VIII stazione

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca 23,27-29.31

C. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.

Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse:

V. « Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato …

Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco? ».

Meditazione

Il pianto delle mamme di Gerusalemme inonda di pietà il cammino del Condannato, smorza la ferocia di una esecuzione capitale e ci ricorda che siamo tutti figli: figli usciti dall'abbraccio di una mamma.

Ma il pianto delle mamme di Gerusalemme è soltanto una piccola goccia del fiume di lacrime versato dalle mamme: mamme di crocifissi, mamme di assassini, mamme di drogati, mamme di terroristi, mamme di stupratori, mamme di pazzi: … ma sempre mamme!

Il pianto però non basta.

Il pianto deve tracimare in amore che educa, in fortezza che guida, in severità che corregge, in dialogo che costruisce, in presenza che parla!

Il pianto deve impedire altri pianti!

Preghiera

Signore Gesù, tu conosci il pianto delle madri, tu vedi in ogni casa l'angolo del dolore, tu senti il gemito silenzioso di tante mamme ferite dai figli: ferite fino a morire… restando vive!

Signore Gesù, sciogli i grumi di durezza che impediscono la circolazione dell'amore nelle arterie delle nostre famiglie.

Facci, ancora una volta, sentire figli per dare alle nostre mamme - in terra e in cielo - la fierezza di averci generato e la gioia di poter benedire il giorno della nostra nascita.

Signore Gesù, asciuga le lacrime delle mamme, affinché il sorriso ritorni sul volto dei figli, sul volto di tutti.