Atti degli Apostoli |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Il discorso di Stefano |
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1 Gli disse allora il sommo sacerdote: « Queste cose stanno proprio così? ». | ||||||
2 Ed egli rispose: « Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era ancora in Mesopotamia, prima che egli si stabilisse in Carran, |
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3 e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e va' nella terra che io ti indicherò. |
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4 Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte del padre, Dio lo fece emigrare in questo paese dove voi ora abitate, | ||||||
5 ma non gli diede alcuna proprietà in esso, neppure quanto l'orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, sebbene non avesse ancora figli. |
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6 Poi Dio parlò così: La discendenza di Abramo sarà pellegrina in terra straniera, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. |
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7 Ma del popolo di cui saranno schiavi io farò giustizia, disse Dio: dopo potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo. |
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8 E gli diede l'alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l'ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. |
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9 Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto. Dio però era con lui |
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10 e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d'Egitto, il quale lo nominò amministratore dell'Egitto e di tutta la sua casa. |
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11 Venne una carestia su tutto l'Egitto e in Canaan e una grande miseria, e i nostri padri non trovavano da mangiare. |
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12 Avendo udito Giacobbe che in Egitto c'era del grano, vi inviò i nostri padri una prima volta; |
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13 la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu nota al faraone la sua origine. |
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14 Giusepe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tutto. | ||||||
15 E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i nostri padri; |
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16 essi furono poi trasportati in Sichem e posti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai figli di Emor, a Sichem. |
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17 Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, | ||||||
18 finché salì al trono d'Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe. |
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19 Questi, adoperando l'astuzia contro la nostra gente, perseguitò i nostri padri fino a costringerli a esporre i loro figli, perché non sopravvivessero. |
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20 In quel tempo nacque Mosè e piacque a Dio; egli fu allevato per tre mesi nella casa paterna, poi, |
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21 essendo stato esposto, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come figlio. |
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22 Così Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente nelle parole e nelle opere. |
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23 Quando stava per compiere i quarant'anni, gli venne l'idea di far visita ai suoi fratelli, i figli di Israele, | ||||||
24 e vedendone uno trattato ingiustamente, ne prese le difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano. |
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25 Egli pensava che i suoi connazionali avrebbero capito che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero. | ||||||
26 Il giorno dopo si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e si adoperò per metterli d'accordo, dicendo: Siete fratelli; perché vi insultate l'un l'altro? |
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27 Ma quello che maltrattava il vicino lo respinse, dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice sopra di noi? |
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28 Vuoi forse uccidermi, come hai ucciso ieri l'Egiziano? | ||||||
29 Fuggì via Mosè a queste parole, e andò ad abitare nella terra di Madiam, dove ebbe due figli. |
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30 Passati quarant'anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. |
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31 Mosè rimase stupito di questa visione; e mentre si avvicinava per veder meglio, si udì la voce del Signore: |
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32 Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Esterefatto, Mosè non osava guardare. |
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33 Allora il Signore gli disse: Togliti dai piedi i calzari, perché il luogo in cui stai è terra santa. | ||||||
34 Ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli; ed ora vieni, che ti mando in Egitto. |
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35 Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: Chi ti ha nominato capo e giudice?, proprio lui Dio aveva mandato per esser capo e liberatore, parlando per mezzo dell'angelo che gli era apparso nel roveto. |
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36 Egli li fece uscire, compiendo miracoli e prodigi nella terra d'Egitto, nel Mare Rosso, e nel deserto per quarant'anni. |
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37 Egli è quel Mosè che disse ai figli d'Israele: Dio vi farà sorgere un profeta tra i vostri fratelli, al pari di me. |
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38 Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. |
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39 Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero e di volsero in cuor loro verso l'Egitto, | ||||||
40 dicendo ad Aronne: Fa' per noi una divinità che ci vada innanzi, perché a questo Mosè che ci condusse fuori dall'Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto. |
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41 E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani. |
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42 Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come è scritto nel libro dei Profeti: | ||||||
43 Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele? Avete preso con voi la tenda di Mòloch, e la stella del dio Refàn, simulacri che vi siete fabbricati per adorarli! Perciò vi deporterò al di là di Babilonia. |
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44 I nostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di costruirla secondo il modello che aveva visto. |
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45 E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei popoli che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. | ||||||
46 Questi trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe; |
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47 Salomone poi gli edificò una casa. |
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48 Ma l'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo, come dice il Profeta: |
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49 Il cielo è il mio trono e la terra sgabello per i miei piedi. Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo? |
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50 Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose? | ||||||
51 O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi. |
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52 Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; |
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53 voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata ». |
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54 All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. | ||||||
Lapidazione di Stefano. Saulo persecutore |
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55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra |
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56 e disse: « Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio ». |
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57 Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, |
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58 lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. |
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59 E così lapidarono Stefano mentre pregava e diceva: « Signore Gesù, accogli il mio spirito ». |
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60 Poi piegò le ginocchia e gridò forte: « Signore, non imputar loro questo peccato ». Detto questo, morì. |
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Indice |
7,1-54 | Discorso di Stefano Il lungo discorso di Stefano è ricco di riferimenti anticotestamentari. La prima parte ( vv. 2-34 ) appare come un singolare racconto della storia d'Israele centrato su Abramo ( vv. 2-8 ), Giuseppe ( vv. 9-16 ) e, più ampiamente, Mosè ( vv. 17-34 ). Nella seconda parte ( vv. 35-50 ), Stefano si difende dall'accusa di aver parlato contro Mosè, la Legge e il tempio e da accusato diventa accusatore. |
7,2ss | Il discorso di Stefano prima riassume la storia di Abramo e di Giuseppe (
vv 2-16 ); poi sviluppa particolarmente la storia di Mosè (
vv 17-43; cf. l'accusa mossa contro Stefano, At 6,11 ). Alla grande missione salvatrice affidata da Dio a Mosè, Stefano contrappone il modo di comportarsi degli israeliti: rigetto, rifiuto d'obbedienza, infedeltà. I temi sono tradizionali ( cf. Dt ), sviluppati qui in funzione degli avvenimenti cristiani: parlando di Mosè, Stefano pensa al Cristo, di cui è la figura; l'atteggiamento degli israeliti verso di lui è il medesimo dei giudei verso il Cristo. Nella storia di Israele Stefano sottolinea quanto va contro l'attaccamento a un particolare territorio ( vv 2-6 ), contro i sacrifici ( vv 39-43 ) e la costruzione del tempio materiale ( vv 44-50; cf. l'accusa di At 6,13 ). Vi si sente lo spirito del giudaismo ellenizzato della diaspora. Il discorso termina con una appassionata invettiva ( vv 51-53 ), che riprende un tema primitivo della predicazione cristiana ( cf. At 2,23+ ). 7,2 in Mesopotamia: secondo Gen 11,31 quest'apparizione ebbe luogo a Carran. Stefano qui dipende da una tradizione extrabiblica. |
7,3 | Il riferimento è a
Gen 12,1, dove si tratta però di rivelazione verbale e non di apparizione ( Gen 12,7 ). |
7,4 | Abramo veramente partì da Caran dopo la morte di suo padre? |
7,5 | La promessa del possesso della terra ad Abramo e alla sua discendenza è presente in Gen 13,15; Gen 17,8. |
7,6-7 | Citazione di Gen 15,13-14 e riferimento a Es 3,12. |
7,7 | in questo luogo: al monte Oreb Stefano sostituisce « questo luogo », il tempio di Gerusalemme. |
7,8 | Il dare l'alleanza (
Nm 25,12;
Sir 47,11 ) sottolinea l'iniziativa assoluta di Dio. La circoncisione è il segno esteriore e visibile di questa alleanza ( Gen 17,10-11 ). |
7,14 | Il numero 75 proviene da
Gen 46,27 ( LXX ) e
Es 1,5 ( LXX ), mentre il testo ebraico parla di 70; vedi anche Dt 10,22. 7,14-15 Quante persone nella famiglia di Giacobbe scesero in Egitto? |
7,16 | Non si trovano riscontri biblici a questa affermazione: solo per Giuseppe si parla di una sepoltura a Sichem (
Gs 24,32 ), ma il terreno era stato acquistato da Giacobbe (
Gen 33,19 ). dai figli di Emor, a Sichem: con B e S e altri. L'ambiguità del testo originale è stata interpretata da BJ differentemente: « dai figli di Emor, padre di Sichem » ( esplicitato secondo Gen 33,19 ), mentre una altra variante legge: « dai figli di Emmor, figli di Sichem » ( volg. ). Il v 16 segue una tradizione non conforme alla bibbia: da qui le correzioni tentate da diverse varianti. Chi comprò il sepolcro a Sichem dove Giacobbe fu deposto? |
7,18 | Citazione di Es 1,8. |
7,23 | quarant'anni: secondo le tradizioni giudaiche. |
7,27-28 | Citazione di
Es 2,14. capo e giudice: Dio, resuscitato Gesù, l'ha costituito « capo » ( At 5,31 ) e « giudice » ( cf. At 10,42; At 17,31 ). |
7,29 | a queste parole: secondo
Es 2,15, Mosè fuggì per paura del faraone; qui invece perché è rigettato dai suoi. |
7,30-34 | Il testo è intessuto di citazioni tratte da Es 3,1-10. |
7,35 | Citazione di
Es 2,14. avevano rinnegato: la bibbia non usa questo verbo a proposito di Mosè; si trova invece in At 3,13-14 a proposito di Gesù. Ugualmente il titolo di « liberatore » ( BJ: redentore ) non è mai attribuito nella bibbia a Mosè. L'immagine del Cristo, di cui egli è la figura, è proiettata su quella di Mosè. |
7,36 | prodigi e segni: sono i fenomeni che caratterizzano anche l'opera di Gesù ( At 2,22 ), degli apostoli ( At 2,43; At 4,30; At 14,3 ) e di Stefano ( At 6,8 ). |
7,37 | Citazione di
Dt 18,15. Questa promessa si realizzerà in Gesù risorto ( At 3,22 ). Dio vi farà sorgere …: testo messianico, già citato in At 3,22. Un altro - il Messia - doveva quindi avere un compito analogo a quello di Mosè ( Mt 16,14+; Gv 1,21+ ). |
7,38 | L'angelo è intermediario divino (
Eb 2,2;
Gal 3,19 ). Con parole di vita ci si riferisce al dono della Legge. mentre erano radunati nel deserto: alla lettera « nell'assemblea del deserto ». La parola greca corrispondente ekklésia è passata nel nostro linguaggio come ecclesia, chiesa ( cf. At 5,11+; Mt 16,18+ ). In Dt 4,10+ è usata per indicare l'assemblea del popolo santo nel deserto. Cf. la « adunanza sacra » ( Es 12,16; Lv 23,3; Nm 29,1 ). La chiesa, nuovo popolo dei santi ( At 9,13+ ), è l'erede del popolo antico. - i nostri padri: Mosè adempiva il compito di intermediario fra l'« angelo » e il popolo. Nei testi antichi « l'angelo di Jahve » è Jahve stesso; che si manifesta ( Gen 16,7+; cf. Mt 1,20+ ); in tempi più recenti, la trascendenza divina è stata messa in risalto distinguendo fra Jahve e il suo angelo. Così Mosè non avrebbe avuto rapporti immediati con Dio, ma con uno o più angeli. Tracce di questa concezione appaiono in Gal 3,19; Eb 2,2. - parole di vita: l'osservanza della legge procura la vita ( Dt 4,1; Dt 8,1.3; Dt 30,15-16.19-20; Dt 32,46-47; Lv 18,5, citato in Gal 3,12; Rm 10,5 ). Si parlava perciò della legge come di « precetti di vita » ( Ez 33,15; Bar 3,9 ). Per i cristiani, la predicazione evangelica sarà la « parola di vita » ( Fil 2,16; cf. Fil 2,13; At 5,20 ), cioè la « parola della salvezza » ( At 13,26 ). Fonte di vita, la stessa parola di Dio è « vivente » ( cf. Eb 4,12; 1 Pt 1,23 ). Infine, lo stesso Gesù Cristo è la « parola di vita » ( 1 Gv 1,1 ). |
7,39 | verso l'Egitto: cf.
Nm 14,3 ed
Es 16,3. Vedere anche Ez 20,8-14. |
7,40 | Citazione di Es 32,1.23. |
7,42-43 | Citazione di
Am 5,25-27 ( LXX ). 7,42 esercito del cielo: modo biblico di indicare gli astri, spesso divinizzati ( cf. Dt 4,19; Dt 17,3; 2 Re 21,3-5; Ger 8,2; Ger 19,13; Sof 1,5 ). |
7,44 | Per il modello della tenda, vedi Es 25,40. |
7,46 | per il Dio di Giacobbe: con la maggioranza dei codici. BJ con B, S, D, ecc., legge: « per la casa di Giacobbe ». |
7,48 | L'idea che la trascendenza divina non potesse essere contenuta in una costruzione umana era già stata espressa da Salomone ( 1 Re 8,27 ). |
7,49-50 | La citazione di Is 66,1-2a, posta in forma interrogativa a conclusione della panoramica storica, suona come rimprovero. |
7,51 | Spirito santo: che parlava per mezzo di Mosè e dei profeti. |
7,52 | Giusto: è titolo che qualifica Gesù ( Lc 23,47; At 3,14; At 22,14 ). |
7,55-8,1a | Martirio di Stefano 7,55 che stava: o, con BJ, « in piedi ». Stefano vede Gesù in piedi e non seduto, come in Lc 22,69p, forse come testimone del martirio. La visione di Stefano deve collegarsi con la sua trasfigurazione ( At 6,15+ ). |
7,56 | Ecco, contemplo …: si realizza qui la parola di Gesù che si legge in Lc 22,69. |
7,58 | Per la prima volta appare il nome di Saulo ( poi chiamato Paolo:
nota a At 13,9 ), che partecipa e dà la sua approvazione alla lapidazione (
At 8,1a ). lapidarlo: invece di un regolare giudizio da parte del sinedrio si assiste a un linciaggio popolare. Forse è la realtà storica, che Luca avrà presentato come un processo regolare, per rendere la morte del primo martire simile a quella di Gesù. - i testimoni: sono i « falsi testimoni » descritti in At 6,13-14. Toccava ai testi d'accusa eseguire per primi la sentenza di condanna ( Dt 17,7 ). - Saulo: il futuro apostolo Paolo ( At 13,9+ ). |
7,59-60 | Il gesto di piegare le ginocchia (
Lc 22,41 ) e le parole di preghiera (
Lc 23,34.46 ) assimilano Stefano a Gesù. 7,59 Signore Gesù: bell'esempio di « invocazione del nome del Signore » ( At 2,21+ ). Luca sottolinea con due particolari ( vv 59-60 ) la somiglianza fra Stefano morente e Gesù durante la passione. |