Summa Teologica - I

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Disegno del trattato sulla Trinità

IV

15 - Il disegno secondo il quale l'Angelico Dottore sviluppa il suo insegnamento ha una organicità intima che si scorge nei rapporti delle singole parti del trattato.

Le due prime questioni ( qq. 27-28 ) formano come i preamboli alla trattazione principale sulle Persone divine che comprende quindici questioni ( qq. 29-43 ).

Prima di parlare delle Persone S. Tommaso ci parla delle Processioni e delle Relazioni.

La ragione dell'ordine seguito sta in questo: dall'esame delle due opposte posizioni eretiche, che sono il Sabellianesimo e l'Arianesimo, risulta che le tre Persone non possono essere semplici modi di una realtà unica, e neppure tre realtà diverse per qualcosa di irriducibile all'unità divina.

D'altra parte la sacra Scrittura si serve di espressioni che importano una certa relazione d'una realtà all'altra, come di padre a figlio e di figlio a padre.

Questa nozione è quasi espressamente indicata con le parole del prologo di S. Giovanni: "Kài o logos en pròs ton Teòn" ( Gv 1,1 ).

Il termine "o Teòs" indica il Padre e la preposizione pros è usata per quei nomi che implicano relazione: ad, quasi a dire: « e il Verbo era in relazione al Dio [ Padre ] » come Figlio « monogenito » ( 1,18 ).

Ora tale relazione non può non avere un suo proprio fondamento, dal quale sorge e da cui trae la sua realtà.

Per questo non si può parlare delle Persone in Dio, senza prima trattare delle Relazioni divine che sono presupposto alle Persone, e dei Fondamenti presupposti alle Relazioni.

Ora il fondamento delle Relazioni divine non può essere che dipendente dalla vita intima di Dio cioè dalle sue operazioni immanenti, che sono l'intendere e il volere, donde le divine Processioni od Origini.

Ecco quindi l'ordine dottrinale e scientifico del trattato:

1. - Le Processioni divine - q. 27.

2. - Le Relazioni divine - q. 28.

3. -, Le Persone divine - qq. 29-43.

Quest'ultima parte si sviluppa in quindici questioni, distinte in due sezioni ( 29-38; 39-43 ).

L'Angelico Dottore attacca l'argomento studiando la nozione di persona e lumeggiando tutto ciò che si riferisce alla comune considerazione delle divine Persone, per poi procedere all'indagine di ciò che riguarda le divine Persone in particolare.

Una ulteriore ricerca esamina e chiarisce la dottrina analiticamente esposta nelle questioni 27, 28, 29 e spiega in modo sintetico nelle questioni 39, 40, 41 ciò che appartiene alla considerazione comparativa delle divine Persone.

Egli termina la sua ardita contemplazione, esaminando il confronto delle divine Persone tra loro, sia riguardo alla uguaglianza, sia in rapporto con le missioni: si ritorna alla storia sacra che si svolge sul tema trinitario.

Lo studioso lettore può trovare più diffusamente spiegato in altre opere tomistiche ciò che qui è condensato, secondo il metodo seguito dall'Angelico Dottore nella Somma Teologica.

Perciò al principio di ogni articolo del testo latino sono citate queste opere in modo che ognuno, che ne abbia voglia e tempo, possa consultarle a suo agio.

Un'esposizione anche più sommaria la troviamo nel Compendio di Teologia dell'Angelico Dottore, dove si ha come uno sguardo panoramico di tutto il trattato.

Se qualcuno, poi, spinto da più acuta brama di conoscere, per così dire, la filogenesi delle dottrine che Tommaso di Aquino espone in questo trattato, volesse insieme valutare il contributo prezioso da lui portato, dovrebbe avvicinare i grandi scolastici contemporanei quali Alessandro di Hales, Alberto Magno, Bonaventura, i quali, commentando il primo libro delle Sentenze di Pietro Lombardo, oppure trattando magistralmente di Dio, fecero dei nobili sforzi per il progresso della scienza teologica e prepararono la mirabile sintesi dell'Angelico Dottore.

Ma forse - a parte l'interesse culturale - uno che miri a nutrire il suo spirito col sostanzioso latte della sapienza, può contentarsi di ciò che gli dà il santo Dottore.

E certamente ce n'è abbastanza da riempirne l'anima di luce.

Infatti, come nota F. Cayré, « S. Tommaso ha magnificamente sintetizzate, in alcune questioni le speculazioni degli antichi, e soprattutto di S. Agostino, da cui, il più delle volte, trae le fila del suo ordito dottrinale …

S. Agostino aveva proceduto per una serie graduata di simboli, che innalzano a poco a poco l'anima fino ad un'immagine perfetta della Triade santissima.

S. Tommaso adopra una sola immagine, la mente che conosce e che ama, ma ne cava tutti gli elementi razionali della sua argomentazione.

Tommaso imposta codesta argomentazione fin dalla prima questione del trattato ». ( Patrologia e storia della teologia, trad. Pellizzari, voi H, p. 638. Roma, 1938 ).

Questa sobrietà favorisce il raccoglimento dello spirito e la riflessione della mente su se stessa, non per chiudersi in sé, ma per elevarsi a Dio.

Il mistero della « Trinità beata, benedetta e gloriosa, Padre e Figlio e Spirito Santo », è la chiave che unisce e tiene salda la nostra costruzione spirituale, come è la vita della nostra vita, mediante la grazia, germe della gloria.

Leggendo e meditando le pagine nelle quali l'Angelico Dottore ha raccolto il frutto delle sue altissime contemplazioni, ognuno che pazientemente voglia completare la sua formazione cristiana, sotto la direzione del più santo fra i dotti e del più dotto fra i santi, potrà riconoscere che la sua interpretazione, mentre si sviluppa armoniosamente dai principi della fede, apre alla mente nuovi e vasti orizzonti che permettono alla stessa ragione umana di meglio capire il senso racchiuso nel doppio mistero del mondo e della storia.

Perché anche il mondo ha un suo senso nascosto e anche la storia ha una sua direzione misteriosa; e la ragione umana, pur essendo attrezzata sufficientemente per alzare il velo della realtà creata, non può ritrovare la sua gioia, senza ritornare alla sua sorgente, che è la realtà increata.

P. CESLAO PERA O. P.

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