Locuzioni sul'Ettateuco |
1. ( Gdc 1,1 ) E avvenne, dopo la morte di Giosuè, i figli d'Israele domandavano nel Signore; non è detto: " il Signore " come esigeva l'uso ordinario della nostra lingua.
2. ( Gdc 1,3 ) E combattiamo nel Cananeo.
Non è detto: " affrontando il Cananeo ", oppure: " contro il Cananeo ", o almeno: " verso il Cananeo ".
3. ( Gdc 2,8 ) E morì Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, figlio di centodieci anni.
Questa ripetizione in quanto, avendo [ l'agiografo ] detto: figlio di Nun ha ripetuto figlio aggiungendo poi: di centodieci anni è inusitata poiché dice: figlio di centodieci anni anziché " uomo di centodieci anni "; pur tuttavia si trova anche in altri passi.
4. ( Gdc 2,10 ) E tutta [ quella ] generazione si riunirono ai loro padri.
È da notare la locuzione poiché non è detto: " si riunì ", perché erano molti.
5. ( Gdc 2,14 ) Li diede in mano di predoni; non è detto: in manum come il modo di esprimersi del latino sembra esigere.
6. ( Gdc 2,18 ) E quando il Signore suscitò per loro dei giudici, ed il Signore era con il giudice; con la solita locuzione qui è superfluo e, poiché il senso completo sarebbe: " E quando il Signore suscitò loro dei giudici, il Signore era con il giudice ".
È anche da notare che passando dal plurale al singolare non è detto: " con i giudici ", ma con il giudice, cioè con ciascun giudice.
7. ( Gdc 2,19 ) E avvenne che, quando moriva il giudice, e tornavano e di nuovo si corrompevano al di sopra dei loro padri.
Il corretto modo di esprimersi conforme alla consuetudine della nostra lingua poteva essere così: " e avveniva che, quando moriva il giudice, e tornavano e di nuovo si corrompevano al di sopra dei loro padri ".
Se non ci fosse: e il senso sarebbe completo: " Quando moriva il giudice tornavano e di nuovo si corrompevano al di sopra dei loro padri ", cioè "più dei loro padri ".
8. ( Gdc 2,20 ) Poiché [ in ] tante cose questa gente ha abbandonato il mio patto.
L'agiografo dice: tante cose invece di " tanto ", cioè tam multum [ " tanto " ], usando il nome invece dell'avverbio, cosa che si trova anche in locuzioni latine, soprattutto in quelle poetiche.
9. ( Gdc 2,20 ) E non diedero ascolto della mia voce; è una locuzione piuttosto greca.
10. ( Gdc 3,10 ) Si fece su di lui lo Spirito del Signore.
Poiché lo Spirito del Signore certamente non fu fatto, ma si fece su di lui, la Scrittura dice così, come se si dicesse: " avvenne che fosse su di lui ".
Conforme e tale locuzione anche nel Vangelo si legge: Fu fatto prima di me, ( Gv 1,30 ) cioè avvenne che fosse prima di me; ciò si potrebbe esprimere in quest'altro modo: " è superiore a me ".
11. ( Gdc 3,21 ) Aod prese allora il pugnale dal disopra della sua coscia destra.
Così poté tradursi ciò che ha il greco: άπό άνωυεν, poiché è un modo d'esprimersi non troppo latino.
12. ( Gdc 3,17 ) Eglon poi era molto magro.
Che ciò sia detto per antifrasi, cioè con una locuzione di senso contrario, lo indica il seguito [ del racconto ]; quando infatti egli fu ferito è detto che il grasso [ del ventre ] richiuse la ferita, poiché non si poté estrarre dal suo ventre il pugnale.
13. ( Gdc 3,31 ) E batté i non Ebrei in seicento uomini; non è detto " seicento uomini di non Ebrei ", o almeno: " non Ebrei in numero di seicento ".
14. ( Gdc 4,6 ) Non ti ha forse ordinato il Signore: E marcerai in direzione del monte Tabor?
Non è detto: " che tu marci ", come sembra essere costruito regolarmente, ma con una locuzione inconsueta: non ti ha forse ordinato; e marcerai in modo che sottintendiamo la parola usata in principio della frase e si abbia: " non marcerai forse? ".
Oppure per la solita locuzione c'è un e superfluo, poiché togliendo questa congiunzione il senso corre: Non ti ordinò forse il Signore, Dio di Israele: Marcerai in direzione del monte Tabor, e prenderai con te diecimila uomini? ecc.
15. ( Gdc 4,8 ) Poiché non so il giorno in cui il Signore rende propizio l'angelo con me; cioè se rende propizie le azioni del suo angelo che è con me, oppure fa cose favorevoli a me per mezzo dell'angelo suo?
16. ( Gdc 4,13 ) [ Radunò ] tutti i suoi carri, novecento carri di ferro.
Dovunque si metta l'interpunzione è una ripetizione elegante: o che si dica: " tutti i suoi carri " e poi segua: " novecento carri di ferro ", oppure: tutti i suoi novecento carri e poi si faccia seguire: carri di ferro.
17. ( Gdc 4,15 ) Il Signore spaventò Sisara e tutti i suoi carri da guerra e tutto il suo accampamento a fil di spada al cospetto di Barac.
In che modo spaventò i carri [ da guerra ] se non s'intende [ che spaventò ] coloro ch'erano nei carri?
18. ( Gdc 4,15 ) E il Signore spaventò Sisara e tutti i suoi carri da guerra e tutto il suo accampamento a fil di spada al cospetto di Barac.
Spaventò a fil di spada come se si dicesse: " uccise a fil di spada "; spaventò dunque poiché venivano uccisi con la spada.
19. ( Gdc 4,16 ) Sisara discese da sopra il proprio carro; in questo modo poté essere espresso in latino ciò che in greco è: άπό άνωυεν.
20. ( Gdc 4,18 ) E lo coprì nella sua pelle; non è detto pelle o de pelle [ con la pelle ], poiché così ha il greco: έν τή δέρρει.
21. ( Gdc 4,20 ) E se per caso verrà qualcuno da te e dirà: È qui un uomo? E dirai: Non c'è.
Se si toglie la congiunzione, la frase ha un senso connesso logicamente.
22. ( Gdc 4,24 ) E la mano dei figli d'Israele proseguiva proseguendo; è la solita locuzione spesso ripetuta.
23. ( Gdc 4,24 ) E s'induriva contro Iabin re di Canaan; il verbo s'induriva è usato in un nuovo significato invece di " diventava forte e molto potente ".
24. ( Gdc 9,53 ) Gli passò da parte a parte il cranio e lo colpì; cioè: " colpì il suo cranio e lo passò da parte a parte ".
25. ( Gdc 5,31 ) Così periscano tutti i tuoi nemici, o Signore, ma siano come il sorgere del sole nella sua potenza coloro che lo amano; [ l'agiografo ] non dice: " coloro che ti amano ", pur volendo fare intendere che si tratta del Signore.
26. ( Gdc 6,3 ) E avveniva [ che ] quando l'uomo d'Israele aveva seminato; non indica un unico individuo, ma il popolo.
27. ( Gdc 6,3 ) Saliva Madian e Amalech e i figli di Oriente e salivano contro di esso; non pare che questa ripetizione della parola abbia la solita eleganza o sentimento di simpatia.
28. ( Gdc 6,9 ) E vi liberai dalla mano dell'Egitto; mediante la mano è indicato il potere, mediante l'Egitto sono indicati gli Egiziani.
29. ( Gdc 6,13 ) Gedeone gli disse: " Verso di me, o mio Signore "; è sottinteso " rivolgi la tua attenzione ", cioè: " rivolgi la tua attenzione verso di me ".
Anche questa è una locuzione assai familiare alle Scritture.
30. ( Gdc 6,13 ) E se il Signore è con noi, e perché si sono abbattute su di noi tutte queste sventure?
Si ha qui la e superflua, come è solita esprimersi la Scrittura; se quella e si togliesse, il senso resterebbe completo: e se il Signore è con noi, perché mai si sono abbattute su di noi tutte queste sventure?
D'altra parte si potrebbe togliere anche la congiunzione e precedente; in tal modo, dopo la frase: in me, o mio Signore, seguirebbe: se il Signore è con noi, perché si abbatterono su di noi tutte queste sventure?
Così esige piuttosto l'uso del nostro modo di esprimerci.
31. ( Gdc 6,25 ) E un vitello di sette anni.
Qui è chiaro in qual senso la Scrittura chiami i vitelli, perché un bue di sette anni, secondo il nostro modo di parlare, non è certo un vitello.
Secondo questa locuzione quindi, a proposito di Samegar, è detto che uccise seicento uomini oltre a vitelli di buoi, ( Gdc 3,31 ) cioè oltre ai buoi.
32. ( Gdc 6,34 ) E suonò nella cornea; si sottintende " tromba ", poiché il greco non ha " la tromba ", ma solo la cornea.
33. ( Gdc 7,12 ) I cammelli erano innumerevoli ed erano come la sabbia che è sul labbro del mare.
L'espressione è iperbolica riguardo alla moltitudine.
Invece la metafora, in cui è usato labbro del mare per "lido ", è frequente nelle Scritture ma è rara nei manoscritti latini, poiché la maggior parte [ dei traduttori ] hanno tradotto con " lido ", volendo esprimere che cosa significava labbro piuttosto che ricalcare labbro.
Se infatti i Settanta traduttori avessero voluto dire "lido ", non sarebbe mancata alla lingua greca la parola con cui esprimerlo.
34. ( Gdc 7,16 ) E divise i trecento uomini in tre princìpi. Princìpi è usato invece di " parti ".
35. ( Gdc 8,1 ) E l'uomo di Efraim dissero a Gedeone, cioè " gli uomini della tribù " di Efraim.
36. ( Gdc 8,1 ) Perché ci hai fatto questa parola, di non chiamarci quando sei andato a combattere contro Madian? È usata parola per " azione ".
37. ( Gdc 9,4 ) E diedero settanta d'argento; è sottinteso " libbre " o qualcosa del genere; la traduzione dall'ebraico ha: settanta libbre.
38. ( Gdc 9,4 ) E Abimelech condusse in essi degli uomini; è detto: in essi per: " mediante essi ", cioè con settanta pezzi d'argento assoldò uomini.
39. ( Gdc 9,4 ) Uomini vani e sbandati; è usato vani per " frivoli ", ai quali sono contrari gli uomini seri; ecco perché è detto: Ti loderò in mezzo a un popolo serio. ( Sal 35,18 )
40. ( Gdc 9,5 ) Ed entrò nella casa di suo padre in Efrata e uccise sopra la stessa pietra settanta uomini, suoi fratelli, figli di Ierobaal, poiché prima si parla di settanta figli di Ierobaal, cioè di Gedeone, ma ora si dice che furono uccisi quei settanta sebbene non ne fossero stati uccisi due, cioè quello che uccise e Ioatam, il più giovane che stava nascosto, del quale subito dopo si dice: rimase il figlio più giovane di Ierobaal, poiché s'era nascosto; e perciò è indicato il numero intero per l'intero approssimativo.
41. ( Gdc 9,23 ) E gli uomini dei Sichemiti disprezzarono nella casa di Abimelech.
Non è detto: " disprezzarono la casa di Abimelech ".
42. ( Gdc 9,34 ) Si misero in agguato presso Sichem in quattro princìpi; cioè in quattro gruppi.
Abbiamo già notato questo modo di dire anche più sopra.9
43. ( Gdc 9,43 ) E prese il popolo e lo divise in tre princìpi; prese è detto del popolo ch'era con lui; inoltre qui tre princìpi è usato invece di " tre gruppi ".
44. ( Gdc 9,55 ) E se ne andarono un uomo alle proprie case, cioè: " ciascuno ".
45. ( Gdc 11,8 ) E sarai a noi in capo per tutti gli abitanti di Galaad; non è detto: " sarai per noi capo "; così infatti è solita parlare la Scrittura.
Per questo si ha: Sii per me in Dio protettore e casa di rifugio ( Sal 31,3 ) e molte altre frasi di tal genere.
46. ( Gdc 11,34 ) Questa [ era ] l'unica per lui; e non ha, ad eccezione di lei, né figlio né figlia; cioè quella che è detta: unica per lui; ma a causa dell'affezione l'espressione è ripetuta.
47. ( Gdc 13,2 ) E all'infuori di essa egli non ha figlio o figlia; non ha è detto invece di: " non aveva " poiché vengono narrati fatti passati.
48. ( Gdc 13,2 ) E sua moglie era sterile e non partoriva; benché sarebbe potuto bastare l'affermazione: sterile.
49. ( Gdc 13,8 ) Manue pregò il Signore e disse: Verso di me, o Signore, l'uomo di Dio che tu hai mandato, torni ora da noi; è detto in me essendo sottinteso: " rivolgi la tua attenzione ".
50. ( Gdc 15,8 ) E li colpì gamba su coscia.
Questa locuzione è inusitata, eppure è una locuzione, non una parte ferita del corpo, come ho spiegato nelle Questioni;10 vuol dire: " li colpì destando meraviglia e sbigottimento ".
51. ( Gdc 15,10 ) L'uomo di Giuda chiesero: Perché siete venuti contro di noi? È usato il singolare invece del plurale; furono infatti gli uomini di Giuda che chiesero, non un solo uomo.
52. ( Gdc 15,12 ) [Giuratemi] che non verrete contro di me voi [ stessi ], invece di: " mi ucciderete ".
Anche questa locuzione è stata spiegata nelle Questioni.11
53. ( Gdc 15,13-14 ) E lo ricondussero dalla caverna e giunse fino a Mascella; la località fu chiamata così a motivo dell'impresa compiuta lì dallo stesso Sansone, quando combattendo [ armato ] con una mascella d'asino abbatté mille [ Filistei ].
Ciò dunque è detto per prolessi poiché questo racconto fu scritto dopo tutte quelle gesta.
54. ( Gdc 15,14 ) Come la stoppa quando fiuta il fuoco; è una metafora che passa da esseri animati a esseri inanimati, poiché la stoppa non ha il senso dell'odorato, ma è detto come se si dicesse: " quando ha sentore del fuoco ".
D'altronde anche la mia espressione: " ha sentore " rientra nel campo della metafora, ma l'espressione ha sentore mira a far capire la rapidità [ del propagarsi del fuoco ].
55. ( Gdc 15,15 ) Stese la sua mano e la prese; anche se non avesse detto: stese la sua mano, avremmo capito certamente che era stata presa con la mano.
56. ( Gdc 16,2 ) E fu riferito agli abitanti di Gaza che dicevano; non è detto: " riferirono coloro che dicevano ", oppure " fu riferito da coloro che dicevano ".
57. ( Gdc 16,7 ) Se mi legheranno in sette corde di nervo fresche ancora non essiccate, e io diverrò debole; non è detto: " con sette nervi ", ma: in sette nervi.
58. ( Gdc 16,17 ) Se mi legheranno in sette corde di nervo fresche ancora non essiccate, e io diverrò debole; il senso sarebbe completo anche se non ci fosse: e.
59. ( Gdc 16,9 ) E insidie per lui sedevano nella camera; alcuni hanno tradotto il verbo così: assediavano, ma il greco ha: έκάυητο, cioè sedeva, poiché le insidie sono dette in greco con una parola di numero singolare ma in latino non può dirsi: insidia.
La locuzione perciò era da notarsi perché è detto: insidie sedevano invece degli individui ch'erano in agguato; erano essi coloro che sedevano.
60. ( Gdc 16,10 ) Ora dunque indicami in che cosa sarai legato; non è detto: quo [con che cosa] verrai legato, oppure: unde [ con che cosa ] sarai legato.
61. ( Gdc 16,11 ) Se mi legheranno nelle funi nuove; non è detto: con funi.
62. ( Gdc 16,11 ) Ugualmente: Se mi legheranno con funi nuove con cui non è stata fatta alcuna opera, e diverrò debole; il senso sarebbe completo anche se non fosse premesso: e.
63. ( Gdc 16,15 ) Questo [ è ] il terzo [ che ] mi hai ingannata; è usato: terzo invece di: " la terza volta ", oppure " tre volte"; è usato cioè il nome invece dell'avverbio, come suole farsi elegantemente anche nelle espressioni latine.
64. ( Gdc 16,26 ) Lasciami, e toccherò le colonne sulle quali la casa poggia su di esse.
Indice |
9 | Loc. 7, 34 |
10 | Quaest. 7, 55 |
11 | Quaest. 7, 56 |