Discorsi sul Nuovo Testamento |
1.1 - Origine degli affanni terreni
1.2 - L'umiltà è il fondamento dell'edificio spirituale
2.3 - Vedere Dio ed essere veduti da Dio
3.4 - Il peccatore deve rifugiarsi in Dio
Abbiamo sentito nel Vangelo che il Signore, pieno di gioia nello spirito, rivolse a Dio Padre le seguenti parole: Ti lodo, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai fatte conoscere ai piccoli.
Sì, Padre, poiché così tu hai voluto.
Tutto è stato affidato a me dal Padre mio e nessuno conosce il Figlio tranne il Padre e nessuno conosce il Padre tranne il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà farlo conoscere. ( Mt 10,25-27; Lc 10,21s )
Nel parlare ad alta voce noi ci stanchiamo e voi vi stancate nell'ascoltare.
Ascoltiamo dunque lui che continua a parlare e dice: Venite da me tutti voi che siete stanchi. ( Mt 11,28 )
Perché tutti siamo stanchi, se non perché siamo uomini mortali, fragili, deboli, che abbiamo dei recipienti di fango che si procurano angustie a vicenda?
Ma se si trovano nelle angustie i recipienti di carne, si dilatino gli spazi della carità.
Perché dunque dice: Venite da me voi tutti che siete stanchi, se non perché non siate stanchi?
La sua promessa infatti è facile; poiché aveva chiamato a sé quelli ch'erano stanchi, questi avrebbero forse chiesto per quale ricompensa furono chiamati: E io - rispose - vi farò riposare. ( Mt 11,28 )
Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, ( Mt 11,29 ) non a fabbricare il mondo, non a creare tutte le cose visibili e invisibili, non a compiere miracoli nel mondo e risuscitare i morti, ma che io sono mite ed umile di cuore. ( Mt 11,29 )
Vuoi essere alto? Comincia dal più basso.
Se pensi di costruire l'edificio alto della santità, prepara prima il fondamento dell'umiltà.
Quanto più grande è la mole dell'edificio che uno desidera e progetta d'innalzare, quanto più alto sarà l'edificio, tanto più profonde scaverà le fondamenta.
Mentre l'edificio viene costruito, s'innalza bensì verso il cielo, ma colui che scava le fondamenta scende nella parte più bassa.
Dunque anche una costruzione prima d'innalzarsi si abbassa e il coronamento non è posto se non dopo l'abbassamento.
Qual è il coronamento dell'edificio che ci proponiamo di costruire?
Fin dove dovrà arrivare la sua sommità? Lo dico subito: fino alla visione di Dio.
Voi comprendete che cosa grande e sublime è contemplare Dio.
Chi lo desidera, capisce ciò che dico e ciò che sente.
A noi è promessa la visione di Dio, del vero Dio, del sommo Dio.
È in realtà un bene vedere il Vedente.
Poiché gli adoratori dei falsi dèi li vedono facilmente, ma vedono dèi che hanno occhi ma non vedono.
A noi invece è promessa la visione di Dio vivente e vedente affinché bramiamo di vedere Dio, del quale la Scrittura dice: Chi ha formato l'orecchio non udrà?
Colui che ha plasmato l'occhio non vedrà? ( Sal 94,9 )
Non udrà dunque forse chi ti ha formato l'orecchio e non vedrà chi ha creato l'organo con cui tu puoi vedere?
Giustamente prima nello stesso salmo si dice: Comprendete dunque voi che siete così insensati in mezzo al popolo e voi, stolti, rinsavite una buona volta! ( Sal 94,8 )
Molti infatti compiono il male credendo di non esser visti da Dio.
È bensì difficile che credano ch'egli non possa vedere, ma credono che non lo voglia.
Se ne trovano pochi tanto empi che si compie nei loro riguardi ciò che sta scritto: Lo stolto ha detto nel proprio cuore: Dio non esiste. ( Sal 14,1 )
Questa demenza è propria di pochi. In effetti come è propria di pochi una grande pietà, così è altrettanto propria di pochi una grande empietà.
Ma ciò che dico lo dice la gente volgare: "Ecco, sta forse ora Dio a pensare per sapere che cosa faccio a casa mia e si preoccupa forse Dio di cosa possa fare io nel mio letto?".
Chi lo dice? Comprendete, voi, che siete così insipienti in mezzo al popolo, e voi, stolti, rinsavite una buona volta. ( Sal 94,9 )
Tu che, essendo un uomo, ti affanni se vieni a sapere tutto ciò che avviene in casa tua e ti riguardano tutte le parole e tutti i fatti dei tuoi servi, per questo credi che anche Dio si affanni allo stesso modo badando a te, lui che non si affannò per crearti?
Non fissa forse su di te il suo occhio, lui che ha formato il tuo?
Tu non esistevi ed egli ti ha creato perché tu avessi l'esistenza; e non si preoccupa di te che già esisti, egli che chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono? ( Rm 4,17 )
Non ti ripromettere dunque una simile cosa.
Che tu lo voglia o no, Dio ti vede, e non hai possibilità di nasconderti ai suoi occhi.
Se infatti salirai in cielo, egli è lì; se scenderai agli inferi, lì pure egli è. ( Sal 139,8 )
Tu sei in angustie poiché non vuoi desistere dalle tue azioni cattive e vuoi non essere visto da Dio.
È una gran pena. Vuoi fare il male ogni giorno e pensi di non essere visto?
Ascolta la Scrittura che dice: Colui che ha formato l'orecchio non udrà?
Chi ha plasmato l'occhio forse non vedrà? ( Sal 94,9 )
Dove nasconderai le tue malefatte agli occhi di Dio?
Se non vorrai abbandonarle, sarai in grandi angustie.
Ascolta Cristo che dice: Venite da me, voi tutti che siete stanchi. ( Mt 11,28 )
Non metterai fine alla fatica con il fuggire.
Preferisci forse fuggire da lui anziché rifugiarti in lui?
Prima però trova un luogo ove fuggire e poi fuggi.
Se però non puoi fuggire da lui perché è presente dappertutto, corri a rifugiarti in Dio, il quale è tanto vicino a te ch'è presente dove sei tu.
Rifugiati in lui. Ecco, fuggendo hai oltrepassato i cieli: egli è lì; sei disceso agl'inferi: egli è anche lì.
Qualunque sarà il deserto della terra ove preferirai fuggire, anche lì c'è chi ha detto: Io riempio il cielo e la terra. ( Ger 23,24 )
Se dunque egli riempie il cielo e la terra e non hai modo ove fuggire lontano da lui, non ti affannare; fuggi verso chi ti sta vicino, per non sentirlo venire.
Abbi fiducia di arrivare, vivendo bene, a contemplare Colui dal quale sei visto anche vivendo male.
Poiché vivendo male egli ti può vedere, ma tu non potrai vederlo, mentre vivendo bene non solo egli ti vede, ma lo vedrai anche tu.
Quanto più amichevolmente infatti ti vedrà Colui che ti premierà se sarai degno, egli che ti ha guardato con occhio di misericordia per chiamarti quando eri indegno?
Al Signore, ch'egli ancora non conosceva, Natanaele chiese: Come fai a conoscermi?
Gli rispose il Signore: Io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fico. ( Gv 1,48 )
Cristo ti ha veduto nella tua ombra, non ti vedrà nella sua luce?
Che vuol dire infatti: Io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fico?
Che cosa vuol dire ciò? che significa?
Ricorda il peccato originale di Adamo, nel quale moriamo tutti. ( Gen 3,7 )
Quando peccò la prima volta, si fece delle fasce intorno ai fianchi con le foglie di fico, simboleggiando con quelle foglie il prurito libidinoso, al quale era giunto peccando. ( Rm 8,3 )
Da questo prurito della concupiscenza ha origine la nostra nascita.
Noi nasciamo così, nasciamo nella carne del peccato, che può essere guarita solo dalla somiglianza della carne del peccato.
Per questo motivo Dio inviò il proprio Figlio nella somiglianza della carne del peccato.
Da questa carne è venuto nel mondo, ma non è venuto così [ come noi ].
La Vergine infatti non lo concepì sotto l'impulso della libidine, ma in virtù della fede.
Egli che esisteva prima della Vergine entrò nel seno della Vergine.
Scelse colei ch'egli aveva creata; l'aveva creata per sceglierla.
Procurò alla Vergine la fecondità senza toglierle l'integrità.
Colui dunque che senza il prurito delle foglie di fico è venuto da te, ti ha visto quand'eri sotto l'albero di fico.
Prepàrati a vedere nel cielo Colui dal quale sei stato veduto grazie alla misericordia.
Ma poiché alto è il coronamento, prima pensa al fondamento.
"Ma a quale fondamento? ", domandi.
Impara da lui ch'è mite ed umile di cuore.
Scava in te il fondamento dell'umiltà e arriverai al coronamento della carità.
Rivolti al Signore, ecc.
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