VIII stazione

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

« Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli » ( Lc 23,28 ).

Meditazione

Condivisione e non commiserazione

Come fiaccole accese si presentano le figure femminili lungo la via del dolore.

Donne di fedeltà e di coraggio, che non si lasciano intimorire dalle guardie né scandalizzare dalle piaghe del Buon Maestro.

Sono pronte a incontrarlo e a consolarlo.

Gesù è lì davanti a loro.

C'è chi lo calpesta mentre si accascia a terra sfinito.

Ma le donne sono lì, pronte a donargli quel palpito caldo che il cuore non può più frenare.

Esse lo guardano prima da lontano, ma poi si fanno vicine, come fa ogni amico, ogni fratello o sorella, quando si accorge della difficoltà che vive la persona amata.

Gesù è scosso dal loro pianto amaro, ma le esorta a non consumare il cuore nel vederlo martoriato, per essere donne non più piangenti, ma credenti!

Chiede un dolore condiviso e non una commiserazione sterile e piagnucolosa.

Non più lamenti ma voglia di rinascere, di guardare avanti, di procedere con fede e speranza verso quell'aurora di luce che sorgerà ancora più accecante sul capo di quanti camminano rivolti a Dio.

Piangiamo su noi stessi se ancora non crediamo in quel Gesù che ci ha annunciato il Regno della salvezza.

Piangiamo sui nostri peccati non confessati.

E ancora, piangiamo su quegli uomini che scaricano sulle donne la violenza che hanno dentro.

Piangiamo sulle donne schiavizzate dalla paura e dallo sfruttamento.

Ma non basta battersi il petto e provare compassione.

Gesù è più esigente.

Le donne vanno rassicurate come fece Lui, vanno amate come un dono inviolabile per tutta l'umanità.

Per la crescita dei nostri figli, in dignità e speranza.

Preghiera

Signore Gesù, ferma la mano di chi percuote le donne!

Solleva il loro cuore dall'abisso della disperazione quando diventano preda di violenza.

Visita il loro pianto quando si trovano sole.

Ed apri il nostro cuore alla condivisione di ogni dolore, in sincerità e fedeltà, oltre la naturale compassione, per renderci strumenti di vera liberazione.

Amen.