Discorsi sul Vecchio Testamento

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Discorso tenuto a Cartagine nella Basilica Restituta

Nella veglia di Pentecoste sul versetto del salmo 118: "Confessate al Signore perché è buono"

1 - La bontà di Dio e quella delle creature
2 - Confessare è lodare
3 - I peccati vanno confessati, non scusati
5 - Si ama soltanto ciò che è buono

1 - La bontà di Dio e quella delle creature

Siamo stati avvertiti e dallo Spirito di Dio ci è stato comandato di confessare al Signore.

E come motivo di questo confessare al Signore ci è stato indicato il fatto che egli è buono.

Con una breve frase è espresso un pensiero profondissimo.

Dice: Confessate al Signore; e, quasi che noi gli chiedessimo il perché, ci risponde: Perché è buono. ( Sal 118,1 )

Cosa cerchi di più, o c'è qualche altra cosa che tu cerchi che non sia il bene?

Tanta è la forza del bene che lo cercano anche i cattivi.

Ora, ogni altra cosa che viene definita buona ha la sua bontà da qualcuno che e [ perfettamente ] buono.

Se poi vogliamo sapere da chi abbiano la bontà le cose buone nel loro insieme, ricordiamo le parole: E Dio fece tutte le cose, ed ecco erano buone assai. ( Gen 1,31 )

Nessun essere quindi sarebbe buono se non fosse stato fatto tale dal "buono".

Da quale "buono"? Quello che nessuno ha fatto.

Nulla pertanto sarebbe buono se non fosse stato fatto buono da quel "buono" che non è stato fatto.

Buono il cielo, ma fatto buono; buoni gli angeli, ma fatti buoni; buoni gli astri, il sole e la luna, l'alternarsi della notte e del giorno, l'avvicendarsi delle stagioni, il succedersi dei secoli, il decorrere degli armi, il germogliare delle piante e delle erbe, la natura degli animali e, fra tutte le creature, l'uomo incaricato di lodare [ a nome di tutti ].

Tutte cose buone, ma fatte buone. Buone per intervento di Dio, non buone di per se stesse.

Colui che creò tutte queste cose è buono più di tutti, perché nessuno lo ha reso buono ma è buono di per se stesso.

Tuttavia egli è buono non solo verso di sé ma anche verso di noi.

Dunque, confessate al Signore perché è buono. ( Sal 118,1 )

2 - Confessare è lodare

Quanto alla confessione, c'è la confessione di chi loda e quella di chi si pente.

Sono poco istruiti coloro che, appena dalla Scrittura odono la parola "confessione" - quasi che non ci possa essere altra confessione all'infuori di quella dei peccati -, subito si battono il petto, pensando che li si esorti a confessare i peccati.

Ma, come ben conosce la vostra Carità, la confessione non riguarda solo i peccati.

Basta ascoltare colui di cui non si può dubitare che non avesse assolutamente alcun peccato.

Egli esclamava e diceva: Confesso a te, Padre, Signore del cielo e della terra. ( Mt 11,25 )

Chi parlava così? Colui che non commise peccato né fu trovato inganno nella sua bocca. ( 1 Pt 2,22 )

Colui che solo poté dire con ogni verità: Ecco, viene il principe di questo mondo ma in me non troverà nulla. ( Gv 14,30 )

Eppure confessa. Confessando, però, innalza la lode, non si professa peccatore.

Ascolta infatti cosa confessi.

Ascolta le sue lodi: la stessa sua lode è la nostra salute.

Cosa confessa a Dio Padre il Figlio senza peccato?

Dice: Confesso a te, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. ( Mt 11,25 )

Per questo inculcava a lodare il Padre: perché aveva nascosto tali cose ai sapienti e agli intelligenti, cioè ai superbi e agli arroganti, e le aveva rivelate ai piccoli, cioè ai deboli e agli umili.

3 - I peccati vanno confessati, non scusati

È vero per altro che c'è anche la confessione salutare dei peccati.

Ne abbiamo udito parlare nel salmo che è stato letto per primo: Poni, Signore, una custodia alla mia bocca e un uscio - quello della continenza - intorno alle mie labbra: non piegare il mio cuore verso parole maligne sicché avanzi delle scuse ai miei peccati. ( Sal 141,3-4 )

Prega Dio perché ponga una custodia davanti alla sua bocca; e poi, spiegando, dice quale custodia intenda e contro qual cosa.

Ci sono, in realtà, degli uomini che traboccano [ d'orgoglio ]: quando si sentono accusati, corrono a scusarsi, e questo scusarsi è un cercare ragioni e un inventar pretesti, per far apparire che il peccato non appartiene a te.

Uno dice: L'ha operato in me il diavolo; un altro dice: L'ha operato la sorte; un terzo: Sono stato costretto dal destino.

Nessuno l'attribuisce a sé. Volendo però scusarti, dài la vittoria al tuo accusatore.

Vuoi invece che il tuo accusatore, cioè il diavolo, si rammarichi e gema?

Fa' ciò che hai udito, fa' ciò che hai imparato; di' al tuo Dio: Io ho detto: Signore, abbi pietà di me; sana la mia anima, poiché ho peccato contro di te. ( Sal 41,5 )

Dice: Io ho detto, non il diavolo, non la sorte, non il destino.

Io ho detto; non voglio scusarmi ma accusarmi.

Io ho detto: abbi pietà di me, sana la mia anima. Qual è la sua malattia? Poiché ho peccato contro di te.

4 - Orbene, confessate al Signore perché è buono. ( Sal 118,1 )

Se vuoi lodare, cosa loderai con maggior sicurezza che non il bene?

Se vuoi lodare, se vuoi uscire nella confessione di lode, cosa loderai con maggior sicurezza che non il bene?

Se vuoi confessare i tuoi peccati, a chi lo farai con maggior serenità che non a chi è [ veramente ] buono?

Ti confessi all'uomo, ma da questi, essendo cattivo, ne esci condannato.

Ti confessi a Dio: essendo egli buono, ne sarai purificato.

Se poi pensi alla confessione in senso di lode, qualunque cosa vorrai lodare tributandole ampi elogi, la tua attenzione sarà sempre occupata da questo: dimostrare che è buono ciò che lodi.

Giustamente infatti si loda il bene, come giustamente si detesta il male.

In brevi parole ti è stata presentata la lode del tuo Signore: Egli è buono.

Se anche tu sei buono, loda chi ti ha reso buono; se sei cattivo, lodalo per diventare buono.

Se infatti sei buono, lo sei per un dono di Lui; se sei cattivo, lo sei per colpa tua.

Fuggi da te, e vieni da colui che ti ha creato, perché fuggendo da te insegui te, e inseguendo te aderisci a colui che ti ha creato.

5 - Si ama soltanto ciò che è buono

Quante cose buone sono nei tuoi desideri, o uomo cattivo!

Certamente tu sei cattivo; eppure, dimmi, cosa vuoi se non ciò che è buono?

Non vuoi un cavallo se non è buono; non vuoi un podere se non è buono; non vuoi una casa se non è buona; non vuoi una moglie che non sia buona; non vuoi una tunica o delle scarpe se non sono buone.

Cattiva vorresti soltanto l'anima!

 Non sei in contrasto con te stesso se, essendo cattivo, cerchi cose buone?

Se cerchi cose buone, sii prima tu stesso come quello che cerchi.

Se invece sei cattivo, cosa ti giova l'essere venuto in possesso di molte cose buone, quando tu fossi andato in rovina? ( Mt 16,26 )

Amate le vostre anime e rendetele buone; odiate le vostre anime qualora fossero cattive.

Ma buoni lo sarete se amerete colui dal quale deriva ogni bene.

Odiando ciò che in voi è male, scegliete ciò che è bene.

6 - Che significa avere in odio ciò che in te è male? Pentirti e confessare i tuoi peccati.

Chiunque infatti si pente e pentendosi confessa i propri peccati si adira contro se stesso e col pentimento in certo qual modo punisce in sé ciò che gli dispiace.

Dio odia il peccato. Se anche tu odii in te ciò che odia Dio, sei unito a Dio ( almeno con un tantino di volontà ), in quanto odii in te ciò che odia anche Dio.

Sii severo con te stesso, affinché Dio condiscenda con te e ti risparmi la condanna.

Il peccato infatti merita senza dubbio la punizione.

Questo è quel che si deve al peccato: la punizione, la condanna.

Il peccato dev'essere punito: o da te o da Lui.

Se viene punito da te, allora viene punito senza di te; se al contrario non viene punito da te, viene punito insieme con te.

Confessate dunque al Signore perché è buono. ( Sal 118,1 )

Lodatelo come meglio potete, amatelo quanto più potete.

Aprite dinanzi a Lui i vostri cuori: ( Sal 63,9 ) Dio è il nostro aiuto, poiché è buono. ( Sal 118,1 )

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