Opera incompiuta contro Giuliano

Indice

Libro III

125 - Tali uomini quali Dio non può fare

Giuliano. Poiché infatti ascrivi all'opera di Dio tali uomini quali egli non può fare, mostri che nulla di quello che avevi detto fatto da Dio appartiene a Dio.

Agostino. Gli uomini non li può fare se non Dio.

Tu piuttosto di' come i bambini non vengano strappati al potere delle tenebre, quando sono rigenerati per mezzo dei sacramenti divini.

126 - Più benevolo con il diavolo che con Dio

Giuliano. Sul quale argomento, benché sia stato trattato più diffusamente nel primo libro,17 tuttavia anche qui almeno brevemente esprimiamo quale sia la tua sentenza.

Temi di assegnare all'opera del diavolo una qualche sostanza, ma non temi di addossare a Dio, non dico un qualche crimine, bensì un grande crimine.

Trova più rispetto presso di te la natura della carne umana che la giustizia di Dio.

Quasi fosse infatti qualcosa di grande, hai temuto così tanto di assegnare al diavolo la sostanza dell'uomo, e, quasi non fosse nulla di grande, hai addebitato alla giustizia e alla santità di Dio l'infusione nell'uomo di una scelleratezza.

Come se tra le due affermazioni, ma ambedue false, assegnare alle opere del diavolo la carne non fosse stato più tollerabile che assegnare alle opere di Dio l'iniquità.

Agostino. Siete voi piuttosto a bestemmiare la giustizia di Dio, dicendo che sotto la sua onnipotenza i bambini soffrono mali così grandi senza " mali " meriti.

Ma di' ormai in che modo separate i bambini da coloro che Dio libera dal potere delle tenebre per trasferirli nel regno del suo Figlio diletto. ( Col 1,13 )

127 - Qualcosa di più tetro dei sacramenti manichei

Giuliano. Come infatti qui hai detto che i bambini sono formati da Dio rei e in potere del diavolo, così nelle ultime parti del tuo libro hai vomitato qualcosa di più tetro di quanto sono tetri i sacramenti dei manichei, dicendo che Dio crea i cattivi così come pasce e nutre i cattivi. ( Is 45,7 )

Agostino. Quando arriverai alle medesime parti del mio libro, ivi apparirà in che senso sia stato detto ciò che qui obietti.

Adesso di' ormai, per favore, come non siano liberati dal potere delle tenebre i bambini, quando vengono rigenerati e trasferiti nel regno del Cristo.

128 - "Io creo i mali"

Giuliano. Dio dunque crea il male!

Agostino. Tu non capisci in che senso Dio dica presso il Profeta: Io creo i mali. ( Is 45,7 )

129 - Dio punisce ciò che fa lui stesso

Giuliano. E si puniscono gli innocenti per quello che fa Dio!

Agostino. Né sono innocenti per la loro origine, né si puniscono per quello che fa Dio.

130 - Per giustizia, non per malizia

Giuliano. E sono posseduti dal diavolo, perché è Dio che li fa possedere dal diavolo!

Agostino. Anche l'Apostolo consegnò un tale a satana, ma per giustizia, non per malizia. ( 1 Cor 5,5 )

Anche Dio abbandonò alcuni in balìa di una intelligenza depravata, ( Rm 1,18 ) e speriamo che non vi siate compresi pure voi.

131 - Origine viziata

Giuliano. E Dio imputa agli uomini un crimine delle sue mani.

Agostino. Non è un crimine delle mani di Dio quello che i bambini contraggono dalla loro origine viziata.

132 - Dio complice del diavolo

Giuliano. E il crimine che il diavolo persuase, Dio teneramente, diligentemente, perseverantemente lo plasma e lo protegge e lo custodisce e lo forma.

Agostino. Dio non forma il crimine che il diavolo persuase, ma Dio forma bene ciò che egli forma dalla natura che il diavolo viziò.

133 - Dio rimedia al male della generazione con la rigenerazione

Giuliano. E Dio reclama un frutto di bontà dall'uomo nel quale ha ingenerato il male!

Agostino. Dio non ha ingenerato il male, ma il male che la generazione viziata ha ingenerato, Dio lo purga con la rigenerazione.

134 - Altro che un giusto Signore!

Giuliano. E con tutta la legge poi Dio mentisce dicendo di essere un giusto Signore!

Agostino. Tu mentisci! Negando che i figli di Adamo abbiano un peccato degno di un grave giogo, ( Sir 40,1 ) che cosa tenti di dimostrare tu se non che Dio sia ingiusto?

135 - Si chiama ancora Dio?

Giuliano. E chi è capace di tanti crimini si chiama ancora Dio?

Agostino. Proprio perché Dio non è capace in nessun modo di crimini, per questo non è capace nemmeno del crimine che gli addebitate voi: che senza il merito di nessun peccato originale i bambini patiscano tanti e tanto grandi mali, o facendo Dio stesso questo o permettendolo.

136 - Proprio dei cattolici, proprio dei manichei

Giuliano. Dei manichei sparirà il ricordo con il loro strepito, perché rimane in eterno il Signore, che erige per il giudizio il suo trono e giudicherà il mondo con giustizia. ( Sal 9,7-9 )

Nessun crimine c'è in Dio. Egli quindi non crea i cattivi.

Perché, se fossero cattivi per natura, Dio non li potrebbe creare.

E da questo, com'è proprio dei cattolici confessare Dio creatore dei buoni, così è proprio dei manichei credere che Dio sia creatore dei cattivi.

Agostino. Se voi non foste sordi contro le parole divine dove si dice: Giudicherà il mondo con giustizia, imparereste a riconoscere l'equità di Dio anche nelle pene dei bambini.

Per natura infatti sono buoni, perché li crea Dio; ma per un vizio sono cattivi, e da questo vizio Dio li risana.

Nella quale sentenza cattolica non sparisce il ricordo dei manichei soltanto, ma anche il ricordo dei pelagiani con lo strepito della loro loquacità.

137 - Precedenti

Giuliano. Ma vediamo anche il seguito.

Agostino. Ecco, passi già alle altre parole del mio libro e contro ciò che dalle precedenti parole io ti avevo proposto quasi per una tua confutazione non dici nulla.

Infatti per pressarvi con l'autorità dell'Apostolo io ho detto che voi dite che i bambini non sono liberati dal potere delle tenebre e non sono così trasferiti nel regno di Dio. ( Col 1,13 )

Contro la quale mia accusa non dicendo nulla, tu veramente, come ho già detto sopra, apparisci un eretico nudo.

Ma io non ho faticato nello spogliarti, perché tu contro la fede apostolica dell'antichissima madre Chiesa non hai osato coprirti con nessun panno vaniloquo di parole tue.

138 - Un testo riassuntivo di A.

Giuliano. Ascolta dunque brevemente di che cosa si tratti nella presente questione.

I cattolici dicono che la natura umana, fatta buona dal Dio buono, suo creatore, ma viziata dal peccato, ha bisogno del medico Cristo.

I manichei dicono che la natura umana non sia stata fatta buona da Dio e viziata dal peccato, ma dicono che l'uomo è stato creato dal principe delle tenebre eterne con la mescolanza di due nature, una buona e una cattiva, esistenti da sempre.

I celestiani e i pelagiani dicono che la natura umana è stata fatta buona dal Dio buono, ma nei bambini nascenti l'asseriscono talmente sana che essi non hanno la necessità a quell'età della medicina del Cristo.

Riconosci dunque nel dogma tuo il nome tuo e smetti di rinfacciare ai cattolici che ti confutano e un dogma e un nome estranei ad essi.

Infatti la verità redarguisce gli uni e gli altri: e i manichei e voi. Dice infatti ai manichei: " Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina?

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola.

Così che non sono più due, ma una carne sola.

Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi ". ( Mt 19,4-6 )

In tal modo appunto indica Dio e come creatore degli uomini e come unitore dei coniugi, contro i manichei che negano ambedue queste verità.

A voi dice d'altra parte: " Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto ". ( Lc 19,10 )

Ma voi, egregi cristiani, vogliate rispondere al Cristo: Se tu sei venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto, non sei venuto per i piccoli, perché essi non erano perduti e sono nati salvi.

Vattene ai grandi. Contro di te adoperiamo in prescrizione le tue stesse parole: " Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati " ( Mt 9,12 )

Così avviene che Manicheo, il quale dice che all'uomo si è mescolata una natura cattiva, voglia che il Cristo liberi da essa almeno l'anima buona, e tu al contrario sostieni che nei piccoli, poiché sono salvi nel corpo, non c'è nulla che il Cristo abbia da liberare.

E in tal modo Manicheo vitupera, sì, detestabilmente la natura umana, ma tu la lodi crudelmente.

Tutti coloro infatti che crederanno a te lodatore, non offriranno i loro bambini al Salvatore.18

Anche nella mia prima opera ho commentato che tu nulla fai di più che farti capire poco.

Agostino. Sono capito in modo pieno, lo voglia tu o non lo voglia; ma tu che non hai nulla di pronto da dire contro i miei argomenti vuoi che non sia capito ciò che io ho detto di verissimo e di saldissimo.

Del resto la realtà stessa ha indicato che tu non hai potuto confutare le mie tesi.

139 - Ti affatichi e non puoi confutarmi

Giuliano. E ho dimostrato che i tuoi commenti quasi nella loro maggioranza ci si affatica più a capirli che a vincerli.

Agostino. E tu ti affatichi e - quello che è peggio per te - sei vinto.

Tuttavia non ti affatichi per capirmi - il che puoi facilissimamente -, ma ti affatichi per confutarmi: il che non lo puoi.

140 - Approfitti della dimenticanza dei lettori

Giuliano. Ma se lo volessi fare punto per punto, apparirò e superfluo nel ripetere i medesimi discorsi e lungo nel tenere dietro a tutte le discussioni.

Agostino. Ecco come agisci, perché il lettore si allontani un bel po' da quanto ho detto e giudichi che tu abbia risposto, mentre dimentica i punti che ti eri proposto con l'apparente intenzione di confutarli.

141 - Il metodo che seguirò

Giuliano. Pertanto, sebbene tutti gli scritti pubblicati da te contro di noi si affrettino ad un fine soltanto, cioè a persuadere che esistano mali naturali, o che il diavolo sia creatore degli uomini o che Dio sia creatore di crimini, reputo tuttavia che gioverà alquanto alla preoccupazione della brevità se da parti diverse raggrupperò insieme soprattutto quegli argomenti con i quali ti sembra di difendere tutta la tua opinione, mentre te ne servi per nasconderti, e se prima aiuterò i tuoi argomenti con una esposizione, perché apparisca a che cosa mirino, e se poi li abbatterò, non sparsi ma raccolti, non involuti ma svelati.

Agostino. Per la tua ammirevole preoccupazione di brevità rendi otto libri ad uno solo dei miei, che non smonti nemmeno con tanta prolissità di chiacchiere.

Di' ora, se puoi, come non siate costretti a dire al Cristo, se non con le parole, certamente con gli stessi vostri perversi sentimenti: Se sei venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto, non sei venuto per i piccoli, perché questi non erano perduti e sono nati salvi.

Vattene ai grandi. Contro di te adoperiamo in prescrizione le tue stesse parole: " Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati ".19

Rispondi a queste parole. Perché tenti di avvolgere e di occultare la verità con falsi discorsi?

142 - Un altro testo di A. riportato da G.

Giuliano. Pertanto nelle ultime parti del tuo libro, dopo aver detto: Dio crea i cattivi, così come nutre e pasce i cattivi aggiungi: Perché quello che assegna ad essi creandoli appartiene alla bontà della natura e l'incremento che dà ad essi pascendoli e nutrendoli è un buon aiuto che presta non certo alla loro malizia, bensì alla medesima loro buona natura, creata da lui buono.

Il loro essere uomini è un bene di natura e di questo bene è autore Dio; invece il loro nascere con il peccato, destinati a perire se non rinascono, appartiene al seme che è stato maledetto fin da principio, per il vizio di quell'antica disobbedienza. ( Sap 12,11 )

Del quale vizio tuttavia si serve bene il plasmatore anche dei vasi d'ira, per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso i vasi di misericordia, perché qualcuno non lo attribuisca ai suoi meriti se è liberato per grazia, pur appartenendo alla medesima massa, ma " chi si vanta, si vanti nel Signore ". ( 1 Cor 1,31 )

Costui, allontanandosi da questa fede, non vuole ammettere che i nascenti siano sotto il diavolo, perché i bambini non si portino al Cristo per essere liberati dal potere delle tenebre ed essere trasferiti nel regno di lui. ( Col 1,13 )

E così mette sotto accusa la Chiesa diffusa in tutto l'orbe, nella quale dappertutto tutti i piccoli battezzandi non per altro fine sono insufflati se non perché sia buttato fuori da loro il principe del mondo.20

Ugualmente nel seguito parlando della libidine, senza la quale non si può avere l'unione dei coniugi, libidine che noi difendiamo come naturale e come pertinente all'opera di Dio, non come un qualche grande bene, ma come sensibilità dei corpi fatti da Dio, libidine che tu in tanto numerosi scritti cerchi di asserire inserita nelle viscere umane dal diavolo, collocando il tuo dogma nella sua vergogna; parlando dunque della stessa libidine, come frequentemente, anche nell'ultima parte del tuo libro, ne parli così: Perciò anche l'onesta unione dei coniugi non la condanniamo per la vergognosa libidine dei corpi.

L'unione infatti ci potrebbe essere, anche se precedentemente non fosse stato commesso nessun peccato, e di essa non arrossirebbero i coniugati; la libidine invece sorse dopo il peccato, e si sentirono costretti a velarla per vergogna. ( Gen 3,7 )

Da qui è rimasta successivamente ai coniugati, anche se usano di questo male in modo buono e lecito, l'abitudine di evitare in tale operazione lo sguardo umano, e così confessano che bisogna vergognarsi di tale operazione, mentre nessuno deve vergognarsi di ciò che è buono.

Quindi chi per la mortificante libidine si unisce lecitamente, usa bene di un male; chi viceversa si unisce illecitamente, usa male di un male.21

Agostino. Per quale ragione la mia sentenza è stata interrotta e dopo l'omissione di alcune righe è stato aggiunto, come se fosse il seguito: Quindi chi per la mortificante libidine ecc., ma sono state omesse le mie parole dove è detto: In tal modo si insinuano queste due verità: e la bontà della lodevole congiunzione per generare figli, e la malvagità della umiliante libidine, per cui coloro che sono generati devono esser rigenerati per non essere condannati?22

Per quale ragione sottrai coteste mie parole di mezzo alla mia sentenza e dopo averle sottratte soggiungi altre mie parole, come se fossero quelle che seguono?

Cos'è questo che fai? Per quale ragione lo fai?

È poco che tu trascuri quei punti del mio medesimo libro che ti eri proposto di confutare per ordine e passi ad altri punti, con il risultato che l'ordine si turba e dalla memoria del lettore cade quanto era stato proposto da te.

Per giunta anche le parole che inserisci disordinatamente come ti è piaciuto, non le ripeti con fedeltà tutte e integre, ma tagli dove vuoi, togli quanto vuoi, congiungi come vuoi.

Ma fa' tutto quello che vuoi: tanto apparirai vinto e stravinto come non vuoi.

143 - I riferimenti di G. non sono precisi

Giuliano. Riceve infatti il nome di male più correttamente che di bene ciò di cui si vergognano e i cattivi e i buoni, e facciamo meglio a credere all'Apostolo quando scrive: " Nella mia carne non abita il bene ", ( Rm 7,18 ) piuttosto che credere a Giuliano, il quale dice che è un bene la concupiscenza.

Agostino. Non era una grande fatica completare dal mio libro anche questa sentenza.

Io infatti ho detto: Piuttosto che credere a Giuliano quando dice che la concupiscenza è un bene: della quale, se se ne vergogna, riconosce che è un male; se poi non se ne vergogna, aggiunge l'impudenza, che è un male anche peggiore.23

Ma non so per quale ragione tu non abbia riferito queste parole, potendo ugualmente non rispondere ad esse, come alle altre che hai riferito per confutarle e poi non hai voluto nemmeno più toccarle.

144 - Difficilmente intelligibili le tue parole

Giuliano. E poco dopo continui: Poiché la natura umana, che nasce dal matrimonio o dall'adulterio, è opera di Dio.

La quale natura se fosse un male non si dovrebbe generare; se non avesse un male, non si dovrebbe rigenerare, e per ridurre le due verità ad un solo e medesimo vocabolo: se la natura umana fosse un male, non si dovrebbe salvare; se nella natura umana non ci fosse nessun male, non si dovrebbe salvare.

Chi dunque nega che la natura umana sia un bene, nega il Creatore buono che l'ha creata; chi poi nega la presenza in lei di un male, nega il misericordioso Salvatore a lei che è stata viziata.

Pertanto negli uomini che nascono né sono da scusare gli adultèri per il bene che attraverso di essi è stato creato dal Creatore buono, né sono da accusare i matrimoni per il male che in essi dev'essere sanato dal Salvatore misericordioso.24

Nei riguardi di queste tante parole che ho riportato dai tuoi scritti, poiché in esse avevi sofferto un grande danno nel pensiero per il tentativo di farti apparire acuto nel dire qualcosa, occorre che nel ripeterle facciamo delle distinzioni, sia per la nostra abitudine di non agire mai con inganno, sia per la sicurezza della verità, poiché sono difficilmente intelligibili le tue parole dai tuoi ragionamenti.

Dei manichei hai detto dunque che biasimano la natura della carne e asseriscono che l'uomo fu fatto con il mescolamento di due nature, una buona e una cattiva.

Di noi poi che chiami eretici, affermi che diciamo: la natura umana, creata dal Dio buono, è buona, come testimonianza del suo autore, e nei bambini è talmente sana da non essere necessaria a loro la medicina del Cristo.

Di te dici poi che affermi: certamente buona fu creata dal Dio buono la natura di Adamo all'inizio, ma tuttavia fu viziata dal peccato e ha bisogno perciò della medicina del Cristo.

In verità nel primo libro della presente opera, accostando le opinioni delle due parti, ho dimostrato come non ci sia nessuna distanza tra la vostra fede e la " profanità " dei manichei, essendo appunto manifesto che la vostra fede è nata dai manichei.

Risultò dalla mia dimostrazione che tu per paura fai coppia con Gioviniano, ma per amore fai coppia assolutamente con Manicheo.

Questo dunque dev'essere discusso anche nella presente situazione, ma distinguo prima la nostra dottrina e dopo la vostra.

Di noi hai detto dunque la verità dicendo che noi diciamo la natura umana creata buona dal Dio buono: ma fin qui è dottrina nostra.

Una parte infatti che completa la nostra sentenza o non l'hai vista o l'hai soppressa, e hai messo invece un'altra parte che non è nostra e l'hai presa dalla tua dottrina.

Ma noi non diciamo soltanto che la natura dell'uomo fu creata buona da Dio in Adamo, bensì diciamo che in tutti i bambini è creata buona da quel Dio che fu l'autore del primo uomo, ed è per questo che asseriamo Dio creatore di tutti gli uomini.

Agostino. Che altro infatti diciamo anche noi del Signore Dio, creatore di tutti gli uomini?

Ma voi negate - e questo sia lungi da noi! - che Dio sia necessario ai bambini come salvatore, asserendo che la loro natura è tanto buona da dire voi che non c'è in essa nessun male per cui abbia bisogno del medico Cristo.

A questo rispondi tu, confuta prima ciò che ti eri proposto di confutare.

Mostra per quale ragione si essufflino i bambini da battezzare.

Oppure contesta che si debbano essufflare, indicendo guerra apertissima all'antichissima Chiesa universale. Su questo agisci, qui insisti, contro questa fortezza scaglia, se puoi, qualcosa che la faccia crollare.

Perché fuggi sotto le pelli della tua loquacità?

Perché spargi vanissimi fumi per far dimenticare al lettore questi problemi, così coperti e oscurati da te, e fargli pensare che tu dici qualcosa, mentre non sei capace di rispondere un bel niente?

145 - Parole antitetiche tra loro

Giuliano. Non solo dunque hai rimosso questa parte della nostra sentenza dalla nostra dichiarazione, ma le hai anche sostituito una tua parte, la quale al primo incontro avrebbe qualcosa di odioso, ma tuttavia svanirebbe dopo che fosse stata discussa.

Hai riferito infatti che noi diciamo che la natura, creata buona dal Dio buono, è però così sana da non avere necessità della medicina del Cristo.

Cerca dunque d'intuire quanta penuria di verità ti affligga, se anche nelle stesse parole che si dicono antitetiche non ti vergogni di commettere un furto tanto evidente.

Infatti dopo aver posto precedentemente le parole: " Natura buona ", hai soggiunto poi: " È così sana ".

Forse antitetico di buono è sano? Certamente quando diciamo buono, non gli opponiamo in senso proprio nient'altro che cattivo; se poi la causa richiede che diciamo sano, gli collochiamo di fronte debole o malato.

Cosicché se è sano, non si dice certamente debole; se è debole, non si dice sano.

Quando invece diciamo: Questo è buono, non gli opponiamo come contrario il nome di sano, ma il vocabolo di cattivo.

Tu dunque avresti dovuto dire che noi definiamo la natura degli uomini creata buona da Dio, ma che essa è nei bambini talmente buona da non richiedere nessun correttore del suo stato creaturale.

Oppure se preferivi indicare le cose che erano buone con un vocabolo improprio, cioè di cose sane, avresti significato tutto con un modo di parlare consono.

Adesso invece tu, come una piccola murena, affondi tra i sassi delle definizioni.

Poiché infatti la verità ti aveva spinto a confessare che noi diciamo la natura degli uomini creata buona dal Dio buono, e poiché in quella parte della nostra sentenza vedevi molta ragionevolezza e nessuna odiosità, passasti subito ad altre parole, soggiungendo che noi però sosteniamo la natura umana tanto sana da credere che non le sia necessaria la medicina del Cristo.

Se cadi in tutto questo per imperizia, sei stupidissimo; se invece lo fai per furberia, ti fai trovare maliziosissimo.

Agostino. Quando ti saresti ridotto a fare questi discorsi se non perché non avevi che dire?

Noi infatti non avremmo dovuto dire, come pensi tu, la natura umana " talmente sana " dopo averla detta " buona ", per non opporre tra loro termini che non sono veramente antitetici.

Il che se volessi dimostrare con quanta imperizia tu lo dica, indugerei a somiglianza di te su argomenti non necessari.

Togli di mezzo le discussioni superflue, che non gioverebbero minimamente a te nemmeno se fossero vere, e di', se puoi, come voi non neghiate ai bambini il medico Cristo.

Appena infatti comincerai a dirlo, ivi apparirà la ragione per cui queste disquisizioni, benché vane e non pertinenti alla questione ora trattata, hai creduto tuttavia di doverle interporre qui.

146 - Soprattutto i bambini

Giuliano. Eccomi infatti a rispondere brevemente: tanto poco neghiamo ai bambini, che sappiamo innocenti, la medicina del Cristo, da confessare che soprattutto essi ne hanno bisogno in più grande copia.

Nascono infatti così esili e deboli che non solo non possono alimentarsi di propria iniziativa, ma non possono nemmeno implorare l'aiuto dei genitori, e sono esposti a così tante disgrazie che è per loro esiziale anche un latte troppo denso e spesso il sonno delle allattatrici.

Agostino. Ecco perché tu stordisci la memoria del lettore frammettendo disquisizioni superflue.

Voi non negate ai bambini la necessità del medico Cristo per i mali del corpo, dalla cui debolezza sono viziati di invalidità o privati della vita, e negate a loro la necessità del medico Cristo per il peccato che li sottomette al potere del diavolo, per essere liberati dal quale sono essufflati nel battesimo.

Questa obiezione, facendo finta di doverla confutare, te la sei posta unicamente perché non ti si rimproverasse d'aver avuto paura di essa, ma poi non hai tentato di confutarla, perché i tuoi giavellotti da quel fondamento fermissimo e quasi adamantino sarebbero piuttosto rimbalzati contro di te a ucciderti.

Per questo hai inserito la disquisizione superflua sui termini antitetici, perché il lettore, dimentico di quella obiezione invitta, ti lasciasse respirare nelle tue vanissime digressioni, per quante ne inserivi, come uno che risponde qualcosa e non dice nulla.

Così appunto hai tirato fuori la fralezza del corpo infantile, esposta a molte disgrazie, quasi che o in essa i bambini sarebbero tormentati, o oppressi dalla sua grave debolezza, o, in quella loro età, potrebbe accadere ad essi qualcosa di male, se la natura umana fosse durata come era stata creata.

" Ostendi ", se puoi, per quale ragione la Chiesa del Cristo essuffli i bambini battezzandi, o contendi, se puoi, che essi non sono da essufflare, o taci, se non puoi; anzi taci, poiché non puoi.

147 - La medicina del Cristo è necessaria a tutti i mortali

Giuliano. Secondo la condizione del corpo mortale incorrono e nelle tribolazioni delle infermità e nelle pene dei dolori e nei pericoli delle malattie.

Non solo dunque ai bambini confessiamo necessaria la medicina del Cristo, dal quale sono stati anche creati, ma necessaria altresì alla natura di tutti i mortali.

Agostino. Dunque voi credete che anche nel paradiso ci sarebbero stati tutti cotesti mali, se nessuno avesse peccato, e pensate la morte degli uomini nel paradiso come la morte delle bestie, perché credete comune a tutti nel paradiso la mortalità dei corpi.

O miseri! Se pensaste con senso cristiano alla beatitudine di quel posto, credereste che nel paradiso non sarebbero morte nemmeno le bestie, come esse non sarebbero state feroci; ma, sottomesse agli uomini con ammirabile mansuetudine, non avrebbero cercato il pasto con morti alterne, bensì avrebbero consumato con gli uomini gli alimenti vegetali comuni, come è scritto. ( Gen 1,29-30 )

Oppure se le bestie le dissolveva un'estrema vecchiaia, perché nel paradiso solamente la natura umana possedesse la vita eterna, per quale ragione non credere che sul punto di morire fossero tolte dal paradiso o ne uscissero al primo sentore della morte imminente, perché la morte non avvenisse per nessun vivente nel luogo di quella vita?

Infatti nemmeno gli stessi uomini che avevano peccato avrebbero potuto morire, se per il merito della iniquità non fossero usciti fuori dall'abitazione di tanta felicità.

148 - Le infermità scompariranno con la risurrezione dei corpi dei giusti

Giuliano. Le infermità della natura, come si attenuano nella vita presente con diversi generi di rimedi, così anche spariranno completamente con l'avvento della risurrezione, tuttavia nei corpi dei giusti.

Agostino. Tra questi giusti tu poni anche i bambini che non hanno fatto nulla né di bene né di male con la propria volontà o dai giusti separi i bambini che tuttavia non separi dalla felice risurrezione della carne?

Per quale ragione dunque hai eccepito per i corpi dei giusti nei quali questi mali spariscono con l'avvento della risurrezione?

Se poi i bambini per la giustizia del secondo uomo, che è l'autore della rigenerazione, si considerano giusti, perché non considerarli ingiusti per il peccato del primo uomo, che è l'autore della generazione?

149 - L'equivoco è colpa tua

Giuliano. Ecco dunque in quanti mali noi confessiamo necessaria alla natura umana la medicina del Cristo.

Ma so che tu sei pronto a gridare che noi cavilliamo con te.

Non infatti questa medicina con la quale si soccorrono i corpi, ma con il nome di medicina tu hai significato la grazia del Cristo, che tu affermavi negata da noi.

Al che si può rispondere che l'equivoco è colpa tua, che non hai voluto indicare con i nomi propri la realtà che volevi far intendere.

Ma poiché almeno in ritardo si è capito di quale medicina tu parlassi, la cui negazione ci avevi confusamente rinfacciato mentendo, rispondiamo anche a questo che hai tirato fuori nel secondo libro, come abbiamo già protestato nella prima opera: noi confessiamo la grazia del Cristo, ossia il battesimo, da quando il Cristo ne istituì il rito, talmente necessario a tutte le età in genere, che colpiamo di anatema eterno chiunque neghi la sua utilità anche ai bambini.

Agostino. Di medicina trattiamo: con il quale nome volle il Cristo che si chiamasse la sua grazia nel passo dove disse di se stesso: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. ( Mt 9,12 )

Voi dite invece che la grazia del Cristo non è necessaria ai bambini perché siano risanati, ma solamente perché siano adottati nel regno di Dio.

Non credere dunque di aver risposto dove vedi che non puoi rispondere.

Indice

17 Sopra, 1,52.64
18 De nupt. et concup. 2,9
19 Mt 9,12;
De nupt. et concup. 2,9
20 De nupt. et concup. 2,32-33
21 De nupt. et concup. 2,36
22 De nupt. et concup. 2,36
23 De nupt. et concup. 2,36
24 De nupt. et concup. 2,36