Discorsi sul Nuovo Testamento

Indice

Sulle parole del Vangelo di Mt

( O fate l'albero buono e buoni anche i sui frutti ) ( Mt 12,33 )

( 1 - Nostro Signore Gesù Cristo ci esorta ad essere alberi buoni per poter produrre frutti buoni.

Egli così dice: O fate l'albero buono, e buoni anche i suoi frutti; o fate l'albero cattivo e cattivi anche i suoi frutti.

Dal frutto infatti si riconosce l'albero. ( Mt 12,33 )

Quando dice: Fate l'albero buono e anche i suoi frutti buoni, naturalmente questa non è un'esortazione ma un precetto salutare che è necessario mettere in pratica.

Quanto invece alla frase: Fate l'albero cattivo e anche i suoi frutti cattivi, essa non è un precetto da osservare, ma un ammonimento per non comportarci come quell'albero.

Egli infatti disse questa frase contro coloro i quali, pur essendo cattivi, si reputavano capaci di dire cose buone o di avere opere buone. ( Mt 12,34 )

Il Signore Gesù afferma che ciò è impossibile.

Prima infatti l'uomo deve mutarsi, perché anche le opere cambino.

In effetti se uno persiste nell'essere cattivo, non può compiere opere buone; se invece persiste nel rimanere buono, non può compiere opere cattive. )

( 2 - Ma chi è stato trovato buono dal Signore, essendo Cristo morto per gli empi? ( Rm 5,6 )

Ha trovato dunque tutti simili ad alberi cattivi, ma a coloro che hanno creduto nel suo nome ha dato il potere di diventare figli di Dio. ( Gv 1,12 )

Chiunque perciò al presente è buono, cioè un albero buono, è stato trovato cattivo ed è diventato buono.

Ma se quando li trovò avesse voluto sradicare gli alberi cattivi piuttosto che farli restare in piedi, chi non avrebbe meritato d'essere sradicato? ( Lc 17,6 )

Egli però venne, prima ad accordare la misericordia, poi ad esercitare la giustizia, come di lui è detto: La tua misericordia e la tua giustizia io canterò, o Signore. ( Sal 101,1 )

Diede dunque ai credenti la remissione dei peccati e non volle chieder loro conto neanche dei debiti precedenti.

Concesse il perdono dei peccati: rese buoni gli alberi.

Allontanò la scure: diede la sicurezza. )

( 3 - Di questa scure parla Giovanni [ Battista ], allorché dice: Già la scure è posta alla radice degli alberi.

Ogni albero che non dà frutti buoni sarà tagliato e gettato nel fuoco. ( Mt 3, 10; Lc 3,9 )

Minaccia di usare la scure il padre di famiglia nel Vangelo quando dice: Sono già tre anni che vengo a cercare frutti su quest'albero ma non ne trovo.

Adesso debbo sgombrare il posto: venga quindi tagliato. ( Lc 13,7 )

Ma il contadino intervenne dicendo: Padrone, lascialo stare ancora per quest'anno; zapperò ) la terra all'intorno e vi metterò un canestro di sterco; se porterà frutti, va bene; altrimenti verrai e lo farai tagliare. ( Lc 13,8-9 )

Con il paragone ci si vuol far capire che il Signore aveva visitato il genere umano per tre anni cioè, per così dire, in tre determinate epoche.

La prima fu quella anteriore alla Legge, la seconda quella durante la Legge, la terza è la presente, che è l'epoca della grazia.

Se infatti non avesse visitato il genere umano prima della Legge, come si spiegherebbe la santità di Abele, di Enoch, di Noè, di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe, dei quali volle chiamarsi Dio?

E, come se fosse Dio soltanto di tre uomini, sebbene a lui appartenessero tutti i popoli, dice: Io sono il Dio d'Abramo, d'Isacco e di Giacobbe. ( Es 3, 6; Mt 22,32; Mc 12,26; At 7,32 )

Se poi Dio non fosse venuto in soccorso dell'umanità durante la Legge, non avrebbe dato la Legge.

Dopo la Legge venne lo stesso padre di famiglia in persona, subì la passione, mori, risuscitò, diede lo Spirito Santo, fece predicare il Vangelo per tutto il mondo; ( Mt 24,14 ) eppure è rimasto ancora qualche albero infruttuoso.

C'è ancora una parte del genere umano che non si ravvede.

Il contadino però lo prega di  attendere ancora un poco; così prega per i fedeli anche l'Apostolo: M'inginocchio - dice - per voi, davanti a Dio Padre affinché, radicati e fondati nella carità, siate capaci di comprendere con tutti i buoni servi di Dio l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità della carità di Cristo, che è più sublime d'ogni conoscenza e così essere pieni di tutta la ricchezza di Dio. ( Ef 3, 14.17-19 )

Inginocchiandosi intercede per noi presso il padre di famiglia, affinché non veniamo sradicati.

Poiché dunque è inevitabile che venga, agiamo in modo che ci trovi pieni di frutti.

La zappatura attorno all'albero significa l'umiltà di chi si pente, poiché ogni fossa è in profondità.

La cesta dello sterco significa le sporcizie morali ( Lc 13,8 ) di cui uno si pente; che c'è infatti di più sporco dello sterco?

Eppure, se ne fai buon uso, che c'è di più fruttuoso?

4 - Sia dunque ognuno un albero buono.

Non creda di poter produrre frutti buoni se rimane un albero cattivo.

Non saranno frutti buoni se non quelli d'un albero buono. ( Mt 12,33; Mt 7,17-18 )

Cambia il cuore e si cambierà l'opera.

Estirpa dal cuore l'avidità e piantaci la carità.

Poiché allo stesso modo che l'avidità del denaro è la radice di tutti i mali, ( 1 Tm 6,10 ) così la carità è la radice di tutti i beni.

Perché mai dunque gli uomini borbottano e discutono tra loro, dicendo: " Che cosa è il bene? ".

Oh, se tu sapessi che cosa è il bene! Ciò che tu desideri avere non è il bene sommo.

Ciò che non desideri di essere, questo è il vero bene.

Tu vuoi avere la salute del corpo: d'accordo che sia un bene, tuttavia non è un gran bene ciò che ha anche un individuo cattivo.

Vuoi avere oro e argento; ecco, convengo che anche ciò è un bene, se però ne farai buon uso; ma non ne farai buon uso se tu sarai cattivo.

Per conseguenza l'oro e l'argento per i cattivi è un male, per i buoni un bene: non perché li renda buoni l'oro e l'argento, ma perché li trova buoni, e quindi essi ne fanno un uso buono.

Se desideri avere una carica pubblica, è un bene, ma solo a condizione che tu ne faccia buon uso.

Per quanti una carica fu causa di rovina! Per quanti invece una carica fu un servizio per fare del bene!

5 - Distinguiamo dunque questi beni, se ne siamo capaci, poiché parliamo degli alberi buoni.

A questo proposito nessuno deve pensare ad altro che a distogliere con ogni premura gli occhi da tutto ciò che li annebbia e a rivolgerli verso se stesso, a scendere dentro se stesso, esaminarsi, osservarsi, indagare e scoprire se stesso.

Ciò che gli dispiace lo elimini, ciò che gli piace lo adotti e se lo pianti nel cuore.

Quando infatti uno si trova vuoto di beni superiori, a che scopo ambisce i beni materiali?

Ecco, a che giova una cassaforte piena di beni con la coscienza vuota?

Desideri avere dei beni, ma non vuoi essere buono!

Non capisci che dovresti vergognarti degli stessi tuoi beni, se la tua casa fosse piena di beni, mentre tu sei schiavo del male?

Che cosa c'è infatti che vorresti avere cattiva? Dimmelo.

Nulla assolutamente: né la moglie, né la figlia, né il figlio, né lo schiavo, né la villa, né la tunica, né infine le calzature; tuttavia vuoi avere una vita cattiva!

Ti prego, valuta la tua vita più preziosa della tua calzatura.

Ti sono care tutte le cose eleganti e belle ai tuoi occhi, delle quali sei circondato, e tu solo vorrai essere per te stesso spregevole e brutto?

Se potessero risponderti i beni di cui è piena la tua casa, quelli che hai desiderato avere e che hai trepidato per paura di perdere, non ti direbbero forse ad alta voce: " Allo stesso modo che tu vuoi avere buoni noi, così anche noi desideriamo averti buono come padrone "?

Tacitamente si rivolgono a Dio come giudice contro di te: " Ecco, hai concesso a costui tanti beni mentre egli è cattivo!

Che gli giova ciò che possiede, quando non possiede Colui che gli ha dato ogni cosa? ".

6 - Qualcuno, ammonito da queste mie parole e forse colpito dal rimorso, mi domanda che cosa sia il bene, di che specie sia il bene, per il quale [ l'uomo ] diventa buono.

Hai capito bene che devi fare questa domanda e io, a chi mi rivolge tale domanda, risponderò: " È bene ciò che non puoi perdere se non lo vuoi.

Puoi perdere l'oro anche senza volerlo; puoi perdere la casa, le cariche, la stessa salute fisica; al contrario il bene per cui sei buono, né lo ricevi tuo malgrado né lo perdi contro la tua volontà ".

Io cerco ( dunque di che specie sia questo bene.

Il salmo invero ci richiama alla mente una cosa importante, forse quella che cerchiamo: Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? ( Sal 4,3 )

Fino a quando quell'albero rimarrà sterile? Per tre anni? ( Lc 13,7 )

Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Che cosa vuol dire duri di cuore?

Perché amate cose vane e cercate la menzogna? ( Sal 4,3 )

Egli poi ci indica quale dev'essere l'oggetto della nostra ricerca: Sappiate che il Signore ha glorificato il suo Santo. ( Sal 4,4 )

Ormai anche Cristo è venuto, è stato già glorificato, già è risorto e asceso al cielo, già il suo nome è divulgato in tutto il mondo: Fino a quando sarete duri di cuore? Bastino i tempi passati.

Già è stato glorificato quel Santo: fino a quando sarete duri di cuore?

Dopo tre anni di attesa che cosa resta se non la scure?

Fino a quando sarete duri di cuore? Perché amate le cose vane e cercate la menzogna? ( Sal 4,3 )

Ancora si ricercano cose vane, inutili, fastose, effimere; dopo che il Cristo è già stato così esaltato, ancora si ricercano siffatte cose!

Da tempo grida la Verità e ancora si cerca la vanità! Fino a quando sarete duri di cuore? )

( 7 - Giustamente il mondo è colpito da gravi castighi.

In effetti il mondo ha conosciuto già le parole del Signore: Se un servo compie azioni meritevoli di castigo senza sapere quello che vuole il suo padrone, sarà punito con poche staffilate. ( Lc 12,48 )

Perché? Perché egli cerchi di conoscere la volontà del suo padrone.

Un servo dunque che non conosce la volontà [ del padrone ].

Così era il mondo prima che il Signore glorificasse il suo Santo: era un servo che non conosceva la volontà del suo padrone ( Sal 4,4 ) e perciò veniva punito meno gravemente.

Un servo ormai consapevole di ciò che vuole il suo padrone ( così è adesso il mondo da quando Dio ha glorificato il proprio Santo ( Sal 4,4 ) ), ma che non fa la volontà del padrone sarà punito gravemente.

Che c'è quindi di strano se il mondo è castigato gravemente?

È un servo che sa quello che vuole il padrone ma compie azioni meritevoli di castigo. ( Lc 12,47 )

Egli non rifiuti dunque di subire gravi castighi; perché, se ingiustamente non vuole ascoltare colui che dà i precetti, giustamente lo dovrà sopportare come vendicatore; vedendosi meritevole di castigo, almeno non mormori contro colui che lo castiga, affinché meriti la misericordia. )

8 - < … > [ Il Signore dà ] pace su pace. ( Is 57, 19 LXX )

A coloro che in questo mondo hanno la pace nella carità egli darà una pace ulteriore: darà la pace dell'immortalità, mentre non la darà a coloro che dicono: Pace, pace, ma pace non c'è. ( Ger 6, 14; Ger 8,11 )

Tu quindi cerca la pace e perseguila. ( Sal 34,15 )

In questo modo infatti, secondo il salmo, il Signore ha glorificato il suo Santo. ( Sal 4,4 )

Ed è per questo che egli ci esaudisce: perché abbiamo uno che intercede per noi. ( Rm 8,34 )

Pertanto il salmista, dopo aver detto: Il Signore ha glorificato il suo Santo, soggiunge: Il Signore mi esaudirà quando a lui eleverò il mio grido. ( Sal 4,4 )

Lassù infatti io ho già il mio avvocato, che, assiso alla destra di Dio, intercede per noi. ( Rm 8,34 )

9 - Dio però non esaudisce, dandogli la pienezza della pace, se non colui che si separa dal male e compie il bene. ( Sal 34,15; Sal 37,27; Pr 3,7 )

Ora questo separarsi dal male è adirarsi contro se stessi e trafiggersi il cuore sul proprio giaciglio; operare il bene è, viceversa, offrire il sacrificio della giustizia; cercare la pace è riporre la speranza nel Signore. ( Sal 4,5-6 )

In vista di ciò, dopo aver detto: Offrite il sacrificio della giustizia, [ il salmo ] aggiunge: E sperate nel Signore. ( Sal 4,6 )

Orbene, ecco che tu ti sei adirato con te stesso, hai il cuore trafitto, ti sei separato da ciò che è male; mediante le opere buone già offri a Dio il sacrificio della lode, sebbene ancora nella speranza.

Una cosa però ti rimane da compiere, per cui non puoi dire ancora: " Ho già tutto questo e a tutt'oggi non ho ricevuto alcun compenso ".

Ti rimane quell'opera [ buona ] che è la pazienza, come è detto: La tribolazione produce la pazienza; la pazienza la virtù provata; la virtù provata la speranza; la speranza non sarà delusa. ( Rm 5,3-5 )

Sta' tranquillo! Non sarai deluso se riporrai in lui la speranza.

Adesso sei come in una notte oscura, in cui non vedi Dio né possiedi quel che ti è stato promesso; tu però, nonostante che sia notte, fa' ciò che ti dice il salmo: Nel giorno della mia tribolazione ho cercato Dio con le mie mani; [ sono stato ] alla tua presenza durante la notte, e non sono stato deluso. ( Sal 77,3 )

Nel giorno della mia tribolazione.

Considera giorno della tribolazione tutta la vita presente, e di' forte: Ho cercato Dio con le mie mani, non con i miei occhi.

È infatti ancora notte, e quindi cercalo con le mani, cioè procura di meritarlo con le opere: opera il bene e di' che durante la notte hai cercato Dio con le tue mani.

[ Il salmo ] prosegue dicendo ciò che accadrà anche a te come conseguenza: E non sono stato deluso.

Ho cercato quand'era notte, ho cercato procedendo a tastoni, ma alla fine ho trovato.

Dunque Ho cercato con le mani significa: " Ho cercato con solerzia compiendo delle opere ".

Ma in che modo ho cercato con queste mie mani?

Dinanzi a lui: in ossequio al precetto: Non praticate la vostra giustizia dinanzi agli uomini. ( Mt 6,1 )

Di costoro tu non devi impedire che ti vedano, ma non ne devi cercare la lode.

Se infatti quando operi il bene vuoi evitare che la gente ti osservi, dove andrà a finire quell'altro precetto: Risplendano le vostre opere buone dinanzi agli uomini perché vedano il bene che fate?

Ma nota come prosegue: E diano gloria al Padre vostro che è nei cieli, ( Mt 5,16 ) e cioè: In te dev'essere glorificato Colui che ti ha fatto essere buono.

Tu infatti di per te stesso fosti capace di renderti cattivo, ma non sei capace di renderti buono; fosti capace di ferirti, ma non sei capace di far rimarginare la piaga.

Quando dunque fai delle opere buone, desidera che in te sia glorificato Dio, poiché quando avrai offerto il sacrificio della giustizia - quando cioè avrai compiuto le opere buone- da ciò seguirà che potrai sperare nel Signore. ( Sal 4,6.9 )

10 - Mi chiederai: " Cosa debbo sperare? ", e: " Per quanto tempo lo debbo sperare? ".

Non aspettartelo per il tempo presente: quello che tu cerchi non è di questo mondo.

So che tuo desiderio è la beatitudine: chi infatti non la desidera?

Stai cercando veramente una cosa buona, ma la cerchi in un luogo dove non si trova.

Fa' conto che ti venga a dire che una cosa preziosa è l'oro ma non lo si trova se non sottoterra.

Ecco invece che tu prendi la zappa e ti metti a scavare dentro casa …

Se venisse qualcuno a chiederti cosa stai cercando, tu risponderesti: " L'oro "; ma l'altro, sapendo dove si trova l'oro, ti risponderebbe: " Tu stai cercando una cosa veramente pregevole, ma non la cerchi nel posto giusto ".

Ebbene, tu desideri essere felice, desideri essere pieno di gioia, essere sazio di beni al segno che di nessuno resti privo, che tu non manchi di nulla.

Desideri certo una cosa grande, ma essa non si trova quaggiù.

E io voglio indicarti come la si raggiunge; e cosa ti dirò se non quanto ti ho già detto?

Adìrati contro di te, nel tuo giaciglio trafiggiti il cuore e cambia vita: offri il sacrificio della giustizia e spera nel Signore. ( Sal 4,5-6 )

In lui troverai ciò che cerchi: una volta arrivato da lui, lì lo troverai, poiché possederai Colui del quale fu detto: Signore, mostraci il Padre e questo ci basta. ( Gv 14,8 )

11 - Osserviamo ora il salmo: come continua?

Prima aveva detto: E trafiggetevi il cuore, cioè: Pentitevi d'essere stati cattivi, e ancora: Offrite il sacrificio della giustizia, cioè: Siate ferventi nelle opere buone.

Successivamente, dopo aver detto: Sperate nel Signore, aggiunge: Molti dicono: " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,5-6 )

Notiamo che costoro hanno il cuore trafitto.

" Veramente, dicono, io sul mio giaciglio mi ero incattivito: mi ero adirato contro di me. ( Sal 4,5 )

Infatti un tempo io ero un ladro, un rapinatore e molte altre cose ancora, ma mi sono adirato contro di me, nel mio giaciglio mi sono trafitto il cuore e ho cambiato vita.

Ora faccio opere buone: se vedo un affamato, gli do da mangiare; se vedo un nudo, lo vesto; se vedo un forestiero, lo ospito; se vedo chi è in discordia, lo metto d'accordo; se vedo un oppresso, lo libero; se vedo un malato, vado a visitarlo; se vedo un morto, gli do sepoltura.

Ma il bene che mi è stato promesso, dove sta?

Adesso mi sono ravveduto e ho cambiato vita; mi sono convertito e invece delle opere cattive ne faccio di buone; ma quello che mi è stato promesso, dov'è? ".

Molti dicono questo. Magari fossero in pochi a dirlo!, ma sono molti quelli che lo dicono.

E cosa dicono questi molti? " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,6 )

E cioè: " Dov'è quello che mi è stato promesso?

Ecco, io elargisco del mio oro ma in cambio non vedo nulla; vedo quello che dono ma non vedo la ricompensa a me promessa ".

Siamo veramente in piena notte! … Ebbene, cerca!

Le tue mani non si stanchino [ di fare il bene ], e non resterai deluso. ( Sal 77,3 )

Molti dicono: " Chi ci farà vedere il bene? ".

12 - Cosa avrebbe risposto colui al quale veniva rivolta la domanda: " Chi ci farà vedere il bene? ".

E qual è questo bene? È stata impressa su di noi, Signore, la luce del tuo volto! ( Sal 4,7 )

Ecco qual è il bene: È stata impressa su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

Siamo fatti a immagine di Dio, ( Gen 1, 27; Gc 3,9 ) e da nessun artefice possiamo essere modellati se non da Colui che ci ha fatti: nessuno può cambiarci la forma all'infuori di Colui che ci ha creati.

Se dunque è stata impressa su di noi la luce del tuo volto, o Signore, ne deriva che siamo tua moneta, destinati ad essere rinchiusi nel tuo forziere.

È stata impressa su di noi, Signore, la luce del tuo volto vuol dire che noi siamo moneta di Cristo e che su di noi è stato stampato il volto del nostro Imperatore.

Di questa moneta andava in cerca Cristo, a guisa di esattore, quando replicava a quei tali che per calunniarlo gli presentarono la questione del tributo.

Avendo costoro mostrato la moneta e risposto che essa recava l'immagine di Cesare, egli concluse: Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. ( Mt 22,21; Mc 12,17; Lc 20,25 )

Cesare reclama la sua immagine scolpita nel tuo oro e Dio non reclamerà quella scolpita nella tua anima? 

Ecco quali sono i nostri beni. Come possono dunque dire quei molti: " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,6 )

Fino a quando sarete duri di cuore?

Voi cercate dei beni nei quali ci sono tante cose da temere: cercate beni transitori, beni temporanei, beni che se vivrete [ a lungo ] vi lasceranno, se invece morirete presto sarete voi stessi a lasciarli.

Fino a quando dunque sarete duri di cuore?

Perché amate ciò che è vanità e cercate ciò che è menzogna? ( Sal 4,3 )

Volete che vi mostri il [ vero ] bene?

Abbiatelo in voi e lo conoscerete. Esso si può avere nel cuore; mostrarlo agli occhi è impossibile.

13 - Osserva ora cosa aggiunge alla parola: È stata impressa su di noi la luce del tuo volto, Signore.

Dice: Hai infuso letizia nel mio cuore. ( Sal 4,7 )

Nel mio cuore, non nella mia dispensa, non nella mia cassaforte, ma nel mio cuore.

Vedi in che maniera sia stata impressa su di noi la luce del tuo volto, Signore.

Ecco infatti un uomo che acquista dell'oro e lo ripone nella cassaforte: egli si rallegra in cuor suo, ma si rallegra della vanità, non della verità.

Vuoi conoscere quanto sia sciocca l'allegrezza di chi si rallegra così, cioè prendendo per vero bene quello che invece è un bene falso?

Egli ha piena la cassaforte: esce di casa e dovunque si rechi brilla di gioia perché ha pieno il forziere.

Ma anche quell'altro aveva pieno il forziere: venne però il ladro e gli portò via ogni cosa.

Egli non sapeva niente e se ne stava tutto allegro: si rallegrava non sapendo che aveva perduto ogni cosa.

Come puoi dire che era roba tua ciò che non era più presso di te?

Ecco, l'oro se n'è andato e tu seguiti a startene allegro! … Ti nutri di vane speranze.

E questo, perché, se non perché tu vai in cerca della vanità?

Ma perché ( Sal 4,3 ) fai così? A che scopo? Con quale risultato?

Ecco, hai perduto ogni cosa, sebbene tu amassi quello che hai perduto.

E ti sei perduto tu stesso: ma come? … Or dunque volgiti al sommo Bene, affinché possa dire: " È stata impressa su di noi la luce del tuo volto, o Signore.

Siamo divenuti tua moneta; tu accoglici nei tuoi forzieri.

Noi paghiamo il tributo a Cesare, a te consegniamo noi stessi; ( Mt 22,21 ) a Cesare noi diamo le cose che tu ci hai date; a te, che ci hai creati, diamo quel che tu hai creato.

Hai infuso letizia nel mio cuore. ( Sal 4,7 )

È nel cuore la radice della mia gioia: essa è un bene interiore, è nascosta nel forziere interiore ".

Questa ricchezza non la perderai se non sarai tu stesso a volerla perdere.

Lì risiede il tuo Creatore: il quale gode d'essere nel suo tempio, dal momento che tu nel tuo giaciglio ti sei trafitto il cuore. ( Sal 4,5 )

14 - In precedenza aveva detto: È stata impressa su di noi la luce del tuo volto, Signore, e: Hai infuso letizia nel mio cuore. ( Sal 4,7 )

Poi ha guardato ai molti che dicevano: " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,6 )

E ha risposto: Si sono moltiplicati dal tempo del loro frumento, del vino e dell'olio, ( Sal 4,8 ) ovviamente del loro frumento, del loro vino e del loro olio.

Volsero lo sguardo a queste cose e desiderarono beni terreni, e quando raggiunsero il benessere e di queste cose materiali ebbero l'abbondanza - cioè quando si sono moltiplicati - dissero: Beato il popolo che possiede queste cose!

Tu al contrario cosa dici? Beato il popolo il cui Dio è il Signore; ( Sal 144,15 ) e questo Perché è stata impressa su di noi la luce del tuo volto, Signore. ( Sal 4,7 )

Quanto agli altri, che si sono moltiplicati dal tempo del loro frumento, vino e olio, ( Sal 4,8 ) si allontanino da me; coloro che amano cose di questo genere non vengano a dirmi: " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,6 )

Io avrei da mostrarvelo, ma non ci sono persone a cui lo possa mostrare.

Infatti si sono moltiplicati dal tempo del loro frumento, del vino e dell'olio. ( Sal 4,8 )

15 - Ma tu cosa ti riprometti? Nella pace, nell'Immutabile.

Che vuol dire: Nell'Immutabile? In ciò che non cambia mai, che non varia, non è temporale, non è ora così e ora diversamente.

Nell'Immutabile mi addormenterò. ( Sal 4,9 )

Mi è difficile spiegare quello che mi passa in mente di fronte alle parole: Mi addormenterò nell'Immutabile.

Mi addormenterò nella pace, nell'Immutabile mi addormenterò.

Chi dorme è in certo qual modo al di fuori dei sensi del corpo.

E pertanto al fine di raggiungere la vita beata, perché vai a cercare forme e colori per [ soddisfare  ] gli occhi, canti e melodie soavi per gli orecchi, i diversi sapori per il gusto, i diversi piaceri per il tatto?

Non è di questo genere il bene che può renderti buono; non è di questo genere il bene del quale hai detto: " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,6 )

È nel tuo intimo, è nell'immagine di Dio quel bene da cui prende forma il bene che occhio non ha mai visto e orecchio mai udito. ( 1 Cor 2,9 )

Mettiti dunque a dormire! Cioè: lìberati da ciò che desiderano gli occhi, non trattenerti a chiacchierare con i sensi del corpo, se vuoi che il Signore ti dica: Entra nel gaudio del tuo Signore. ( Mt 25, 21.23 )

Pertanto io mi addormenterò e riposerò nella pace, nell'Immutabile. ( Sal 4,9 )

16 - Chiederai: " Come si giunge a questa meta? ".

Perché tu, Signore, in un modo particolare mi hai fatto abitare nella speranza. ( Sal 4,9 )

Quanto si diceva prima, e cioè: Sperate nel Signore, lo si diceva a uno che, svuotatosi della malizia, aveva offerto il sacrificio della giustizia.

Sperate nel Signore! ( Sal 4,6 )

Ma tu in un modo particolare mi hai fatto abitare nella speranza. ( Sal 4,9 )

Che significa: In un modo particolare? Non come quei molti che dicono: " Chi ci farà vedere il bene? ". ( Sal 4,6 )

Costoro desiderano una moltitudine di cose e si disperdono al seguito dei diversi piaceri: uno cerca una cosa, uno un'altra; non cercano tutti la stessa cosa; anzi qualcuno vuol conseguire il proprio bene attraverso il male dell'altro.

L'uno non può arricchirsi senza mandare in miseria un altro.

Il pesce più grande non può saziarsi se non divorando il pesce più piccolo.

Chi va in cerca di beni terreni non cerca i beni, perché cerca cose non buone.

Quanto a te invece, riceverai in un modo tuo particolare ciò che gli empi non ricevono.

Tu dunque, o uomo particolare ( lo dice di te, intero corpo di Cristo ); tu, uomo particolare ( corpo del quale Cristo è capo ( 1 Cor 11,3 ) ), abita nella speranza in un modo particolare, ( Sal 4,9 ) e non aspirare ai beni che posseggono anche i pagani.

Queste cose infatti cercano anche i pagani; ma voi cercate in primo luogo il regno e la giustizia di Dio. ( Mt 6,32-33 )

Questa è l'effigie del volto di Dio. ( Sal 4,7 )

Questa cerca dentro di te, e per quanto ti sarà necessario, tutte queste cose ti saranno concesse. ( Mt 6,33 )

Colui che nutre il ladrone potrà lasciare te nell'abbandono?

Del Signore infatti è la terra e ciò che la riempie. ( Sal 24, 1; 1 Cor 10,26 )

17 - Non allontanarti quindi dal tuo Dio, ma ama il tuo Dio, e se hai l'abitudine di chiedergli: " Dammi questo, dammi quest'altro ", digli una buona volta: " Dammi te stesso! ".

Se lo ami, amalo disinteressatamente: non essere un'anima disonesta!

Non ti piacerebbe la tua sposa se, invece che te, amasse il tuo oro: se ti amasse perché tu le hai regalato dell'oro o una veste preziosa o una villa amena o un servo di fiducia o un eunuco affascinante.

Se nell'amare te amasse cose come queste, non amerebbe te.

Non rallegrarti dunque per un simile amore: spesse volte l'adultero fa offerte anche più consistenti!

Eppure tu, che da tua moglie esigi un amore disinteressato, vuoi vendere a Dio la tua fede.

Gli dici infatti: " Siccome io credo in te, tu dammi dell'oro! ".

E non te ne vergogni? Tu dici: " Siccome io credo, tu devi darmi dell'oro ".

Tu metti in vendita la tua fede: ebbene, vedi quale ne sia il prezzo!

Non vale come pensi tu, non la si paga con l'oro o con l'argento.

La tua fede non vale così poco; ha un prezzo molto grande: il suo prezzo è Dio stesso.

Ama dunque lui e amalo disinteressatamente, poiché se lo ami in vista di qualche altra cosa non ami lui.

Non devi desiderare Dio per ottenere qualche altra cosa, ma qualunque cosa tu desideri, devi desiderarla in ordine a Dio.

All'amore per lui deve riferirsi tutto il resto: non lo si può prendere come mezzo per soddisfare altri amori, ma a tutti gli altri amori bisogna preferire lui.

Amalo dunque e amalo disinteressatamente!

In questo senso dall'antico avversario fu sfidato quel grande atleta [ che fu Giobbe ], del quale egli ebbe a dire: " Forse che Giobbe onora Dio disinteressatamente? ". ( Gb 1,9 )

18 - Pertanto, se quando dici: " Chi ci farà vedere il bene? ", ( Sal 4,6 ) intendi riferirti al [ vero ] bene, questo bene è Dio.

Colui che ti ha creato buono e vuol renderti ancora più buono è Colui che è buono non per una bontà mutuata da altri ma perché è buono di per se stesso.

Quanto a te infatti, perché tu sia buono deve intervenire un bene da fuori di te; in lui invece, perché sia buono, non gli si deve aggiungere nulla.

Egli è buono di per se stesso.

Volendo mettere in risalto questo essere eminentemente buono, il Signore diceva: " Perché mi domandi chi sia buono?

Nessuno è buono se non Dio solo ". ( Mt 19,17; Mc 10,18; Lc 18,19 )

Ma non ci sono anche altri esseri buoni?

O non è scritto: Dio fece tutte le cose ed erano buone assai? ( Gen 1,31 )

Ma tutte queste cose sono buone per l'intervento di Dio; mentre Dio non è buono ad opera di cose che posseggono il bene.

Egli è il bene dei beni. Ecco com'è questo bene: vanne in cerca!

Perché amate ancora le cose vane e cercate la menzogna? ( Sal 4,3 )

Ecco qual è il bene: cerca il bene dei beni! Cerchi la ricchezza?

Non è un bene riservato a te. Rifletti [ sulle parole ]: In un modo particolare mi hai fatto abitare nella speranza. ( Sal 4,9 )

Perché [ la ricchezza ] non è cosa particolare?

Perché la posseggono tanto i buoni quanto i cattivi.

Cerchi la salute fisica? L'hanno i buoni e i cattivi; l'hanno gli uomini e gli animali: non è cosa particolare.

Cerchi le cariche pubbliche? Le raggiungono anche i cattivi: non sono un bene particolare.

È particolare il bene che potranno conseguire soltanto i buoni.

In questo mondo Dio accorda i beni tanto ai buoni quanto ai cattivi.

Sì, egli accorda beni e mali ai buoni e ai cattivi: a questi come pena, agli altri come prova.

In effetti anche i mali sono comuni ai buoni e ai cattivi.

Ma c'è un male per i soli cattivi: il terribile fuoco eterno; e c'è un bene riservato solo ai buoni: Dio, eterna bontà.

Tutto il resto, cioè le varie creature, Dio le concede anche ai suoi nemici: tali il cielo e la terra.

Anche i nemici di Dio hanno a loro disposizione i luminari del cielo, i prodotti della terra, la salute del corpo, le onorificenze mondane.

Sono cose create, e il Creatore dona anche a loro ciò che ha creato.

A te invece si riserva di dare se stesso, cioè il loro Creatore, a patto però che tu lo ami disinteressatamente.

Verrà infatti il giorno in cui egli si darà a te, mentre agli empi sarà detto: Sia impedito all'empio di vedere la gloria di Dio. ( Is 26,10 LXX )

Suvvia dunque, fratelli!

Amiamo Dio disinteressatamente, facciamo il bene e sopportiamo il male.

E speriamo in lui, affinché, quando ci sarà dato in premio, di lui solo possiamo saziarci.

Egli vive e regna nei secoli eterni. Amen.

Indice