Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se sia vera la proposizione: un uomo è Dio

In 3 Sent., d. 7, q. 1, a. 1

Pare che sia falsa la proposizione: un uomo è Dio.

Infatti:

1. Il nome Dio è incomunicabile.

Ora, la Scrittura [ Sap 14,21 ] riprende gli idolatri perché « imposero a pietre e a legni il nome incomunicabile di Dio ».

Quindi è pure sconveniente che il nome di Dio sia dato a un uomo.

2. Ciò che è vero del predicato, è vero del soggetto [ Arist., Praed. 3 ].

Ma è vera la proposizione: Dio è il Padre, o: Dio è la Trinità.

Se dunque è vera la proposizione: un uomo è Dio, deve essere vera anche la proposizione: un uomo è il Padre, o: un uomo è la Trinità, che sono invece palesemente false.

Perciò è falsa anche la prima proposizione.

3. La Scrittura [ Sal 81,10 ] raccomanda: « Non ci sia in mezzo a voi alcun Dio recente ».

Ma in Cristo l'uomo è qualcosa di recente, non essendo egli stato uomo da sempre.

Quindi è falsa la proposizione: un uomo è Dio.

In contrario:

S. Paolo [ Rm 9,5 ] afferma che dagli Israeliti « proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli ».

Ma Cristo secondo la carne è un uomo.

Quindi è vero che un uomo è Dio.

Dimostrazione:

Una volta accettata la verità di entrambe le nature, divina e umana, e dell'unione ipostatica, la proposizione: un uomo è Dio è vera e propria come l'altra: Dio è uomo.

Infatti il termine uomo può stare per qualsiasi ipostasi della natura umana, e quindi può stare per la persona del Figlio di Dio, che è l'ipostasi della natura umana assunta.

Ora, la persona del Figlio di Dio è detta Dio in senso vero e proprio, come si è visto nella Prima Parte [ q. 39, a. 4 ].

Quindi è vera ed esatta la proposizione: un uomo è Dio.

Analisi delle obiezioni:

1. Gli idolatri attribuivano il nome di Dio alle pietre e al legno considerando queste cose nella loro materialità, poiché credevano che avessero qualcosa di divino.

Invece noi non diamo il nome di Dio a un uomo per la sua natura umana, ma per il supposito eterno, che mediante l'unione è anche il supposito della natura umana assunta, come si è detto [ nel corpo ].

2. Il nome Padre viene predicato del nome Dio in quanto quest'ultimo sta per la persona del Padre.

Ma in questo senso non può essere predicato della persona del Figlio, non essendo questi la persona del Padre.

Perciò non segue che Padre possa essere predicato del termine uomo, di cui si predica il nome Dio, inquantoché uomo sta per la persona del Figlio.

3. Sebbene in Cristo la natura umana sia qualcosa di recente, nondimeno il supposito di questa natura umana non è recente, ma eterno.

E poiché il nome Dio non è attribuito all'uomo a causa della natura umana, ma a causa del supposito, non ne segue che noi ammettiamo un Dio recente.

- Lo ammetteremmo invece se uomo stesse qui per un supposito creato, secondo l'opinione di quanti pongono in Cristo due suppositi.

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