XIII stazione |
« Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù.
Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato » ( Mt 27,57-58 ).
L'amore è più forte della morte
Prima di essere sepolto nella tomba, Gesù viene consegnato finalmente a sua Madre.
É l'icona di un cuore strappato che ci dice che la morte non impedisce l'ultimo bacio della madre al figlio suo.
Prostrata sul corpo di Gesù, Maria s'incatena in un abbraccio totale a Lui.
Questa icona è chiamata semplicemente "Pietà".
É straziante, ma mostra che la morte non spezza l'amore.
Perché l'amore è più forte della morte!
L'amore puro è quello duraturo.
La sera è giunta.
La battaglia è vinta.
L'amore non è stato spezzato.
Chi è pronto a sacrificare la sua vita per Cristo, la ritroverà.
Trasfigurata, oltre la morte.
Lacrime e sangue sono mescolate in questa tragica consegna.
Come la vita nelle nostre famiglie, che, a tratti, è travolta da perdite improvvise e dolorose, con un vuoto incolmabile, specie nella morte di un figlio.
Pietà allora significa farsi prossimi dei fratelli che sono nel lutto e non si danno pace.
É carità grande prendersi cura di chi sta soffrendo nel corpo piagato, nella mente depressa, nell'animo disperato.
Amare fino alla fine è l'insegnamento supremo lasciatoci da Gesù e da Maria.
É la quotidiana fraterna missione di consolazione, che ci viene consegnata in questo fedele abbraccio tra Gesù morto e la sua Madre Addolorata.
O Vergine Addolorata, tu nei nostri santuari ci mostri il tuo volto di luce, mentre con gli occhi al cielo e le mani aperte offri al Padre, in segno di offerta sacerdotale, la vittima redentrice del tuo Figlio Gesù.
Rivelaci la dolcezza dell'ultimo fedele abbraccio e donaci la tua materna consolazione, perché il dolore quotidiano mai interrompa la speranza della vita oltre la morte.
Amen.