E allora rifletteteci bene, oggi e per il resto della vostra vita.

2 La carità che si esige da noi, suppone una pazienza a tutta prova.

Tutti abbiamo i nostri difetti e li portiamo dovunque andiamo; dobbiamo quindi chiudere scambievolmente un occhio su di essi se vogliamo mantenere la pace e l'unione nelle società meglio assortite.

Perciò san Paolo dice che la carità sopporta tutto ( 1 Cor 13,7 ), lo ripete anzi due volte, per convincerci che non si sbaglia e che non l'ha detto irresponsabilmente.

C'è chi dice: potrei anche sopportare questa cosa dal mio Confratello, ma quell'altra non riesco assolutamente a sopportarla.

Oppure dice: il mio temperamento è troppo differente dal suo.

Dunque volete essere caritatevoli con il vostro fratello e essere a lui uniti, solo finché qualche contrarietà non vi fa decidere il contrario ( Ef 4,32 ).

Ma la carità sopporta tutto, rifletteteci bene.

Se pensate di vivere in Comunità senza essere costretti a sopportare i difetti dei Confratelli, vi ingannate, anzi vi siete ingannati quando ci siete entrati.

Cercate dunque di prendere provvedimenti per il presente e per il resto della vostra vita.

3 Il motivo che deve maggiormente impegnarvi a sopportare i difetti dei vostri Fratelli, è che Dio ve l'impone.

Quando Dio vi ha messo in una comunità, ha messo sulle vostre spalle un peso difficile da portare.

Qual'è questo peso?

Sono i difetti degli altri.

Però, per quanto pensate sia questo peso, san Paolo vuole che lo portiamo se vogliamo osservare la legge del Signore ( Gal 6,2 ).

Avete inteso la lezione? L'avete capita bene? E allora praticatela!

Dio stesso ve ne dà l'esempio, egli che ha sofferto tanto per colpa vostra e continua ancor oggi a soffrirne!

Avete commesso un grande numero di peccati contro di lui, pur essendogli debitore di molte grazie; tuttavia, se ricorrerete a lui, vi perdonerà tutto, a condizione però che anche voi perdoniate il vostro fratello ( Mt 6,14 ) e che non abbiate alcun risentimento per qualsiasi sofferenza vi abbia procurato e vi procurerà.

Questo ci assicura il Vangelo di oggi, soprattutto nel preludio e nella conclusione.

Ma se non volete soffrire nulla dai vostri Fratelli, Dio non sopporterà nulla da parte vostra e vi punirà terribilmente di ciò che avete fatto contro di lui.

Se invece sopportate tutto dai Fratelli, anche Dio perdonerà ciò che avete fatto contro di lui.

Dice infatti Gesù: Sarete misurati con la misura con la quale avete misurato gli altri ( Mt 7,2; Mc 4,24; Lc 6,37 ).

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